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Trump attacca la Fed: incredibile pensare a nuovo rialzo tassi
lunedì 17 dicembre 2018, di
Tra gli analisti c’è una sostanziale unanimità nel pronosticare che mercoledì sera la Federal Reseve annuncerà una nuova stretta sui tassi statunitensi. Con una probabilità al 78,4%, il CME FedWatch Tool stima che tra poco più di due giorni l’istituto con sede a Washington annuncerà il quarto rialzo dei tassi del 2018 portandoli al 2,25-2,5 per cento.
"E’ incredibile che con un dollaro forte e virtualmente senza inflazione, il mondo che esplode intorno a noi, Parigi che brucia e la Cina in ribasso, la Fed stia ancora considerando un nuovo rialzo dei tassi”, ha scritto il POTUS su Twitter.
Fase toro di Wall Street è agli sgoccioli
Nonostante l’ingerenza non richiesta, quella di Trump non rappresenta una considerazione campata in aria. Il 2018 dell’azionario globale sarà ricordato come il peggiore dal 2011 (poco fa anche il Nasdaq si è arreso scendendo in territorio negativo), la Cina sta rallentando (anche per colpa della guerra commerciale condotta dallo stesso Trump) e non sono poche le tensioni che minacciano l’Europa (Brexit e Italia in prima fila).
In questo contesto, è probabile che la “fase toro” più lunga nella storia del mercato azionario statunitense sia ormai agli sgoccioli. “Il ciclo rialzista iniziato nel 2009 si sta concludendo”, si legge in una nota elaborata da un team di Société Générale diretto da Stéphanie Aymès.
Credo siano impazziti, aveva detto Trump a novembre parlando della Fed. “Credo che la Fed stia facendo un errore, stanno stringendo troppo, credo siano impazziti”, aveva detto The Donald.
Powell: vicini al tasso di equilibrio
“Gli investitori si attendono che la Banca centrale americana alzi per la quarta volta quest’anno il costo del denaro al range 2,25-2,50%”, riporta un commento di Alberto Biolzi, Responsabile Direzione Wealth Management di Cassa Lombarda.
“Molto importanti –continua Biolzi- saranno la ‘forward guidance’ e i ‘dot plots’. Secondo alcuni osservatori, la FED potrebbe eliminare dal comunicato stampa il riferimento a ‘ulteriori graduali rialzi’ e gli aumenti il prossimo anno potrebbero essere rivisti a due, dai tre attualmente previsti”.
Quella di un rallentamento nel processo di normalizzazione è la posizione che va per la maggiore. Il chairman Jerome Powell, nel corso di un recente incontro al Club degli economisti a New York, ha fatto sapere che ci stiamo avvicinando al livello di tassi di equilibrio (2,5-3,5%) e quindi, segnala Andrea Delitala, Head of investment advisory di Pictet Asset Management, “si preannuncia una pausa nel 2019, probabilmente già dopo il rialzo di dicembre o, al più tardi, quello di marzo”.