Uber licenzia 400 persone

Marco Ciotola

31 Luglio 2019 - 17:09

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I tagli riguardano la sezione marketing della compagnia. I dettagli

Uber licenzia 400 persone

Uber licenzia 400 persone. I massicci tagli corrispondono a circa un terzo del suo staff di marketing a livello globale.

L’annuncio della misura è arrivato a inizio settimana: 400 dei 1.200 dipendenti del team marketing della compagnia sono stati “lasciati andare”, come parte di una più ampia ristrutturazione del dipartimento.

In un’e-mail inviata allo staff dal CEO Dara Khosrowshahi, e successivamente vista dalla CNN, c’è uno specifico riferimento alla ristrutturazione aziendale in corso, vera origine della recente decisione:

“Non stiamo apportando questi cambiamenti perché il marketing è diventato meno importante per Uber. È piuttosto vero il contrario: stiamo agendo in questo modo perché presentare una visione potente, unificata e dinamica del mondo non è mai stato così importante per la società”.

Uber licenzia 400 persone

La notizia, riportata per la prima volta dal New York Times, arriva proprio in corrispondenza con le pressioni alla società per «ripulire» i suoi conti dopo il debutto a Wall Street del maggio scorso. Uber, che ha collezionato già notevoli perdite, negli ultimi mesi sta assistendo a un rallentamento delle entrate.

La compagnia ha perso più di 1 miliardo di dollari nei primi tre mesi del 2019, mentre i ricavi della sua attività principale sono cresciuti solo del 9% rispetto allo scorso anno. Una situazione che il CEO Khosrowshahi prova a riassumere con queste parole:

“Il senso generale è che mentre siamo cresciuti rapidamente, abbiamo rallentato”,

ha scritto nell’e-mail indirizzata ai dipendenti.

I recenti tagli rappresentano solo l’ultima turbolenza all’interno della compagnia nei tre mesi precedenti, ovvero da quando è diventata pubblica. All’inizio di giugno Khosrowshahi ha annunciato che due dirigenti avrebbero lasciato l’azienda, incluso il responsabile marketing Rebecca Messina.

Messina occupava la sua posizione solo da nove mesi, ma Khosrowshahi ha motivato la scelta con la necessità aziendale di unire i team marketing, comunicazione e politica, tutti sotto la supervisione di un unico capo, Jill Hazelbaker.

Secondo un portavoce di Uber, Hazelbaker e Khosrowshahi hanno annunciato una nuova struttura del team di marketing proprio a inizio settimana, che mira a “semplificare il marchio” e renderne più intuitivo e funzionale il ruolo quotidiano nei diversi Paesi.

Nella stessa mail, il CEO ha spiegato che molti dei team attuali della compagnia sono “troppo grandi”, cosa che origina una sovrapposizione di ruoli e compiti e che porta chi materialmente prende decisioni ad avere un quadro pocho chiaro e risultati che possono riverlarsi mediocri:

“Come azienda possiamo fare di più per mantenere alto il livello, aspettarci di più da noi stessi e dagli altri”.

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