Twitter: le uscite “razziste” di Trump non violano le regole della compagnia

Marco Ciotola

17 Luglio 2019 - 17:30

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I tweet di Trump in cui invita 4 deputate a «tornare a casa loro» non violano i regolamenti della piattaforma secondo quanto detto dalla compagnia. I dettagli

Twitter: le uscite “razziste” di Trump non violano le regole della compagnia

Domenica scorsa il Presidente USA, Donald Trump, ha duramente attaccato quattro esponenti del Partito democratico. Lo ha fatto tramite Twitter, invitando senza mezzi termini le donne - tutte non bianche - a “tornare da dove sono venute”.

Malgrado non abbia fatto esplicito cenno ai nomi, il tycoon si riferiva alle deputate elette a metà mandato: Alexandria Ocasio-Cortez, di origini portoricane, Ayanna Pressley, afroamericana, Rashida Tlaib di origini palestinesi, e Ilhan Omar, di origini somale.

Tutte loro - tre delle quali nate negli USA e tutte cittadine statunitensi - stanno portando avanti una battaglia contro il numero uno della Casa Bianca sul fronte migranti e su quello della cosiddetta ’tolleranza zero’, circostanza che ha originato le critiche di Trump, tramite uscite pubbliche e tweet al veleno.

L’ultimo di questi - in grado di scatenare un enorme polverone mediatico - fa un riferimento piuttosto chiaro alle origini non americane delle donne, con invito a “tornare indietro”, nei Paesi “da dove provengono”:

“È così interessante vedere deputate Democratiche ‘progressiste’, originarie di Paesi in cui i governi sono una completa e totale catastrofe, i peggiori, più corrotti e inetti al mondo, dire ora a gran voce al popolo degli Stati Uniti - la nazione più grande e potente sulla Terra - come il nostro governo deve essere gestito… Perché non tornano indietro e sistemano i posti infestati dal crimine dai quali provengono? Poi potranno tornare e mostrarci come hanno fatto”.

Parole dure e inequivocabili, che però non violano le politiche di Twitter secondo quanto segnalato dalla stessa piattaforma.

Twitter: le uscite “razziste” di Trump non violano le regole della compagnia

Le parole di Trump non sono contro le regole di Twitter secondo quanto riferito da un portavoce della compagnia alla CNN.

Eppure le politiche della piattaforma sembrerebbero andare nettamente contro le etichette conferite in base alle origini razziali. La norme sulle condotte d’odio proibiscono di “bersagliare” individui con insulti ripetuti o altri contenuti che intendono “disumanizzare, degradare o rafforzare stereotipi negativi e dannosi su una categoria protetta”.

In più, l’episodio rappresenta un primo difficile test per una nuova posizione che Twitter ha assunto poco meno di un mese fa, quando ha specificato che tratterà e sanzionerà i tweet di Trump e di altri leader politici che infrangeranno le sue regole, piuttosto che rimuoverli. Si tratta di uno sforzo che mira a preservare i tweet considerati di interesse pubblico.

Trump ha ripetutamente testato gli standard della comunità; alcuni dei tweet del Presidente sono entrati in conflitto con le regole di Twitter, ma l’uscita relativa alle quattro deputate democratiche di domenica scorsa non rappresenterebbe una violazione.

Lunedì un portavoce della compagnia ha confermato alla CNN che i tweet di Trump non sarebbero stati etichettati come contrari alle normative della piattaforma. Alla domanda sull’apparente contraddizione tra quei contenuti e la politica della compagnia, il portavoce ha rifiutato di fare ulteriori commenti.

La policy del sito parla in maniera più generica, di un “impegno a combattere gli abusi motivati da odio, pregiudizio o intolleranza, in particolare gli abusi che cercano di far tacere le voci di coloro che sono stati storicamente emarginati”.

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