A Cullera due turisti sono stati sorpresi a piazzare ombrelloni all’alba: ora rischiano una multa fino a 3.000 euro. Ma non è l’unico caso di sanzioni curiose contro i viaggiatori.
Immaginate: siete in vacanza e per una volta decidete di andare in spiaggia a vedere l’alba e portate con voi l’ombrellone, peccato che ci sia una legge che vieti di mettere gli ombrelloni in spiaggia prima delle 8.00 e vi ritrovate a pagare una multa salatissima. Non è solo fantasia ma è ciò che accaduto a due turisti a Cullera, in Spagna.
La vicenda ha acceso il dibattito sull’uso delle spiagge pubbliche e sulle regole introdotte da diversi comuni spagnoli per contrastare la pratica di “prenotare” i posti migliori lasciando ombrelloni e sdraio vuoti già dalle prime ore del mattino. Un fenomeno che da anni genera tensioni tra residenti e visitatori: i primi denunciano la prepotenza dei turisti, i secondi lamentano misure eccessive e sproporzionate.
E mentre le autorità difendono il provvedimento come misura necessaria per garantire l’equità tra i bagnanti, la vicenda ha alimentato il dibattito più ampio sulle regole turistiche nel Mediterraneo e oltre, dove spesso i comportamenti considerati innocui possono trasformarsi in multe salatissime. Scopriamo insieme cosa è accaduto e quali sono le multe più strane mai fatte a dei turisti: ecco tutto quello che c’è da sapere.
Multa di 3.000 euro: la disavventura di due turisti in Spagna
Il comune di Cullera, a pochi chilometri da Valencia, ha adottato una regolamentazione precisa: nessuno può installare ombrelloni, sdraio o altri oggetti prima delle otto del mattino. L’obiettivo è impedire che pochi occupino porzioni di spiaggia per ore, privando gli altri di spazi liberi. Questa norma è diventata particolarmente stringente durante i weekend e le settimane di maggiore affluenza, quando il turismo raggiunge picchi record.
I due turisti multati sostengono di non aver fatto nulla di male: “Lo facciamo da più di trent’anni, ci svegliamo presto per trovare posto in prima fila. Non danneggiamo nessuno” hanno dichiarato. Tuttavia, per la polizia locale la violazione è chiara: si tratta di un comportamento che altera la convivenza sulla spiaggia, alimentando tensioni con gli altri bagnanti.
Molti residenti hanno accolto con favore la sanzione. Alcuni raccontano di essere stufi di vedere file di ombrelloni vuoti riservare il lungomare, mentre chi arriva in spiaggia a orari normali deve sistemarsi in seconda o terza fila. “Pensano di essere i padroni della spiaggia” ha commentato un abitante di Cullera. Non tutti, però, sono d’accordo. C’è chi teme che le regole possano colpire anche famiglie che lasciano sedie o giochi solo per pochi minuti, ad esempio per andare a pranzo. Altri parlano di una criminalizzazione eccessiva di gesti che fanno parte dell’abitudine vacanziera.
Le multe più stravaganti contro i turisti
Il caso di Cullera non è isolato. In tutto il mondo, numerose città e località turistiche hanno introdotto regole severe e, a volte, sorprendenti. Ecco alcune delle multe più curiose e stravaganti inflitte ai turisti:
- Vestire solo con il costume da bagno fuori dalla spiaggia può costare fino a 1.610 euro in città come Barcellona, Venezia, Sorrento.
- in Spagna, Grecia e Italia è proibito guidare con le infradito e può comportare sanzioni di circa 320 euro.
- A Ibiza e alle Canarieè vietato bere alcolici per strada e può portare a multe fino a 3.215 euro.
- In Grecia è vietato raccogliere le conchiglie dalla spiaggia può costare 1.070 euro di multa. In Italia, soprattutto in Sardegna si arriva a multe di
- A Venezia è vietato nuotare nei canali storici e comporta multe fino a 375 euro; anche mangiare in aree vietate è sanzionato.
- Sardegna: portare via sabbia dalle spiagge è un reato ambientale con multe fino a 2.850 euro.
- Ad Albufeira (Portogallo), gli atti osceni o nudità in pubblico sono puniti con sanzioni fino a 1.740 euro.
- in Cina un turista che ha lanciato monete vicino al motore di un aereo ha causato la cancellazione del volo e ha dovuto pagare 15.800 euro.
- In Grecia indossare tacchi alti nei siti archeologici è vietato in modo da poter proteggere i monumenti; la violazione può comportare multe e segnalazioni.
Come dimostrato le regole possano variare enormemente da Paese a Paese, è quindi importante che i turisti si informino prima di partire, in modo da evitare di tornare a casa con un conto salato e una vacanza rovinata.
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