Truffe Superbonus inconsistenti, torna la cessione del credito?

Nadia Pascale

26 Giugno 2023 - 10:17

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Il valore delle truffe Superbonus 110% è inconsistente, a dirlo è la Guardia di Finanza. Le dichiarazioni riaprono le speranze per la cessione del credito.

Truffe Superbonus inconsistenti, torna la cessione del credito?

Negli ultimi tempi il Superbonus 110% è stato accompagnato da una cattiva luce, l’Agenzia delle entrate, e non solo, ha puntato molto sulle truffe.

Sono quindi aumentati i controlli, sono state cambiate numerose volte le norme proprio per cercare di tenere a freno le frodi e soprattutto sono state bloccate la cessione del credito e lo sconto in fattura. Questo ha portato a un crollo delle nuove pratiche per il Superbonus.

Secondo i dati resi noti da Enea, ad aprile 2023 le pratiche sono state 3.500, di queste 2.000 per i condomini, 1.000 per edifici unifamiliari e 500 per unità immobiliari autonome e con accesso indipendente. A maggio 2023 tali numeri sono ulteriormente diminuiti e questo nonostante incombe sui proprietari la nube della direttiva Case green.

Cessione del credito Superbonus: a rischio migliaia di imprese edili e proprietari in difficoltà

Dopo mesi di confusione sulle norme, è arrivata però una notizia inaspettata dalla Guardia di Finanza: le frodi Superbonus rappresentano solo una piccola parte delle cessioni del credito, lo 0,5%.
Proprio da questi dati riprendono le speranze di molti di uno sblocco dei crediti incagliati e la possibilità di reintrodurre la cessione del credito.

Si è visto che non tutte le cessioni del credito sono state bloccate, infatti si è pensato di tutelare contribuenti in difficoltà economiche e per ora è possibile ancora utilizzare la cessione del credito per interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche.

I controlli dell’Agenzia delle entrate e il rischio che in caso di crediti non rimborsabili a rimetterci fosse il cessionario, hanno portato molte banche e altri soggetti che potevano operare la cessione del credito a fare un passo indietro pur avendo capienza fiscale.
Ciò ha causato la formazione di quelli che sono definiti crediti incagliati che hanno messo in difficoltà imprese e proprietari di immobili che non riescono a chiudere i cantieri e rischiano il fallimento.
Considerando che uno dei principali obiettivi del decreto Rilancio del 2020, che ha istituito il Superbonus, era sostenere il settore dell’edilizia, si può considerare l’evoluzione della misura una vera e propria parabola discendente.

In questo campo buone notizie si alternano a notizie cattive, infatti da un lato c’è una banca che continua le cessioni, dall’altro ci sono soggetti che avevano dichiarato di voler riaprire le piattaforme per la cessione del credito che si trovano a dover affrontare nuove problematiche.

La situazione potrebbe esplodere e proprio per questo è partita anche la petizione degli “esodati del Superbonus” il cui obiettivo è appunto fornire una soluzione condivisa che consenta almeno di sbloccare i crediti incagliati.

Guardia di finanza: truffe Superbonus sono inconsistenti. Speranze per chi attende la cessione del credito

In questo clima poco favorevole alle imprese e ai proprietari, ormai additati come frodatori, arrivano invece i dati della Guardia di Finanza.

Dai dati emerge che solo il 5% delle frodi inerenti i bonus edilizi hanno a oggetto interventi realizzati con il Superbonus 110%. Inoltre solo lo 0,5% delle frodi scoperte riguardano crediti inesistenti, vuol che gran parte delle «frodi» che hanno avuto ad oggetto il Superbonus 110% possono essere considerate di scarso rilievo, cioè si tratta soprattutto di irregolarità di poco valore.

La Guardia di finanza ha sequestrato nel 2021 crediti fiscali inesistenti per 7,2 miliardi di euro, nel 2022 cioè in seguito all’entrata in vigore del decreto Antifrode, i sequestri sono stati di 5,6 miliardi di euro. Di questi sequestri però la maggior parte hanno riguardato il Bonus facciate e non il Superbonus 110%.

I dati inerenti le frodi sul Superbonus resi noti dalla Guardia di Finanza dicono invece che i lavori finanziati con questa agevolazione fiscale hanno un valore pari a 75 miliardi di euro. I crediti inesistenti scoperti sono pari a 360 milioni di euro, quota irrisoria rispetto al totale e rispetto ai 4,2 miliardi di euro del solo Bonus facciate. Le frodi complessive inerenti il Superbonus sono invece il 5% del totale.

Molti sperano che questa notizia possa portare una maggiore attenzione ai crediti incagliati da parte di potenziali cessionari di credito che hanno capienza fiscale per poter acquistare i crediti.
Tanti, inoltre, sperano di poter effettuare i lavori di efficientamento energetico senza dover anticipare le somme e attendere poi la detrazione fiscale in 10 anni.

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