Vaccino Moderna in Italia: lievi effetti collaterali e “zero rischio” trombosi

Antonio Cosenza

18/04/2021

19/04/2021 - 08:07

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Il vaccino Moderna arriva in Italia: consegnate altre 400 mila dosi (1,3 milioni quelle già somministrate). Stesso principio del Pfizer: per adesso registrato un rischio zero per le trombosi.

Vaccino Moderna in Italia: lievi effetti collaterali e “zero rischio” trombosi

In Italia sono state consegnate nuove dosi del vaccino Moderna: 400 mila dosi sono arrivate all’aeroporto militare di Pratica di Mare e verranno distribuite alle Regioni. Una buona notizia, specialmente dopo lo stop al vaccino Johnson e Johnson.

Nonostante in Italia siano già state somministrate 1,3 milioni di dosi di vaccino Moderna, questo è sicuramente meno conosciuto rispetto al Pfizer e all’AstraZeneca, tant’è che ci sono ancora molte persone che si chiedono come funziona il vaccino Moderna, nonché se ci sono effetti collaterali e se esiste un rischio trombosi.

Dopo quanto successo con AstraZeneca e Johnson&Johnson, i cittadini vogliono sapere con esattezza a cosa vanno incontro in caso di somministrazione del vaccino: di seguito tutte le informazioni per rispondere a questi dubbi.

Vaccino Moderna, in Italia 400 mila dosi: come funziona

Il “COVID-19 Vaccine Moderna” è prodotto da Moderna Biotech, azienda statunitense: utilizza lo stesso principio del Pfizer, in quanto è un vaccino mRNA.

Leggermente più bassa, però, l’efficacia del vaccino Moderna rispetto al Pfizer: siamo al 93,6%, a partire dai 14 giorni successivi alla somministrazione della seconda dose. La copertura, dalla somministrazione del secondo vaccino, è di almeno 6 mesi.

Come anticipato, così come per Pfizer e AstraZeneca, è richiesta una doppia inoculazione, a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra; come spiegato dal bugiardino dell’Aifa, i soggetti con malattia febbrile severa o infezione acuta la vaccinazione deve essere posticipata (mentre non ci sono problemi in caso di lievi sintomi febbrili).

Anche per la conservazione del vaccino Moderna ci sono delle analogie con Pfizer: questo, infatti, va in congelatore ad una temperatura compresa tra i -25° e i -15°.

Vaccino Moderna: ci sono effetti collaterali

Per gli effetti collaterali siamo sulla stessa falsariga degli altri vaccini mRNA. Nel dettaglio, il bugiardino ci dice che per le vaccinazioni somministrate le reazioni avverse più frequenti sono:

  • dolore in sede di iniezione (solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio) nel 92% dei casi;
  • stanchezza nel 70% dei casi;
  • cefalea: nel 64,7% dei casi;
  • mialgia nel 61,5% dei casi;
  • artralgia nel 46,4% dei casi;
  • brividi nel 45,4% dei casi;
  • nausea e vomito nel 23% dei casi;
  • tumefazione ascellare nel 19,8% dei casi;
  • febbre nel 15,5% dei casi;
  • arrossamento nel 10% dei casi.

Gli effetti collaterali del vaccino Moderna solitamente sono state di intensità lieve o moderata e si sono risolte in pochi giorni; fa riflettere il fatto che nella maggior parte dei casi l’incidenza di alcune reazioni avverse è stata più elevata nei gruppi di età inferiore rispetto agli anziani.

Vaccino Moderna: esiste il rischio trombosi?

Fino ad oggi il vaccino Moderna è stato molto utilizzato negli Stati Uniti (dove d’altronde viene prodotto). Per capire se esiste un rischio trombosi, quindi, dobbiamo guardare ai dati comunicati dall’FDA (Food and Drugs Administration).

Nel dettaglio, proprio nel giorno dello stop precauzionale per il vaccino Johnson&Johnson a causa di 6 casi di trombosi rare, l’FDA ha spiegato che per quanto riguarda i vaccini Pfizer e Moderna, per i quali fino ad oggi sono state somministrate oltre 180 milioni di dosi, non sono stati registrati casi di trombosi rare associate con trombocitopenia.

Per il momento, quindi, per il vaccino Moderna sembra ci siano zero rischi trombosi. A tal proposito, sembra che Moderna e Pfizer abbiano rifiutato la richiesta di Johnson&Johnson di unire gli sforzi per la ricerca sui rischi di coaguli di sangue legati ai sieri: secondo le due aziende, infatti, il vaccino è sicuro al 100% e non c’è motivo per mettere a rischio la loro reputazione. Sembra, invece, che AstraZeneca abbia accetto questo invito.

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