Gli utili di UniCredit fanno la storia, Orcel presenta I semestre migliore di sempre. Ritiro OPS BPM? “Ci libera di un peso”. Money.it segue gli aggiornamenti in tempo reale.
L’annuncio di UniCredit relativo agli utili incassati nel secondo trimestre e nel primo semestre del 2025 è finalmente arrivato, facendo seguito alla decisione della banca, comunicata nella serata di ieri dopo la riunione del CDA, di ritirare l’OPS promossa su Banco BPM.
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Piazza Gae Aulenti ha annunciato di avere terminato il secondo trimestre del 2025 con un utile netto pari a €3,3 miliardi, decisamente migliore rispetto ai 2,5 miliardi di euro circa previsti dal consensus degli analisti, mentre l’utile netto del primo semestre è ammontato €6,1 miliardi.
Il CEO Orcel ha parlato di “risultati finanziari eccellenti, con un secondo trimestre da record che contribuisce al miglior primo semestre nella storia della banca ”.
Nello specifico, l’utile netto del secondo trimestre, pari per l’appunto a 3,3 miliardi, ha segnato un rialzo del 20,7% su base trimestrale, salendo del 24,8% su base annua.
Sulla scia dei conti, UniCredit ha migliorato la guidance sull’utile netto dell’intero esercizio del 2025, promettendo anche più dividendi agli azionisti.
Inevitabile il calo del margine netto di interesse, voce di bilancio condizionata dalle decisioni di politica monetaria della BCE.
Diverse le notizie che le azioni UniCredit sono chiamate a digerire a Piazza Affari nella giornata di oggi, mercoledì 23 luglio 2025.
UniCredit annuncia utili migliori delle attese, migliora guidance e dividendi. La diretta
Il titolo UniCredit reagisce alla pubblicazione dei conti accelerando al rialzo fino a segnare uno scatto superiore a +4%, che porta le azioni a superare la soglia di 60 euro.
Occhio anche al trend delle azioni della preda a questo punto mollata, ovvero di Banco BPM, titolo come UCG quotato sull’indice Ftse Mib di Piazza Affari.
Le azioni BAMI limano le perdite dopo essere capitolate di oltre il 4%, a quota 9,88 euro all’inizio della sessione.
Riflettori inoltre su Commerzbank, scambiata sul DAX della borsa di Francoforte, con Orcel che ha spiegato come intende muoversi nel capitale della seconda banca tedesca, dopo l’ultima manovra che ha fatto ulteriormente esplodere la rabbia del governo di Berlino.
Orcel conferma impegno a uscire dalla Russia. I numeri sui depositi e sui prestiti
Si è conclusa da poco la conference call che ha visto il CEO di UniCredit Andrea Orcel presentare e commentare i risultati finanziari riportati dalla banca italiana nel secondo trimestre e primo semestre del 2025. Orcel ha presentato tra le tante cose anche l’iter che sta portando Piazza Gae Aulenti a uscire definitivamente dalla Russia, richiesta presentata più volte dall’Europa e dallo stesso governo Meloni, indicando che il processo di uscita continua e che l’obiettivo è quello di uscire in modo ordinato e completo dal settore retail del Paese “entro la prima metà del 2026”.
Orcel ha snocciolato alcune cifre, come il calo dei depositi locali, pari a -31% nel secondo trimestre, in ritirata di ben l’88% rispetto al primo trimestre del 2022.
I prestiti in Russia sono scesi inoltre del 19% nel trimestre, a quota 800 milioni, meno dello 0,5% dei prestiti di gruppo e a un livello inferiore dell’89% rispetto al primo trimestre del 2022.
Orcel, con Commerzbank più valore di quello che si sarebbe potuto creare in Italia
Nel corso della conference call con gli analisti, Orcel ha ribadito che per ora UniCredit rimane soddisfatta della quota che detiene in Commerzbank e di rimanere dunque, ancora, “solo investitori”. Praticamente, “non c’è altro sul tavolo”, anche se “non escludiamo che possa esserci”.
Nel cercare di dare un’indicazione su una possibile tabella di marcia delle prossime mosse della banca sul gruppo teutonico, il CR7 della finanza ha sottolineato che un timing giusto potrebbe essere, “in teoria, entro la fine del 2027”, ma a dire l’ultima parola saranno gli azionisti di UCG.
Orcel ha lanciato inoltre una stoccata all’Italia, rivelando sempre a proposito di Commerzbank che, “ritengo fermamente che ci sia molto valore da creare, in modo significativamente superiore a quello che si sarebbe potuto creare in Italia ”.
Orcel ha confermato anche il sogno di dar vita a una banca paneuropea, sottolineando nello specifico che una fusione tra UniCredit e Commerzbank costituirebbe “ un bene per la Germania e per l’Europa ”, con quest’ultima che necessita di una banca più forte per finanziare gli investimenti e sostenere la crescita. Di nuovo sul dossier tedesco: “Non c’è nulla da commentare perché non abbiamo nulla sul tavolo né ne abbiamo mai discusso, perché la controparte non è pronta a discuterne e quindi rispettiamo il fatto di rimanere investitori”. Detto questo, UniCredit è molto contenta di poter “beneficiare di un ritorno sull’investimento del 20%”.
Orcel su OPS su Banco BPM: “bloccati dall’inizio di aprile. L’M&A non è un obbligo”
“ Dall’inizio di aprile ci siamo trovati una situazione in cui siamo rimasti bloccati , senza riuscire a comunicare con gli azionisti di Banco BPM”. Così Orcel ha risposto alla domanda sulla decisione di ritirare l’OPS su Banco BPM nonostante la decisione della Consob, arrivata proprio ieri alla vigilia della scadenza dell’offerta fissata per la giornata di oggi, 23 luglio 2025, di concedere un’altra sospensione. Una decisione che a suo avviso non ha risolto la situazione, a causa delle incertezze legate al golden power che il governo Meloni ha deciso di esercitare. “Si è trattato di una decisione difficile, ma di una scelta giusta”, ha ripetuto Orcel, confermando che ora l’intenzione della banca è di andare avanti per la sua strada. “ L’M&A non è un obbligo. Il nostro dovere non è quello di perseguire un M&A, il nostro dovere è quello di creare valore a favore degli azionisti ”. In questo momento, ha continuato Orcel, “ non vediamo alcuna opportunità di M&A ”. Se poi “in futuro si presenterà, la considereremo”.
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Orcel, cruciale il business in Italia. Azioni UniCredit accelerano al rialzo, oltre +4%
Le azioni UniCredit accelerano al rialzo, mentre Orcel continua a presentare i risultati di bilancio annunciati oggi dalla banca. L’AD ha commentato la scelta di mollare l’osso Banco BPM parlando di una “ scelta assolutamente giusta per tutti i nostri stakeholder ”.
Il CEO ha ribadito l’importanza cruciale del business di UniCredit in Italia, facendo notare che il piano di Piazza Gae Aulenti, focalizzato sulle PMI italiane, si è tradotto in finanziamenti aggiuntivi a favore del comparto pari a 7,5 miliardi, in crescita del 41%.
Le azioni UniCredit balzano intanto a Piazza Affari di oltre il 4%, superando la soglia di 60 euro, mentre prosegue la performance negativa di Banco BPM, che tuttavia lima le perdite accusate all’inizio della giornata di contrattazioni, perdendo ora quasi il 2%, a 10,125 euro.
UniCredit, Orcel su basta Banco BPM: “M&A is just a tool”
“ M&A is just a tool ”. Nel dare il via alla conference call con gli analisti, Orcel ribadisce che le operazioni di M&A (mergers and acquisitions, acquisizioni e fusioni) “ sono solo uno strumento ”.
La conferenza si apre con il CEO di UniCredit che conferma la decisione della banca di ritirare l’OPS su Banco BPM a causa delle incertezze legate al golden power che il governo Meloni ha deciso di applicare al dossier.
Orcel ha messo in risalto “ la solidità del nostro business core ”, che ha consentito a Piazza Gae Aulenti di incassare il primo semestre migliore della sua storia.
Dossier Commerzbank, Orcel spiega cosa è cambiato
Per quanto riguarda il dossier Commerzbank, interpellato dalla CNBC, il CEO di UniCredit Andrea Orcel ha sottolineato che “ noi in Germania siamo esattamente dove abbiamo detto che saremmo stati ”, ricordando che la banca aveva già detto che avrebbe chiesto “tutte le autorizzazioni e che, una volta ricevute, avremmo trasformato e consolidato”. E così è andata: “ Abbiamo ricevuto le autorizzazioni e lo stiamo consolidando. Non c’è niente di nuovo da parte nostra”.
Sulla quota detenuta nel secondo gruppo bancario tedesco Orcel ha sottolineato che qualcosa comunque è cambiato, ovvero il fatto che oggi siamo il maggior azionista, abbiamo circa il 30% e che ovviamente, nelle vesti di investitore, il desiderio è che “ Commerzbank faccia molto bene ”.
Riguardo alle mire di acquisizione per creare una vera banca paneuropea, l’AD ha ricordato che “ siamo solo un investitore per il momento ” e che “crediamo ci sia molto valore da creare in una operazione”.
Orcel su basta OPS su Banco BPM: “Ci libera di un peso, contento di andare in vacanza”
Il ritiro dell’OPS lanciata su Banco BPM non solo per Orcel non è una notizia negativa, ma è un evento positivo. Lo ha detto lo stesso CEO ai microfoni della Class CNBC, spiegando che per Piazza Gae Aulenti le cose oggi cambiano “in meglio”.
“In questo momento tirare una riga su BPM ci libera di un peso e ci permette di accelerare e vedere cosa questa banca può fare da sola in Italia e come gruppo ”.
Orcel si è detto a questo punto “ rilassato e contento di andare in vacanza ”.
L’AD ha confermato quanto sottolineato ieri da UCG, nel comunicare la scelta di ritirare l’offerta pubblica di scambio, ripetendo che la mancata operazione di M&A è una “ occasione mancata per gli azionisti di BPM, per i clienti, per le persone di BPM, per il settore che ha bisogno di banche più grandi e di consolidarsi, per il Paese e per l’Europa ”.
Detto questo, non poteva mancare quello che è diventato un mantra per il banchiere romano, ovvero che “ l’M&A deve essere un acceleratore, non fine a se stesso ”.
Orcel su ritiro OPS su BPM. Il messaggio “mai dire mai”
“Come diciamo sempre, niente è mai chiuso, noi valutiamo tutto, guardiamo a tutto, ma direi che la situazione dovrebbe cambiare molto sostanzialmente perchè noi possiamo fare qualcosa di diverso ”. Così il numero uno di UniCredit, Andrea Orcel, interpellato da Class CNBC, rispondendo alla domanda se ci saranno da parte di UniCredit ripensamenti sulla decisione di ritirare l’OPS su Banco BPM.
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UniCredit, azioni UCG sul Ftse Mib di Piazza Affari post utili e basta Banco BPM
All’inizio della giornata di contrattazioni di Piazza Affari, le azioni UniCredit segnano uno scatto superiore a +2%, a seguito della pubblicazione dei conti relativi al secondo trimestre e al primo semestre del 2025, e all’indomani della decisione del gruppo di ritirare l’offerta promossa su Banco BPM.
Solido il trend del Ftse Mib che viaggia al di sopra della soglia di 40.500 punti, in crescita dello 0,90% circa. Le quotazioni di Banco BPM scivolano invece di quasi -4%.
UniCredit migliora la guidance. Tutte le nuove previsioni su utili & Co fino al 2027 e il boom dei dividendi
UniCredit ha annunciato di avere migliorato la guidance sui risultati finanziari del 2025, promettendo contestualmente ancora più dividendi agli stakeholders.
Ora la banca italiana guidata da Andrea Orcel stima per l’anno in corso ricavi netti per oltre €23,5 miliardi, a fronte di una guidance sul costo del rischio che è stata confermata a circa 15 punti base.
L’outlook sul margine di interesse del 2025 è stato migliorato a una diminuzione in punti percentuali mid-single digit rispetto all’esercizio 2024 mentre le previsioni sulle commissioni (incluso il risultato netto delle assicurazioni) sono state confermate con un aumento in punti percentuali mid-single digit rispetto all’anno scorso.
La guidance sui costi è stata migliorata a pari o inferiore di €9,6 miliardi.
I miglioramenti hanno portato UniCredit a rivedere al rialzo le stime sull’utile netto del 2025 a circa €10,5 miliardi.
Alzata anche la guidance sul RoTE del 2025, aumentata a circa il 20%, con una crescita più forte dell’EPS (utile per azione) e del DPS (dividendo per azione) rispetto al 2024.
In evidenza la pioggia di dividendi ancora più potente promessa agli azionisti sulla scia degli ottimi risultati.
UniCredit prevede ora distribuzioni ai soci a valere sull’esercizio del 2025, pari ad almeno €9,5 miliardi, di cui almeno €4,75 miliardi in dividendi in contanti.
Ancora, “a seguito degli eccellenti risultati ottenuti e dalle solide fondamenta costruite per aumentare strutturalmente i nostri principali indicatori finanziari, abbiamo aggiornato le nostre ambizioni per il 2027 a un utile netto di almeno €11 miliardi, RoTE al di sopra del 20%, e una distribuzione totale agli azionisti di almeno €30 miliardi tra FY25 e FY27 con una continua forte crescita di EPS e DPS ”.

Tutto su altre voci di bilancio: costi, RoTE, EPS, CET1 ratio di UniCredit nel II trimestre
Di seguito altre voci di bilancio di UniCredit relative al secondo trimestre del 2025:
- I proventi da attività di negoziazione: €192 milioni, in flessione del 70% su base trimestrale e in calo del 57,7% su base annua.
- Costi operativi: €2,3 miliardi, giù dello 0,3% su base trimestrale e in rialzo dello 0,7% su base annua.
- Oneri di integrazione: €40 milioni, in rialzo del 31,5% su base trimestrale e in aumento del 12,9% su base annua.
- Proventi netti da investimenti (POI): €865 milioni, variato di >100% sia trim/trim (su base trimestrale) che a/a (su base annua).
- Rapporto costi/ricavi: 37,8%, in rialzo di 2,4 p.p. trim/trim e in rialzo di 1,5 p.p. a/a.
- RoTE: 24,1%, in rialzo di 2,2 p.p. trim/trim e in rialzo di 4,3 p.p. su base annua.
- EPS: €2,16, in rialzo del 20,4% trim/trim e in rialzo del 33,8% su base annua.
- CET1 ratio di Gruppo: 16,0%, in calo di 11 pb trim/trim e in calo di 19 pb su base annua.
- RWA: €287,7 mld, in rialzo dello 0,3% trim/trim e in rialzo del 3,9% a/a.
- Rettifiche su crediti (“LLP”): €109 mln, in rialzo del 31,2% su base trimestrale e in rialzo di >100% su base annua.
- Costo del Rischio (CoR): 10 pb, in rialzo di 2 punti base su base trimestrale e in rialzo di 9 pb su base annua.
Ancora, UniCredit ha annunciato di avere erogato nel secondo trimestre dell’anno prestiti commerciali lordi medi in bonis pari a €378,3 miliardi, in calo dello 0,4% su base trimestrale e in ribasso dell’1,3% su base annua; i depositi commerciali medi sono ammontati a €456 miliardi, in flessione dello 0,5% su base trimestrale e in calo dell’1% su base annua; il rapporto prestiti-depositi è stato così pari all’88,1%, in rialzo di 1,1 p.p. trim/trim e in aumento di 0,5 p.p. a/a.
Ancora, la banca ha annunciato che le esposizioni deteriorate lorde sono state pari a €11,7 miliardi, in rialzo del 2,6% su base trimestrale e in crescita dello 0,1% su base annua, mentre le esposizioni deteriorate nette si sono attestate a €6,4 miliardi, salendo del 5,5% su base trimestrale e segnando un progresso del 3,5% su base annua.
Il rapporto di copertura (sulle esposizioni deteriorate) è stato pari al 45,4%, in calo di 1,5 p.p. trim/trim e in calo di 1,8 p.p. su base annua.
Margine di interesse UniCredit in calo con tagli tassi BCE ma resiliente. Le commissioni
Occhio al margine netto di interesse (Net Interest Income) incassato da UniCredit nel secondo trimestre dell’anno. La voce di bilancio - nota per essere condizionata dalle scelte di politica monetaria adottate dalla BCE - ha segnato un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente attestandosi a €3,5 miliardi, praticamente in linea con le attese elaborate dal consensus degli analisti, pari in media a 3,425 miliardi di euro. Simili le stime sull’NII (margine netto di interesse, esattamente Net Interest Income) elaborate da Equita SIM, che puntava a €3,42 miliardi.
Sebbene in flessione, a causa della pressione ribassista esercitata inevitabilmente dai tagli continui dei tassi varati dalla Banca centrale europea - culminati nell’ottavo taglio dal giugno del 2024 da parte della BCE di Lagarde con l’ultimo atto del 5 giugno scorso - il margine di interesse, ha fatto notare la banca, ha dimostrato comunque “resilienza, dato il calo dell’Euribor nel trimestre, principalmente grazie a una gestione disciplinata del pass-through, che ha chiuso il trimestre con una media di circa il 31%”.
Su base annua, la flessione del NII è stata pari a -2,8%.
Occhio tra l’altro all’ormai imminente BCE Day di domani giovedì 24 luglio, che vedrà Lagarde fare il nuovo annuncio sui tassi prima di andare sostanzialmente in ferie e annunciare le prossime mosse di politica monetaria nella riunione successiva di settembre.
Guardando alle altre voci di bilancio, UniCredit ha confermato il costo del rischio (“CoR”) strutturalmente basso a 10 punti base nel secondo trimestre dell’anno, corrispondente a €109 milioni di perdite su crediti (“LLPs”), facendo notare al contempo che “continua a vantare un portafoglio di crediti di alta qualità e solide linee di difesa, grazie a €1,7 miliardi di overlay sul portafoglio performing”.
Le commissioni nel secondo trimestre sono diminuite dell’1% su base annua, ma sono aumentate del 1,1%, “al netto degli impatti non ricorrenti dovuti alla rinegoziazione di contratti nei pagamenti che hanno influenzato il secondo trimestre del 2024, costi di cartolarizzazione e un timing differente dei piani d’incentivo rispetto all’anno precedente”.
Le commissioni sono salite inoltre “del 3,6% da semestre a semestre con un miglioramento diffuso tra la maggior parte delle categorie di commissioni, con un particolare aumento delle commissioni su investimenti (in rialzo del 8,8% semestre su semestre), commissioni su prodotti assicurativi (in rialzo dello 0,9% semestre su semestre), e delle commissioni su prodotti di copertura per i clienti, che hanno più che compensato il trend delle commissioni sui pagamenti dovuto a impatti positivi una tantum registrati nel secondo trimestre del 2024. Il beneficio derivante dalla diversificazione e dalle nostre fabbriche prodotto ha portato ad un 35 per cento di rapporto commissioni su ricavi ”.
Nel complesso, le commissioni di UniCredit si sono attestate nel secondo trimestre del 2025 a €2,1 miliardi, in calo del 8,1% su base trimestrale e in ribasso dell’1% su base annua.
Nel presentare la loro preview, gli analisti di Equita SIM avevano annunciato di stimare commissioni nette per 2,176 miliardi.
La SIM aveva parlato di “commissioni attese complessivamente solide (+1% su base annua), sebbene in calo del -7% rispetto a un primo trimestre del 2025 particolarmente forte, specialmente lato investment fees e commissioni su prodotti di copertura per i clienti ”. Il trend delle commissioni si è così rivelato lievemente inferiore alle previsioni.
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Il commento sui conti di Orcel: risultati eccellenti, miglior primo semestre nella storia della banca
Così l’amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel, nel commentare i conti del secondo trimestre e del primo semestre appena annunciati dalla banca:
“UniCredit ha conseguito risultati finanziari eccellenti, con un secondo trimestre da record che contribuisce al miglior primo semestre nella storia della banca. Abbiamo riportato un utile netto trimestrale di €3,3 miliardi e un robusto RoTE del 24,1%, con i ricavi core che sono aumentati anno su anno a €5,9 miliardi. Siamo protetti per il futuro poiché il nostro basso costo del rischio, l’elevata qualità degli attivi e un livello di overlay senza eguali ci difendono contro potenziali recessioni macroeconomiche. Abbiamo chiuso il trimestre con un rapporto CET1 pro-forma di 16,2% (pro-forma per il Danish Compromise). Questa eccezionale performance nel primo semestre, insieme a ulteriori leve per una crescita futura, ci ha permesso di alzare le nostre guidance per il 2025 e le ambizioni per il 2027, prevedendo almeno €30 miliardi di distribuzioni totali agli azionisti di cui almeno €15 miliardi in dividendi in contanti dal 2025 al 2027. Guardiamo al futuro con fiducia. Conseguire questi risultati nell’attuale ambiente macroeconomico rende questo un traguardo ancora più significativo per il team, del quale sono immensamente orgoglioso, e il quale continua a superare le aspettative anche quando non dovrebbe essere possibile farlo. UniCredit si trova decisamente nella fase di accelerazione di UniCredit Unlocked, che sta producendo risultati superiori al piano e al contempo rafforzando e proteggendo la nostra banca per il futuro”.
UniCredit migliora la guidance, il nuovo utile netto stimato. Pioggia di dividendi in arrivo
In concomitanza con la pubblicazione dei conti, UniCredit ha annunciato di avere migliorato la guidance sull’esercizio del 2025 “su tutta la linea con un utile netto previsto di circa €10,5
miliardi ”.
Alzata anche la guidance sulle distribuzioni a valere sul 2025, dunque sull’erogazione della remunerazione a favore degli azionisti, migliorata ad almeno €9,5 miliardi, di cui almeno €4,75 miliardi in dividendi in contanti.
Per il periodo compreso tra il 2025 e il 2027, UniCredit ha annunciato inoltre di stimare una remunerazione di almeno €30 miliardi di cui almeno €15 miliardi in dividendi in contanti.
UniCredit, ricavi a 5,9 miliardi nel II trimestre, margine operativo lordo salito del 2,8%
I ricavi core di UniCredit sono ammontati nel secondo trimestre del 2025 a €5,9 miliardi, in aumento dell’1,3% su base annua, consentendo al rapporto costi/ricavi dell’istituto di confermarsi parametro leader nel settore, con un valore inferiore al 36% esclusi impatti una tantum, “a testimonianza della nostra efficienza di costo, investendo allo stesso tempo”, ha segnalato Piazza Gae Aulenti.
Andando a considerare i ricavi totali, l’incasso è stato pari nel secondo trimestre del 2025 a €6,1 miliardi, in calo del 6,5% su base trimestrale e in ribasso del 3,3% su base annua, mentre i ricavi netti si sono attestati a €6 miliardi, giù del 7 su base trimestrale e in flessione del 4,7% su base annua.
Per ricavi core si intende, ha precisato la banca, la voce di bilancio che indica la somma tra il margine d’interesse, le commissioni, il risultato netto assicurativo e i dividendi.
I ricavi di UniCredit si sono confermati pressocché in linea con le attese del consensus, che aveva previsto in media un valore di 6,190 miliardi di euro.
Il margine operativo lordo esclusi gli impatti una tantum è salito del 2,8% nel secondo trimestre del 2025 e del 3,9% nel primo semestre del 2025.
UniCredit, utile netto batte le attese: 3,3 miliardi in II trimestre 2025
UniCredit, la banca guidata dal CEO Andrea Orcel, ha annunciato di avere concluso il primo semestre del 2025 con “risultati eccellenti”.
L’utile netto relativo al secondo trimestre del 2025 è ammontato a €3,3 miliardi, mentre l’utile netto del primo semestre dell’anno si è attestato a €6,1 miliardi, “ trasformando un anno di transizione nel nostro miglior anno di sempre ”, si legge nel comunicato della banca appena diffuso.
Il risultato del secondo trimestre è stato decisamente migliore delle attese formulate dal consensus degli analisti, che avevano indicato un utile netto (Stated Net Profit) pari a 2,537 miliardi di euro, in media.
In particolare, gli analisti di Equita SIM avevano messo in conto un valore praticamente uguale, pari a €2,5 miliardi.
Focus sul titolo UniCredit
Il titolo UniCredit ha chiuso la sessione di ieri, martedì 22 luglio, in lieve rialzo, avanzando dello 0,07% a quota 58,08 euro. Grandi le novità della vigilia: prima, la decisione della Consob di concedere alla banca italiana guidata da Andrea Orcel un’altra proroga per l’OPS su Banco BPM, che sarebbe altrimenti scaduta nella giornata di oggi, mercoledì 23 luglio 2025.
Poi, in serata, l’annuncio di UniCredit relativo alla scelta di gettare la spugna e di ritirare l’offerta promossa su Piazza Meda, adducendo la motivazione delle severe prescrizioni imposte dal governo Meloni, che sull’OPS ha esercitato il golden power.
Piazza Affari attende Orcel al varco dopo ritiro OPS su BPM. E il dossier Commerz?
Non solo i numeri relativi ai profitti registrati dall’istituto nei primi sei mesi dell’anno, e gli ulteriori annunci relativi ai dividendi e alla guidande.
Oggi grandi protagoniste saranno le dichiarazioni del CEO Andrea Orcel sulla scelta di mollare l’osso Banco BPM (una scelta davvero definitiva?) e sulle prossime eventuali mosse che UniCredit ha intenzione di lanciare sulla preda tedesca Commerzbank.
Orcel sarà probabilmente interpellato anche su cosa intende fare con la partecipazione che ha accumulato nel capitale di Generali Assicurazioni. Manovra, anche questa, attentamente monitorata dagli investitori.
Così ieri UniCredit, nell’annunciare di avere gettato la spugna sull’OPS promossa per conquistare Banco BPM, banca guidata da Giuseppe Castagna:
“Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit annuncia il ritiro dell’offerta per Banco BPM, in quanto la condizione relativa all’autorizzazione Golden Power non è soddisfatta. Il processo di offerta è stato influenzato dalla clausola di Golden Power, insistentemente invocata dai vertici di BPM, che ha impedito a UniCredit di dialogare con gli azionisti di BPM nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito”.
Non è bastata la decisione annunciata qualche ora prima dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa presieduta da Paolo Savona di congelare di nuovo l’OPS di UniCredit su Banco BPM, in quanto, ha spiegato UCG, “ i tempi per una risoluzione definitiva della questione Golden Power vanno ben oltre la scadenza della nostra offerta e anche di quella della sospensione decisa oggi dalla Consob ”.
In evidenza le dichiarazioni del presidente di UniCredit Pier Carlo Padoan, che ha parlato di un “ processo di offerta deviato ” e di una “continua incertezza”, fattori che “hanno reso questa situazione insostenibile”.
Idem l’amministratore delegato Andrea Orcel, che è stato costretto a issare per ora bandiera bianca, tallonato continuamente, fin dall’inizio dell’offerta promossa su Banco BPM, dal governo Meloni, che si è messo di traverso facendo il possibile per far saltare la partita di risiko, che per mesi ha sconvolto Piazza Affari. E che non è detto che non venga interessata da nuovi colpi di scena visto che negli ultimi giorni, ancora prima dunque che la Consob decidesse di sospendere di nuovo l’OPS, erano circolate voci sulla possibilità che Orcel mollasse sì l’osso, per tornare comunque alla carica nel mese di settembre.
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