Tiering BCE: cos’è, a cosa serve e qual è il significato del termine?

C. G.

12/09/2019

12/09/2019 - 14:29

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Tiering BCE: cos’è, a cosa serve e qual è il significato del termine? Una guida completa sul funzionamento del meccanismo tanto desiderato dalle banche europee

Tiering BCE: cos’è, a cosa serve e qual è il significato del termine?

Che cos’è il tiering della BCE, a cosa serve e qual è il significato del termine?

Domande lecite soprattutto alla luce delle nuove politiche monetarie della Banca Centrale Europea che, sulla scia di quanto già fatto dalla Federal Reserve, ha scelto di invertire la rotta e di tornare a stimolare un’economia in fase di rallentamento. Come? Attraverso il taglio dei tassi di interesse e l’introduzione di un nuovo Quantitative Easing.

Secondo numerose analisi, la revisione ribassista del costo del denaro oggi operata da Francoforte avrà conseguenze negative sulle banche italiane ed europee in generale. L’unica salvezza? Il tiering BCE. Per questo capire cos’è, a cosa serve e qual è il significato del termine sarà fondamentale d’ora in avanti.

Cos’è il tiering BCE? Il significato del termine

Il termine deriva dall’inglese “tier”, che può avere un significato diverso a seconda del contesto in cui viene utilizzato.

Nella maggior parte dei casi la parola “tiered” viene impiegata per indicare un approccio graduale, a strati, differenziato. Eppure nel caso della BCE la definizione è molto più particolare.

Le riserve in eccesso in BCE

Prima di capire cos’è il tiering oggi introdotto occorre fare una precisazione sui depositi in eccesso delle banche europee. In generale, ogni istituto di credito del Vecchio Continente è obbligato a detenere in BCE un certo ammontare di fondi che prendono il nome di riserve obbligatorie minime.

A partire dal 2015 e come risposta alla crisi finanziaria, l’istituto di Mario Draghi ha iniziato ad acquistare una serie di strumenti finanziari (titoli di Stato compresi) dalle banche europee a un ritmo costante (ci si è spinti fino a 80 miliardi al mese).

La liquidità degli istituti è aumentata e questi ultimi hanno iniziato a detenere in BCE più riserve del dovuto. Su queste riserve in eccesso hanno poi cominciato a pesare i tassi di deposito negativi (oggi a -0,40%) che hanno progressivamente eroso gli utili delle banche europee.

Proprio per questi motivi gli istituti di credito hanno guardato con sospetto alla nuova politica monetaria della BCE e al nuovo taglio dei tassi di interesse. E ancora per questo in molti hanno iniziato a chiedersi cos’è il tiering, a cosa serve e perché il suo significato potrebbe risollevare le sorti del comparto bancario.

A cosa serve? Il funzionamento del tiering BCE

Perché questo strumento, al quale la BCE ha iniziato a pensare già nel 2016, potrebbe aiutare le banche europee a sostenere le nuove decisioni del Consiglio Direttivo?

Senza tiering (ossia come accaduto fino ad oggi) gli istituti continuerebbero a pagare tassi negativi del -0,40% sui depositi in eccesso. Con esso, invece, le banche potranno fronteggiare uno 0,0% che permetterà di non versare né percepire interessi.

Ora che abbiamo chiarito cos’è il tiering BCE, a cosa serve e qual è il significato del termine possiamo definitivamente affermare che il suo funzionamento aiuterebbe davvero a ridurre l’impatto negativo delle nuove politiche monetarie sugli utili.

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