Ucrainagate, l’ambasciatore Sondland: “Trump chiese indagine su Biden”

Mario D’Angelo

20/11/2019

20/11/2019 - 21:03

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Sondland, alleato di Trump, afferma di aver agito per conto del Presidente USA

Ucrainagate, l’ambasciatore Sondland: “Trump chiese indagine su Biden”

Scioccante testimonianza dell’ambasciatore USA presso l’Unione Europea Gordon Sondland nel corso dell’udienza di impeachment del Presidente Donald Trump. In uno dei momenti più drammatici dall’inizio dell’inchiesta alla Camera, Sondland - che è uno stretto collaboratore del tycoon - ha confermato il “quid pro quo” fra il Governo USA e l’Ucraina.

Sondland accusa Trump

“C’è stato un quid pro quo? La risposta è sì”. A rispondere affermativamente non è stato un anonimo funzionario, ma un alleato di Trump, che lui stesso ha nominato come ambasciatore.

Secondo l’accusa - ed evidentemente anche per Sondland - Trump avrebbe chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy di indagare sull’avversario politico Joe Biden e sul figlio Hunter.

In cambio, il Presidente USA avrebbe sbloccato l’invio di centinaia di milioni di dollari di aiuti militari in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. I fondi, già confermati da un voto parlamentare, erano stati trattenuti senza spiegazioni.

Ma la testimonianza non si ferma qui. Sondland afferma infatti che tutti erano coinvolti: l’attuale Capo dello staff, Mick Mulvaney, il vicepresidente Mike Pence, il Segretario di Stato Mike Pompeo e l’avvocato personale di Trump Rudy Giuliani. E tutti quanti portavano avanti gli ordini del Presidente.

Ucrainagate, Sondland: “Agivo per conto del Presidente”

Sondland ha detto che “Mr. Giuliani chiese all’Ucraina di annunciare pubblicamente l’avvio delle indagini” sulle presidenziali USA 2016 e la compagnia ucraina di gas naturale Burisma Holdings, dove Hunter Biden aveva avuto un ruolo di spicco.

Mr. Giuliani era portatore dei desideri del Presidente degli Stati Uniti, e noi sapevamo che queste indagini erano importanti per il Presidente”, ha esordito Sondland.

Quattro giorni fa, durante la testimonianza dell’ex ambasciatrice in Ucraina, Trump la accusò senza remore su Twitter.

Stavolta sarà un po’ più difficile replicare, perché Marie Yovanovitch era stata destituita dal Presidente, mentre Sondland ne è stato incaricato.

Trump ha risposto alle dichiarazioni di Sondland affermando di non conoscerlo. “Non lo conosco molto bene, non ho parlato molto con lui. Però sembra un bravo ragazzo”.

Secondo Trump, la testimonianza di Sondland lo esonera, perché l’ambasciatore ha detto che nelle telefonate il Presidente avrebbe detto chiaramente di «non volere nulla» dall’Ucraina.

La portavoce della Casa Bianca Stephanie Grisham ha detto che nessun «quid pro quo» è mai avvenuto. “Gli aiuti USA all’Ucraina sono partiti, nessuna indagine [sui Biden, ndr] è stata avviata, e il Presidente Trump ha incontrato e parlato con il Presidente Zelenskiy. I Democratici inseguono fantasmi”.

La versione attuale, però, è leggermente diversa da quella di Trump stesso di qualche tempo fa. Precedentemente, infatti, il Presidente ha affermato di volere un’indagine della Cina e dell’Ucraina sui Biden.

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