Taglio del cuneo in cambio del salario minimo? 5 Stelle e Lega in cerca di un accordo

Mario D’Angelo

10 Luglio 2019 - 23:50

condividi

Dopo l’assist di von der Leyen sul salario minimo, le due parti dell’esecutivo italiano sono in cerca di un accordo

Taglio del cuneo in cambio del salario minimo? 5 Stelle e Lega in cerca di un accordo

Un vero e proprio assist al Movimento 5 Stelle sul salario minimo è arrivato dall’alleato più inaspettato: la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Nel giorno in cui Luigi Di Maio annuncia l’accordo di maggioranza sulla misura, da Bruxelles viene annunciata la volontà di implementare “il salario minimo in ogni Paese Ue. Ma la Lega di Matteo Salvini resta fredda, anche a fronte dei costi che si riverserebbero sulle imprese.

Salario minimo, 5 Stelle annunciano accordo di maggioranza

Sono contento che in queste ore si sia raggiunto un accordo di maggioranza” sul salario minimo orario, ha detto il vicepremier pentastellato stamane in occasione della presentazione del Rapporto Inps. Per il ministro del Lavoro si tratta di una “legge di civiltà”, sulla quale non dovrebbero esserci “divisioni tra maggioranza e opposizioni”. Ma se ancora non è chiara la posizione del PD, che per origine non dovrebbe essere contrario, è proprio dall’alleato di governo che ci sono state le maggiori resistenze.

Le questioni economiche più discusse, in questa prima metà di luglio, sono: il salario minimo e il mantenimento dell’Iva ai valori attuali, voluti dai 5 Stelle; la pace fiscale 2 e la flat tax, volute dalla Lega. Entrambe le forze politiche hanno riscontrato la freddezza dell’alleato sulle proprie proposte. Il dibattito più acceso è proprio sul salario minimo orario: è quella più difficile da digerire per le imprese, maggiormente concentrate al Nord, e la Lega non ha alcuna intenzione di scontentarle.

Quanto costa (alle imprese) il salario minimo

Secondo l’Inps, la misura interesserebbe il 29% dei contratti di lavoro attualmente attivi, quelli cioè che si collocano al di sotto dei 9 euro lordi. Ciò comporterebbe un maggior costo del lavoro per i datori pari a 6,7 miliardi di euro escludendo i settori dell’agricoltura e del lavoro domestico. Aggiungendo anche questi, il costo per le aziende lievita a 9,7 miliardi.

In una video-diretta Facebook Di Maio ha ricordato che qualche giorno prima una riunione con la Lega sul tema “si era chiusa con un accordo”. E continua: “La Lega dice che l’accordo non c’è? Per me bisogna andare avanti come un treno e se qualcuno, che gode a vedere questi ragazzi sfruttati, non vuole, lo dica”.

Per Claudio Durigon, sottosegretario leghista al Lavoro, l’accordo sul salario minimo c’è “se sarà a costo zero per le imprese”. Una parziale soluzione potrebbe essere di comprendere nei 9 euro anche elementi retributivi indiretti o differiti, valorizzando inoltre la contrattazione collettiva.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.