TFR in azienda in liquidazione: chi paga e come funziona

Patrizia Del Pidio

21 Luglio 2025 - 14:08

Chi paga il Trattamento di Fine Rapporto se l’azienda è il crisi o in liquidazione? Il lavoratore rischia di perdere il TFR? Vediamo la normativa cosa prevede.

TFR in azienda in liquidazione: chi paga e come funziona

Chi paga il TFR se l’azienda è in liquidazione? Come funziona l’erogazione del trattamento di fine rapporto in questo caso? La buonuscita è una retribuzione differito che spetta al lavoratore nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, sia che si tratti di cessazione volontaria sia che la fine del rapporto è involontaria.

Se una azienda è in liquidazione volontaria ed è priva di liquidità, cosa deve fare il lavoratore per ottenere le somme spettanti? La normativa di riferimento è molto chiara al riguardo, andiamo a vedere cosa prevede e cosa fare per avere la liquidazione del proprio TFR.

TFR in azienda in liquidazione, cosa dice la legge?

Il TFR rappresenta una componente fondamentale della retribuzione del lavoratore; spesso si tratta dell’unica forma di risparmio possibile, utilizzata dalle famiglie italiane per investimenti importanti: la casa, l’istruzione dei propri figli, le spese da sostenere per la salute.
Il TFR è quindi tutelato da una normativa molto severa, in modo da garantire al lavoratore i relativi diritti previsti dalla Costituzione.

Ma quali sono i principali riferimenti normativi in materia di TFR?
Un primo importantissimo riferimento normativo in materia di TFR è quello sul “Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto”, istituito dall’ art. 2 della Legge 297/1982, avente l’obiettivo di sostituirsi al datore di lavoro, in caso di insolvenza di quest’ultimo, nel pagamento del T.F.R. e/o delle ultime tre mensilità ai lavoratori subordinati, cessati dal lavoro, o loro aventi diritto (art. 2120 codice civile).

Con il D.Lgs 186/2005, adottato in attuazione della direttiva comunitaria 2002/74/CE del 23 settembre 2002, sono state regolamentate anche le situazioni “transnazionali”.

Azienda in stato di liquidazione: chi paga il TFR se l’azienda non ha soldi?

Alcuni aspetti problematici sorgono quando l’azienda non è in grado di pagare i propri lavoratori dipendenti a causa della crisi economica. Cosa succede, per esempio, se l’azienda è stata messa volontariamente in stato di liquidazione? Chi paga il TFR al lavoratore dipendente nel caso in cui non ci siano soldi sufficienti?

Da questo punto di vista la normativa è chiara. Nel caso in cui l’azienda sia in crisi o sia stata messa volontariamente in stato di liquidazione, il TFR dei lavoratori dipendenti viene comunque garantito dal Fondo di garanzia INPS. Tale principio è stato sancito anche dalla giurisprudenza che afferma come “il pagamento del TFR maturato dal dipendente è a carico del Fondo di Garanzia anche se non sussiste tecnicamente il fallimento del datore di lavoro ma questi si dimostra insolvente”.

Il Fondo di Garanzia interviene nel pagamento del TFR e delle ultime tre mensilità quando:

  • l’azienda è interessata da fallimento o da altre procedure concorsuali, a patto che il lavoratore sia licenziato;
  • anche se l’azienda non è in fallimento, ma il datore di lavoro non ha soldi (e pertanto non è possibile procedere con il pignoramento).

Cosa deve fare il lavoratore per avere il TFR?

Quando l’azienda posta in liquidazione per mancanza di liquidità, il lavoratore che ha cessato l’attività lavorativa deve rivolgersi a un avvocato per chiedere al tribunale di emettere un decreto ingiuntivo che condanni l’impresa a versare il dovuto. Se l’azienda entro il tempo previsto dal decreto ingiuntivo non versa le somme, si dovrà procedere a richiedere il pagamento al Fondo di Garanzia Inps, ma in questo caso deve prima aver tentato di recuperare il TFR tramite decreto ingiuntivo e pignoramento.

Argomenti

# INPS
# TFR

Iscriviti a Money.it