Brexit: per Timmermans “danno non necessario”

Marco Ciotola

26 Dicembre 2019 - 18:29

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Lo scrive il vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans, in una lettera pubblicata dal Guardian

Brexit: per Timmermans “danno non necessario”

Brexit? La causa presente e futura di “danni non necessari”. Sono parole del vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, che all’interno di una lettera pubblicata dal Guardian ha espresso diverse opinioni sull’abbandono dell’Europa da parte della Gran Bretagna.

Le parole del politico olandese hanno subito fatto rumore, rimbalzando di testata in testata, anche se lo stesso Timmermans ha definito le sue esternazioni “un atto d’amore”, ritenendosi da sempre un “vecchio amante” del popolo britannico:

“I vari step che hanno portato alla Brexit hanno causato danni non necessari a noi e a voi. E temo che ce ne saranno altri. Se vorrete tornare, sarete sempre i benvenuti”,

si legge in uno degli stralci più significativi della missiva.

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Timmermans: contro la Brexit ’per amore’

Frans Timmermans dà avvio alla lettera chiarendo la sua personalissima posizione nei confronti della Gran Bretagna, i sentimenti che il Paese è in grado di provocare in lui, “vecchio amante” del popolo britannico.

Per questo in un certo senso non ne accetterà mai l’imminente uscita, e si spinge persino in un’esortazione a tenere in vita una sorta di appiglio tra Europa e UK:

“Non smetterete mai di rivolgervi a noi chiamandoci il continente, vi aiuta a creare quella distanza di cui pensate di avere bisogno. Ma in realtà vi impedisce di comprendere che tutti noi abbiamo bisogno di un po’ di distanza. [...] Se vorrete tornare, sarete sempre i benvenuti”.

Per l’ex ministro degli esteri olandese l’unicità del popolo britannico è minore di quanto una buona fetta degli stessi britannici pensano:

“Ogni Paese è unico, e voi certamente siete unici e diversi, è vero, ma forse meno di quanto pensiate”.

Timmermans ha scritto di aver vissuto e apprezzato parte della quotidianità del Regno Unito nel corso della sua giovinezza, in una scuola britannica romana, la Saint George’s English School. Nella missiva pubblicata dal Guardian, ha spiegato di conoscere bene pregi e limiti del territorio UK:

“Conosco i vostri punti di forza e le vostre debolezze; vi credete unici e diversi e lo siete per molti versi, ma forse meno di quanto pensiate. La differenza esiste tra tutti, ma rappresenta una fonte di ammirazione, sorpresa, disagio, incomprensione, ridicolo, caricatura e, sì, anche amore”.

Candidato alla presidenza della Commissione Europea del Partito Socialista Europeo, ha dato avvio alla sua carriera sul fronte Ue nel 1994, quando a Bruxelles divenne assistente di Hans van den Broek, per poi assumere, nel 1998, il ruolo di deputato per il Partito del Lavoro olandese.

Diventato segretario di Stato per gli Affari Europei nel 2007, ha in seguito ricoperto l’incarico di ministro dal 2012 al 2014, per poi venire nominato vicepresidente della Commissione Europea.

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