Vacanze in Spagna a rischio per questo mega sciopero Ryanair

Luna Luciano

6 Agosto 2025 - 23:54

Dal 15 agosto parte lo sciopero nazionale del personale Ryanair in Spagna: voli a rischio per milioni di turisti. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Vacanze in Spagna a rischio per questo mega sciopero Ryanair

Dal 15 agosto chi viaggia verso la Spagna potrebbe andare incontro a spiacevoli disagi a causa dello sciopero nazionale indetto dai due sindacati spagnoli più grandi del Paese.

La mobilitazione coinvolge il personale impiegato da Azul Handling, la società che fornisce i servizi di assistenza a terra per conto di Ryanair negli aeroporti spagnoli. L’Unión General de Trabajadores (UGT) e la Confederación General del Trabajo (CGT), due tra le sigle sindacali più influenti nel Paese, hanno indetto una lunga serie di giornate di sciopero che potrebbero compromettere la regolarità dei voli per tutta la seconda metà dell’anno.

Il primo blocco di scioperi è fissato dal 15 al 17 agosto, in pieno picco di traffico turistico estivo. Ma la protesta non si fermerà lì: continuerà ogni mercoledì, venerdì, sabato e domenica fino al 31 dicembre. Si prevede quindi un impatto significativo sulla mobilità di milioni di viaggiatori, inclusi quelli che hanno programmato le proprie vacanze in Spagna o usano gli aeroporti spagnoli come scalo.

Ryanair, compagnia aerea leader nel Paese per numero di passeggeri trasportati, rischia di affrontare settimane di tensione e di disagi per i propri clienti, mentre i sindacati accusano l’azienda e i suoi partner di gravi violazioni dei diritti dei lavoratori. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Sciopero nazionale Ryanair: ecco quando inizia, chi coinvolge e le ripercussioni sui viaggiatori

Lo sciopero sarà ufficialmente avviato il 15 agosto 2025 e durerà inizialmente tre giorni consecutivi (dal 15 al 17). Ma il vero problema sarà la sua prosecuzione a lungo termine: secondo quanto comunicato dai sindacati, le giornate di astensione dal lavoro si ripeteranno ogni mercoledì, venerdì, sabato e domenica fino al 31 dicembre. Uno scenario che potrebbe mettere in ginocchio l’operatività della compagnia in uno dei suoi mercati più importanti.

La protesta coinvolge il personale impiegato da Azul Handling, azienda responsabile dei servizi di terra per Ryanair negli aeroporti spagnoli. Si tratta di oltre 2.600 dipendenti operativi (personale di terra, piloti e assistenti di volo) su un totale di circa 6.500 lavoratori Ryanair presenti in Spagna. Le fasce orarie interessate dallo sciopero sono tre per ciascuna giornata:

  • 5:00-9:00;
  • 12:00-15:00;
  • 21:00-23:59.

Le sedi coinvolte sono tutte e dodici le basi operative di Ryanair nel Paese, si tratta degli aeroporti di:

  • Madrid;
  • Barcellona;
  • Malaga;
  • Valencia;
  • Siviglia;
  • Alicante;
  • Palma di Maiorca;
  • Ibiza;
  • Tenerife;
  • Lanzarote;
  • Girona;
  • Santiago de Compostela.

In particolare, quelli di Madrid e Barcellona rischiano maggiori disagi, trattandosi di hub con traffico elevato e molteplici collegamenti internazionali. Secondo AENA, il gestore aeroportuale spagnolo, Ryanair ha trasportato oltre 32,6 milioni di passeggeri tra gennaio e luglio 2025, con un aumento del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Dati che confermano la centralità della compagnia nel mercato spagnolo e che fanno comprendere la portata del potenziale impatto sui viaggiatori.

Tuttavia, la compagnia cerca di rassicurare: secondo Alicia Wojcik-Golebiowska, responsabile della comunicazione per l’Europa centrale e orientale, non sono previste interruzioni ai voli, poiché il personale coinvolto è esterno e si cercherà di garantire la piena operatività.

Ryanair, ecco quali sono le ragioni dello sciopero nazionale

Alla base dello sciopero vi sono una serie di denunce presentate dai sindacati contro la gestione del lavoro all’interno di Azul Handling. Secondo l’UGT, il personale sarebbe sottoposto a pressioni e coercizione per effettuare straordinari, sia obbligatori che definiti “volontari”, e verrebbe punito con sanzioni ritenute sproporzionate in caso di rifiuto. Alcuni lavoratori hanno ricevuto fino a 36 giorni di sospensione senza retribuzione, una misura che il sindacato definisce “punitiva e intimidatoria”.

Oltre a questo, l’UGT contesta a Ryanair e alla sua filiale la mancanza di posti di lavoro stabili, l’abuso dei contratti part-time a tempo indeterminato e l’impossibilità per molti lavoratori di passare a un impiego full-time. Viene inoltre segnalato il mancato rispetto del contratto collettivo di settore, in particolare per quanto riguarda le indennità e le garanzie lavorative.

Il sindacato accusa Azul Handling anche di limitare illegalmente il rientro al lavoro dopo congedi per malattia, di non permettere la conciliazione tra orario di lavoro e vita familiare e di aver sistematicamente ignorato le decisioni della commissione paritetica che supervisiona l’applicazione del contratto. Per cercare una soluzione, il settore aeronautico della FeSMC-UGT ha già presentato una richiesta di mediazione ufficiale al Servizio Interconfederale di Mediazione e Arbitrato (SIMA), passo obbligatorio prima dell’attuazione dello sciopero nazionale. Tuttavia, secondo il segretario federale del settore, José Manuel Pérez Grande, l’azienda non ha mostrato alcuna volontà di dialogo o compromesso.

I sindacati puntano il dito contro una strategia aziendale volta a creare un clima di insicurezza e pressione costante sui lavoratori, violando diritti fondamentali e ignorando ogni richiesta sindacale. In assenza di una risposta concreta da parte della compagnia, la protesta è destinata a proseguire a lungo, con conseguenze ancora tutte da valutare per viaggiatori e settore turistico.

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