La truffa del bancomat che svuota il conto, a cosa fare attenzione quando si acquista online

Alessandro Nuzzo

9 Marzo 2023 - 17:47

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In aumento le truffe online sia per chi vende che per chi acquista prodotti o servizi. Ecco a cosa stare attenti e come difendersi.

La truffa del bancomat che svuota il conto, a cosa fare attenzione quando si acquista online

Uno degli aspetti negativi di un mondo super connesso è sicuramente l’aumento dei tentativi di truffa online. I malintenzionati trovano sempre più terreno fertile sul web approfittando anche dell’ignoranza in materia di tantissime persone ancora poco inclini al mondo digitale.

Fatto sta che le notizie di truffe andate a segno su internet sono all’ordine del giorno. Il rischio non è solo per chi acquista online beni o servizi ma anche per un privato cittadino che vuole mettere in vendita qualcosa. Ed è proprio questa l’ultima frontiera dei ladri del web che con una specifica tecnica stanno facendo sempre più vittime.

La polizia postale ha voluto mettere in guardia tutti i cittadini sui nuovi tentativi di truffa dando suggerimenti per difendersi ed evitare di cadere nella trappola.

Occhio alla truffa del bancomat

La tecnica del bancomat sta spopolando sempre di più sul web e sono già migliaia le segnalazioni e le denunce di chi purtroppo si è lasciato abbindolare dai malfattori. Tutto ha inizio quando si decide di mettere in vendita qualche oggetto usato su uno dei tanti mercatini presenti o sui social o su siti specializzati. Molto spesso accade che non passano nemmeno poche ore dalla messa online dell’annuncio che si riceve una telefonata di una persona interessata che dopo aver fatto alcune domande di prassi sul prodotto si dice volenteroso all’acquisto con la promessa che il giorno dopo passerà un corriere di fiducia a ritirare la merce.

Per il pagamento però non chiederà un iban per un bonifico o un numero di carta prepagata per effettuare una ricarica. Convincerà il venditore a recarsi presso uno dei tanti sportelli bancomat presenti sul territorio per sbloccare da lì l’accredito direttamente sul proprio conto dietro specifiche istruzioni.

Una volta che la vittima si troverà dinnanzi allo sportello, ecco che chi si trova dall’altro lato della cornetta farà credere al malcapitato di incassare la cifra ma in realtà gli starà facendo compiere l’operazione inversa, ovvero ricaricare il suo di conto corrente.

"La tecnica è indurre con l’inganno il venditore a recarsi presso uno sportello bancomat facendogli credere che riceverà il pagamento della somma pattuita direttamente sul conto corrente. Al contrario, la vittima del raggiro, seguendo le istruzioni fornite al telefono dal presunto acquirente, eseguirà una ricarica a favore del truffatore" - l’allarme lanciato dalla polizia postale che invita a fare attenzione soprattutto quando si ha troppa fretta di concludere l’operazione.

Quando la vittima si accorgerà del raggiro sarà ormai troppo tardi e risalire all’identità del truffatore è quasi impossibile. Questa è una tecnica sempre più utilizzata che molto spesso va a segno con persone anziane inesperte di dispositivi e pagamenti digitali.

La truffa dei siti falsi di prenotazione vacanze

Ma i raggiri sono dietro l’angolo anche per chi acquista beni o servizi sul web. La più probabile è quella di pagare per ricevere la merce salvo poi non riceverla e vedere il venditore sparire dalla circolazione. Con l’avvicinarsi del periodo estivo bisogna stare attenti ad una nuova tecnica: quella dei siti clone che simulano alla perfezione i più importanti portali di prenotazione vacanze presenti online.

La convinzione è di prenotare un soggiorno a prezzo invitante presso le più importanti strutture, in realtà il sito è un falso. Chi c’è dietro richiede in genere il pagamento di un acconto tramite bonifico o addebito sulla carta. Ottenuto ciò scomparirà dalla circolazione.

Dalla polizia suggeriscono che prima di prenotare su siti per le vacanze è buona norma controllare la presenza sul sito della Partita Iva, accertarsi della presenza di contatti telefonici o indirizzi e soprattutto verificare se la struttura scelta è correttamente registrata nell’Anagrafe tributaria utilizzando il seguente link.

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