Brutte notizie per questa compagnia aerea, nonostante sia un colosso dell’aviazione è a un passo dal fallimento. Ecco perché e come sta provando a recuperare.
Le compagnie aeree stanno facendo i conti con diverse peripezie negli ultimi anni, tanto che alcune semplicemente non riescono a risalire. Dalla pandemia fino alle tensioni geopolitiche e commerciali, passando per le crisi economiche, gli ambiziosi standard operativi e la concorrenza spietata, molti vettori dei trasporti sono in grosse difficoltà. Problemi che non sono affatto limitati alle aziende emergenti, tant’è che anche una gigante compagnia aerea è sull’orlo del fallimento e pronta a soluzioni disperate per risanare i conti.
Si tratta di Spirit Airlines, che ha deciso di cancellare parecchi voli e ridurre le rotte, operando al contempo massicci tagli al personale. La compagnia opera in America e ai Caraibi, quindi per i consumatori e i lavoratori italiani non ci sono conseguenze dirette. Il declino della compagnia aerea, tuttavia, offre uno spunto di riflessione importante per capire cosa sta accadendo nel settore. Poche compagnie possono davvero dirsi al riparo da queste criticità, con riflessi che sì, riguardano tutti i viaggiatori del mondo.
Spirit Airlines è sull’orlo del fallimento
Spirit Airlines è una compagnia aerea statunitense con sede a Diana Beach, in Florida, che vanta però numerose basi sparse nella nazione e, almeno fino a questa crisi, quasi un centinaio di destinazioni da raggiungere con la propria flotta. Spirit Airlines viene spesso definita dagli statunitensi come compagnia “ultra low cost”, il che evidenzia bene il livello di prezzi del vettore e la strategia commerciale scelta. Gli stessi elementi che ne hanno portato al declino, vista l’insostenibilità del tariffario rispetto ai costi da sostenere e soprattutto il continuo aggiungersi di servizi da pagare a parte rispetto al biglietto. I consumatori, che oggi possono scegliere tra un numero davvero elevato di compagnie aeree low cost e affidabili, non accolgono certo di buon grado questi metodi, che rischiano di essere percepiti come veri e propri costi nascosti.
Non stiamo dicendo che Spirit Airlines abbia commesso degli illeciti, anche se questa è una zona grigia per la maggior parte dei vettori, come dimostrato dai contenziosi in Europa sostenuti dalle associazioni per i consumatori. Certamente, però, la politica di Spirit non è stata gradita dalla clientela, portando, sebbene insieme a molti fattori, una considerevole carenza della domanda. Lo stesso, di fatti, che sta compromettendo la crescita di molte compagnie low cost. I prezzi troppo bassi applicati, che già sarebbero diventati poco funzionali sul lungo periodo, sono diventati insostenibili con l’aumento dei costi e soprattutto del carburante. Anziché intervenire concretamente sulle tariffe, però, Spirit ha deciso - come molti altri competitors - di chiedere dei supplementi per diversi servizi che gli utenti si aspettano essere inclusi nel biglietto aereo o quantomeno proposti in maniera abbordabile.
Così, Spirit Airlines ha presentato un’istanza di ristrutturazione del debito a novembre 2024, cercando di evitare il fallimento imminente. Adesso, la situazione non è affatto migliorata, ma anzi richiede soluzioni più efficaci. I voli prenotati ed effettuati sono stati nettamente inferiori rispetto alle previsioni, mentre i costi, soprattutto quelli operativi, sono aumentati ancora. Di conseguenza, la compagnia sta attuando diversi cambiamenti per contenere i costi e focalizzarsi sulle opportunità di recupero.
Meno rotte, destinazioni e personale
Entro novembre 2025 le rotte saranno ridotte del 25% e i voli per circa 40 destinazioni saranno sospesi (tra cui quelli per Hartford, Connecticut e Minneapolis). Inevitabilmente, la crisi si ripercuote anche sul personale. Proprio all’inizio di questa settimana, infatti, sono stati licenziati circa 1.800 hostess e steward, riducendo di un terzo l’equipaggio. Non si conoscono ancora con precisione tutti i dettagli del programma di ristrutturazione, che la compagnia sta ancora valutando.
A tal proposito, Spirit Airlines ha offerto una posizione di rilievo ad André Luso, ex dirigente di Amazon Air, che sostituisce John Kirby (dopo 40 anni di carriera) come nuovo vicepresidente della pianificazione della rete ferroviaria. L’obiettivo è quindi quello di ridurre il carico e concentrarsi soltanto sulle rotte maggiormente redditizie, nella speranza che possa bastare per compensare l’aumento dei costi e soprattutto incentivare i consumatori ad affidarsi nuovamente al vettore.
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