Nella strategia di sicurezza nazionale messa a punto da Trump figurerebbe anche l’obiettivo di allontanare l’Italia dall’Unione Europea.
L’amministrazione Trump ha messo a punto una nuova strategia di sicurezza nazionale e, tra i vari punti, è emersa anche l’intenzione di collaborare maggiormente con alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, con l’obiettivo di allontanarli dall’Unione Europea. È quanto afferma la rivista americana Defense One, che ha visionato in anteprima il documento e ne riporta alcuni stralci sul proprio sito, sottolineando come questa linea rappresenti una svolta significativa nella politica estera statunitense verso il Vecchio Continente.
Ciò che emerge con chiarezza dai documenti è che gli Stati Uniti intendono prendere le distanze dal sistema di sicurezza dell’Unione Europea e inviterebbero i Paesi della NATO a liberarsi progressivamente dal sostegno militare americano. Inoltre, Trump invocherebbe la fine dell’espansione dell’Alleanza Atlantica, pur dichiarando di voler rendere l’Europa nuovamente grande e più autonoma nelle proprie scelte strategiche e politiche.
Secondo Trump, l’Europa starebbe affrontando una sorta di cancellazione della propria civiltà e, se le cose non dovessero cambiare nel giro di pochi anni, la civiltà europea potrebbe scomparire. Questo, a suo avviso, sarebbe il risultato delle politiche sull’immigrazione e sulla censura della libertà di parola. Il documento suggerisce di concentrare le relazioni degli Stati Uniti su alcune nazioni in particolare e, tra queste, figurano Austria, Ungheria, Polonia e Italia, Paesi indicati come quelli con cui Washington dovrebbe collaborare maggiormente con l’obiettivo di allontanarli dall’Unione Europea. Ciò implicherebbe un aumento della cooperazione e dell’ingerenza statunitense in questi Stati, tra cui l’Italia, con cui esistono da decenni stretti rapporti politici, militari e commerciali, nel tentativo di attrarli nella propria sfera di influenza e distanziarli dal pensiero comune europeo.
«Dovremmo sostenere i partiti, i movimenti e le figure intellettuali e culturali che cercano la sovranità e la preservazione o il restauro dei tradizionali stili di vita europei pur rimanendo filoamericani», si legge nel documento visionato da Defense One, che evidenzia una strategia basata anche sul soft power e sull’influenza culturale.
Tra i paesi menzionati solo la Polonia è guidata dal centro sinistra
Tra i Paesi menzionati dagli Stati Uniti, quasi tutti sono attualmente governati da coalizioni di centrodestra, fatta eccezione per la Polonia, dove alla guida del Paese c’è il presidente Donald Tusk, espressione di una coalizione di centrosinistra al potere da dicembre 2023, dopo aver posto fine a anni di dominio del governo di destra nazional-conservatore. Nonostante la guida di centrosinistra, la destra rimane comunque una forza politica molto rilevante. In Ungheria, il governo di Viktor Orbán è chiaramente collocato all’estrema destra, caratterizzato da nazionalismo, conservatorismo sociale, populismo e da una forte critica all’Unione Europea e alle politiche migratorie. In Austria, invece, l’attuale governo è una coalizione di centrodestra e centro che esclude l’estrema destra grazie a un’alleanza tra il Partito Popolare, i Socialdemocratici e i liberali di Neos, con il leader conservatore Christian Stocker, nel ruolo di Primo Ministro.
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