Usare l’oro della Banca d’Italia per evitare una manovra correttiva?

C. G.

12/02/2019

Usare l’oro di Bankitalia per evitare una manovra correttiva impedendo l’aumento dell’IVA? Un’ipotesi al vaglio del Governo, secondo i rumors

Usare l’oro della Banca d’Italia per evitare una manovra correttiva?

Come far fronte al rallentamento economico italiano evitando al contempo una manovra correttiva? Utilizzando l’oro della Banca d’Italia.

L’ipotesi, secondo diverse indiscrezioni di stampa, sarebbe già stata valutata dal Governo e punterebbe a schivare l’aumento dell’IVA nella prossima Legge di Bilancio.

L’idea di utilizzare l’oro di Bankitalia per evitare una manovra correttiva, tra l’altro, è stata già fatta propria sia dalla Lega che dal M5s: nel primo caso è stata la proposta di Legge di Borghi a far riflettere, mentre nel secondo caso è bastato un post di Grillo.

Nel momento in cui sono esplose le speculazioni è intervenuto il Ministro leghista delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che ha affermato:

“Mai sentito parlare né in Consiglio dei ministri né in altre sedi politiche di mettere le mani sull’oro di Banca d’Italia”.

Voci alle quali hanno fatto eco quelle di Salvini che ha confermato di non aver studiato la proposta.

“So che c’è una proposta di legge che secondo me dovrà ribadire quello che per me è scontato. Repetita iuvant: l’oro della Banca d’Italia è degli italiani, non è in prestito. E’ di proprietà degli italiani, poi per quello che mi riguarda rimane lì.”

Secondo quanto riportato da Reuters qualche ora fa, proprio la componente leghista della maggioranza avrebbe messo a punto la bozza di una norma volta ad autorizzare la vendita dell’oro tramite legge costituzionale.

L’oro di Bankitalia per evitare la manovra

Secondo quanto riportato da La Stampa, Claudio Borghi avrebbe depositato una proposta di legge su quell’oro posto a garanzia da Bankitalia ai tempi della lira, che renderebbe quelle riserve auree di proprietà dello Stato.

“Non c’è nessuna intenzione di vendere un grammo d’oro. Semplicemente vorremmo che fosse chiaro, prima che questa idea venisse ad altri, che l’oro è dello Stato italiano”,

ha precisato in serata il leghista.

Al centro delle discussioni 2.400 tonnellate di metallo prezioso dal valore di 80, forse anche 90 miliardi di euro, conservate tra Roma, Stati Uniti, Regno Unito e Basilea.

L’idea inizialmente circolata? Quella di utilizzare almeno parzialmente quell’oro dirottandolo sulla spesa per far fronte al rallentamento economico in atto, per frenare l’aumento dell’IVA e per evitare così una manovra correttiva.

Un progetto, questo, che potrebbe incontrare anche il parere favorevole del M5s, considerato anche il post pubblicato a settembre scorso da Beppe Grillo, che ha sottolineato come l’Italia non abbia venduto un grammo dell’oro detenuto, al contrario di quanto fatto da numerosi altri Paesi.

“Sarebbe una misura una tantum quinquennale ma che potrebbe permetterci di tirare il fiato e fornire una copertura extra budget – senza sforare gli stringenti parametri comunitari – da destinare a provvedimenti urgenti e non rimandabili. Ma soprattutto consentirebbe di porre finalmente un termine a questa fastidiosa litania sul fatto che non ci sono i soldi”.

Due mesi dopo queste parole è arrivata la proposta di Borghi e, come anticipato, una bozza normativa (vista concretamente da Reuters) per autorizzare la vendita dell’oro di Bankitalia tramite legge costituzionale.

Il precedente

Nel 2009 Silvio Berlusconi e l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti tentarono qualcosa di simile chiedendo l’introduzione di una tassa sulle plusvalenze derivanti dai detentori di metalli per uso non industriale.

Il riferimento non troppo velato alla Banca d’Italia si scontrò però con il diniego della BCE, la quale sottolineò che il via libera avrebbe dato vita al trasferimento di risorse di Via Nazionale al bilancio statale.

Proprio sulla necessità di tirare in ballo Francoforte si è espresso oggi il citato Borghi, che ha tuonato:

“Il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, ha recentemente dichiarato che per stabilire di chi sia la proprietà giuridica dell’oro bisogna chiedere alla Banca centrale europea. Ma che risposta è? È una questione che riaffiora in modo carsico e che tocca la sensibilità collettiva degli italiani,”

e ha poi aggiunto:

“In passato qualche governo voleva spenderlo quell’oro. Il ministro dell’Economia di Berlusconi, Giulio Tremonti aveva provato a rivalutarlo e a tassare la Banca d’Italia per le plusvalenze. Noi invece le riserve auree vogliamo proteggerle dagli interessi stranieri. Altro che assalto a Bankitalia.”

L’idea di utilizzare l’oro della Banca d’Italia per impedire una manovra correttiva, insomma, continuerà probabilmente ad essere discussa nel corso dei prossimi mesi.

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