Svolta per le auto elettriche. Dalla Cina una batteria con autonomia di 3.000 km e tempo di ricarica di 5 minuti

Ilena D’Errico

20 Giugno 2025 - 20:37

Arriva dalla Cina l’autentica svolta per le auto elettriche. Una batteria con 3.000 km di autonomia e ricarica di soli 5 minuti, ma il mondo non è ancora pronto.

Svolta per le auto elettriche. Dalla Cina una batteria con autonomia di 3.000 km e tempo di ricarica di 5 minuti

L’autonomia e il tempo di ricarica delle batterie rappresentano la sfida principale per la transizione alle auto elettriche, che risultano vantaggiose sotto diversi punti di vista, oltre che un mercato particolarmente proficuo. Come spesso accade nel settore tecnologico, la svolta arriva dalla Cina. Una batteria con autonomia di 3.000 km e tempo di ricarica di 5 minuti, che si deve al colosso elettronico di Huawei. La società cinese ha infatti depositato il brevetto per nuove batterie elettriche in grado di rivoluzionare il settore dell’automotive.

I numeri sono senza dubbio impressionanti, con un distacco notevole dalle ultime invenzioni analoghe dei competitors. Anche Xiaomi e Catl, per esempio, hanno progettato batterie elettriche da prestazioni avanzate, concentrandosi proprio sulla lunga durata e la rapidità di ricarica. Nessuno che riesca però ad avvicinarsi al brevetto di Huawei, tanto che qualcuno dubita persino di trovarsi dinanzi a stime eccessivamente ottimiste. Ecco cosa sappiamo.

Huawei supera tutti, insieme alla Cina

Di recente Huawei ha depositato il brevetto per batterie a base di solfuro allo stato solido, promettendo prestazioni eccezionali: un’autonomia di 3.000 km e un tempo di ricarica di 5 minuti soltanto. L’impiego nei veicoli elettrici potrebbe cambiare per sempre il settore e soprattutto conferire all’azienda di Shenzhen una posizione di dominio quasi assoluto. La tecnologia brevettata, infatti, risulta oggi la migliore al mondo nel suo genere.

Così, Huawei riuscirebbe non solo a diminuire drasticamente la dipendenza da fornitori esterni, ma a guadagnare a sua volta anche dall’impiego altrui. L’azienda ha saputo cavalcare benissimo il cambiamento del settore tech e automotive, che è sempre più incentrato su materiali, strutture e tecnologie alla base della produzione. Si dimostra così la grande lungimiranza e la strategia dell’azienda, che però è stata comunque imitata da molte altre concorrenti e talvolta anche anticipata.

La stessa tipologia di batteria che ha attirato le attenzioni di Huawei non è nuova allo studio di queste aziende, le batterie allo stato solido interessano sempre di più, soprattutto in Cina. Le aziende cinesi rappresentano infatti il 36,7% dei brevetti mondiali di batterie allo stato solido. Non è certo sorprendente, visto che il colosso asiatico deposita oltre 7.000 brevetti ogni anno, recuperando il distacco dai competitors stranieri, soprattutto da Toyota, che ha presentato già nel 2023 il prototipo di una batteria con autonomia di 1.200 km e tempi di ricarica di soli 10 minuti, pronta al lancio nel 2027.

Al di là della situazione complessiva asiatica e della crescente predominanza della Cina nel settore, la tecnologia brevettata da Huawei non sembra oggi aver alcuno sfidante alla pari. Nessun altro è arrivato a ipotizzare numeri così elevati, ma anzi anche i prototipi migliori si attestano su un’autonomia inferiore alla metà e su tempi di ricarica almeno doppi. Se le analisi di Huawei si dimostreranno anche solo verosimili, quindi, si dovrà prendere atto di un’eccellenza indiscussa, che lascerà poco spazio alla concorrenza.

La batteria con autonomia di 3.000 km e tempo di ricarica di 5 minuti

Come anticipato, Huawei ha progettato una batteria a stato solido in grado di garantire un’autonomia di 3.000 km e un tempo di ricarica di 5 minuti, grazie a una tecnologia innovativa. L’azienda di Shenzhen ha infatti sviluppato una tecnica all’avanguardia per sfruttare al meglio le potenzialità di queste batterie, il cui funzionamento si basa sulle reazioni collaterali tra l’elettrolita solfuro e il litio. In particolare, la tecnologia di Huawei si basa sul drogaggio dell’elettrolita con azoto, un’operazione che consente di migliorare la stabilità elettrochimica, aumentare la durata del ciclo vita e controllare la conducibilità.

Si ottiene un’architettura con densità energetiche comprese tra 400 e 500 Wh/kg, in grado di garantire prestazioni di 4 volte superiori rispetto alle tradizionali batterie al litio. Allo stesso tempo, il colosso tech deve scontrarsi con ostacoli importanti: non soltanto la produzione è molto costosa, a causa dei prezzi delle materie prime necessarie, ma non sono disponibili sufficienti infrastrutture idonee alla ricarica ultrarapida ipotizzata. Ad oggi, simili batterie rischierebbero di avere un uso molto circoscritto, con un costo superiore al guadagno. D’altra parte, il brevetto della tecnica consente a Huawei di porsi in netto vantaggio e poter far fruttare al meglio la propria ricerca al momento più opportuno.

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