Dal taglio dell’Irpef nel 2026 alla flat tax per tutti, ecco il programma di Governo

Nadia Pascale

4 Agosto 2025 - 11:29

Tajani annuncia il taglio delle aliquote Irpef, vantaggi per il ceto medio, l’obiettivo è arrivare alla flat tax per tutti. Resta il nodo delle risorse. Ecco come potrebbe cambiare l’Irpef.

Dal taglio dell’Irpef nel 2026 alla flat tax per tutti, ecco il programma di Governo

Il taglio delle aliquote Irpef resta una priorità del Governo, ecco il programma per i prossimi mesi che dovrebbe portare prima a una riduzione delle tasse per il ceto medio e, infine, alla flat tax per tutti.

Nel corso degli “Stati Generali del Mezzogiorno” organizzati da Forza Italia, Antonio Tajani (vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Ministro degli Affari Esteri e segretario di Forza Italia) ha rilanciato il programma del Governo per la riduzione dell’Irpef.

Il taglio dell’Irpef potrebbe rientrare nella Legge di Bilancio 2026 che sarà scritta a partire da settembre e che dovrebbe prevedere anche la rottamazione quinquies con probabile inserimento del saldo e stralcio per le cartelle esattoriali più basse.

Vediamo nel dettaglio come potrebbe ridursi l’Irpef già dai prossimi mesi, se il Governo trova un accordo per abbassare le aliquote Irpef, fino ad arrivare alla flat tax per tutti.

Dal taglio dell’Irpef alla flat tax per tutti: il programma annunciato da Tajani

Le dichiarazioni di Tajani vanno in due direzioni, da una parte un provvedimento immediato con taglio delle aliquote Irpef che dovrebbe aiutare soprattutto il ceto medio e dall’altra parte un obiettivo di lunga durata, cioè la flat tax per tutti al 24% stessa aliquota dell’Ires, Imposta sul reddito delle società.

L’obiettivo a breve termine è abbassare la seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% e allargare la platea di beneficiari di tale seconda aliquota da 50.000 euro a 60.000 euro.

Le attuali aliquote Irpef sono:

  • 23% per redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per redditi da 28.001 a 50.000 euro;
  • 43% per redditi da 50.0001.

Con la proposta di Tajani non vi sarebbero particolari vantaggi per i redditi medio- bassi, fino a 28.000 euro, i vantaggi sarebbero, invece, per coloro che hanno redditi compresi tra 50.000 euro e 60.000 euro. Dobbiamo, inoltre, ricordare che già dal 2025 vi è un importante taglio delle detrazioni che dovrebbe portare maggiori entrate.

Per Tajani la riduzione delle tasse è una priorità e l’obiettivo è fare in modo che il ceto medio non diventi il ceto povero.

Questi non sono gli unici provvedimenti previsti, tra le altre proposte:

  • decontribuzione per i contribuenti che guadagnano meno di 9 euro l’ora;
  • defiscalizzazione di straordinari, festivi e premi di produzione.

Risorse per la flat tax per tutti e per abbassare l’Irpef, nessuna tassazione per le banche

Il nodo però resta sempre uno e cioè trovare le risorse. Su questo punto le differenze all’interno del Governo sono importanti perché, se la Lega di Salvini punta ancora a una tassazione per gli extra-profitti bancari, Tajani continua a ribadire il “no” secco a tale ipotesi.

Il Ministro per gli Affari Esteri ha dichiarato “Sono contrario a qualsiasi aumento di tasse. Sento dire facciamo pagare le banche, ma questo è odio sociale”. Sottolinea che se si approvassero provvedimenti che colpiscono banche popolari e di credito cooperativo, per artigiani e commercianti vi sarebbe una maggiore difficoltà a trovare qualcuno disposto a concedere credito.

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