Ultime notizie pensioni: oggi si decide sui 67 anni, lavori gravosi e sospensione le ipotesi

Alessandro Cipolla

2 Novembre 2017 - 10:00

Ultime notizie pensioni: si terrà oggi l’incontro tra governo e sindacati, con il PD in pressing sull’esecutivo per una sospensione di sei mesi in merito ai 67 anni.

Ultime notizie pensioni: oggi si decide sui 67 anni, lavori gravosi e sospensione le ipotesi

Ultime notizie pensioni: Partito Democratico e opposizione hanno presentato degli emendamenti per sospendere fino a giugno la decisione sull’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019.

Una notizia questa che potrebbe riaprire una partita che sembrava ormai essere chiusa, visto che al massimo si parlava di esonerare le 11 categorie di lavori gravosi dal provvedimento. In merito alla riforma delle pensioni quindi ci potrebbero essere novità dell’ultimo minuto.

Ultime notizie pensioni: rinvio sui 67 anni?

Alle ore 16 di questo pomeriggio il premier Paolo Gentiloni riceverà a Palazzo Chigi per un incontro Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, rispettivamente leader di Cgil, Cisl e UIl.

Il tema del vertice sarà naturalmente quello della riforma delle pensioni, che è stata inglobata nella legge di Bilancio 2018 appena approdata in Parlamento e che ha deluso non poco i sindacati e i lavoratori visto le tante richieste che sono state disattese.

Le ultime notizie pensioni però parlano di speranze ancora per uno stop all’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni. Sia il Partito Democratico che le opposizioni infatti hanno presentato degli emendamenti per chiedere una sospensione di sei mesi sulla decisione finale.

In sostanza, come previsto dalla riforma Fornero a partire dal 1 gennaio 2019 si andrà in pensione a 67 anni oppure dopo 43 anni e 3 mesi di contributi per quanto riguarda la pensione anticipata.

Per legge il decreto interministeriale per dare il via libera al provvedimento deve essere licenziato un anno prima. Entro il 31 dicembre quindi il governo dovrà prendere una decisione nel merito e, finora, l’intenzione è sempre stata quella di non intervenire.

Gli emendamenti però propongono di congelare il tutto di sei mesi quindi fino al prossimo giugno. Un modo questo per prendere tempo e soprattutto mettersi alle spalle le elezioni politiche che si terranno a marzo, con la decisione che poi spetterà al prossimo governo che uscirà fuori dalle urne.

L’attuale esecutivo quindi a questo punto può decidere di respingere gli emendamenti, di accettarli oppure di far votare l’Aula dove, vista la maggioranza trasversale su questo tema, la sospensione dovrebbe passare facilmente.

L’ipotesi di un rinvio dopo gli emendamenti presentati quindi è sempre più probabile ma non scontata. Sul tema dello stop all’innalzamento dell’età pensionabile finora Palazzo Tesoro infatti ha sempre eretto le proverbiali barricate.

Che farà il governo?

L’incontro in programma quest’oggi dovrebbe chiarire in maniera definitiva qual è il pensiero del governo in merito ai 67 anni. Il pressing in atto negli ultimi giorni da parte del PD comunque alla fine potrebbe portare i suoi frutti.

L’unica concessione che l’esecutivo sembrava essere disposto a fare era quella di esonerare dall’innalzamento le 11 categorie di lavori gravosi. Un provvedimento questo che non andrebbe a gravare in maniera significativa sui conti pubblici.

Adesso però la soluzione di una sospensione fino a giugno prende sempre più quota. Soltanto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan potrebbe mettersi di traverso visto che ha garantito personalmente a Bruxelles che non ci sarebbe stato nessuno stop.

Posticipare di sei mesi ogni decisione naturalmente non vorrebbe dire bloccare il meccanismo dell’innalzamento che dovrebbe prendere il via a partire dal 2019. Si tratterebbe nel caso più di un escamotage politico per togliere l’ingombrante tema delle pensioni dalla campagna elettorale..

Non è un caso che la Cgil infatti non è per nulla soddisfatta di questa ipotesi, confermando anche in caso di rinvio l’intenzione di una grande mobilitazione nazionale. Per la Camusso infatti soltanto uno stop al provvedimento sarebbe una notizia positiva.

Una marcia indietro sull’innalzamento però costerebbe quasi 3 miliardi di euro l’anno, soldi questi che al momento in cassa non ci sono. Vista l’imminente campagna elettorale, una sospensione a questo punto sembrerebbe essere più che probabile, ma anche tra sei mesi per bloccare i 67 anni si dovrà sempre prima trovare i fondi necessari per coprire il buco di bilancio che si verrebbe a creare.

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