SupTech: cos’è, come funziona

Niccolò Ellena

03/02/2023

06/02/2023 - 08:51

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Il termine SupTech indica l’utilizzo di tecnologie moderne come l’intelligenza artificiale per effettuare attività di vigilanza. Ecco come funziona.

SupTech: cos’è, come funziona

Il SupTech nasce dalla necessità di monitorare con attenzione il grande flusso di dati che viaggiano ogni giorno in Internet. Il termine nasce dalla fusione di «Supervisory» e «Technology» e fa il paio con un’altra tecnologia innovativa, ossia il RegTech, in cui «Reg» sta per «regulation».

Il SupTech, che rientra nel più ampio concetto di fintech, nasce dal bisogno dell’autorità di vigilanza di di monitorare e analizzare l’enorme flusso di dati oggi presente online. Secondo la Banca d’Italia il SupTech può essere definita come:

"l’uso da parte delle autorità finanziarie di strumenti avanzati di raccolta e analisi di dati, abilitati da tecnologie innovative".

SupTech, cos’è e come funziona

Grazie a questi strumenti, le autorità di vigilanza, come per esempio la Consob, hanno la possibilità di raccogliere i dati necessari per le indagini con maggiore velocità e successivamente analizzarli, per poi individuare eventuali attività illecite.

Per agevolare le attività di monitoraggio, nel 2021, la Banca d’Italia ha introdotto la Regulatory Sandbox, e cioè un ambiente in cui le aziende tradizionali e fintech possono testare i loro processi per capire se essi sono o meno conformi alle normative vigenti.

Da un’indagine di EY è emerso che le aziende percepiscono l’importanza della compliance, e infatti quasi nove imprese su dieci intervistate dall’azienda affermano di avere una figura incaricata per occuparsi di questo aspetto.

Tuttavia, emerge anche che soltanto il 5% delle imprese intervistate ha beneficiato della Sandbox, mentre il 55% si è detto non interessato (il restante 40% non ha potuto accedervi per mancanza di requisiti). Per fare in modo che le aziende e le fintech siano il più possibile conformi alle normative, è necessario che le istituzioni rendano strumenti come il Regulatory Sandbox più accessibili.

La Banca d’Italia fa parte di un network italiano ben più ampio che sta lavorando per mettere a punto delle best practice in ambito SupTech, così da potersi assicurare che tutte le imprese interessate siano aderenti alle normative.

Un comitato fintech per il SupTech

Il Comitato Fintech, questo il nome del network, è composto da Banca d’Italia, Ivass, Agid, Mef, Autorità politica delegata per gli affari europei, Agcm, Consob e l’Agenzia delle Entrate.

Il Comitato, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ricopre un ruolo di regia per la sperimentazione fintech. Secondo un’analisi di Pwc, esso svolge diversi compiti:

  • Monitoraggio dell’innovazione: monitora l’evoluzione del fintech a livello nazionale, europeo e internazionale; e pubblica una relazione annuale sull’attività svolta.
  • Supporto alla collaborazione: agevola il contatto tra operatori e autorità; facilita il confronto sulle aree di rischio che necessitano di interventi coordinati; promuove e coordina la collaborazione e scambio informativo anche con autorità europee.
  • Svolgimento sperimentazione: svolge le attività di sperimentazione nel mondo fintech; a seguito della sperimentazione, fornisce indicazioni sulla regolamentazione vigente applicabile a una determinata fattispecie, tenuto conto delle evoluzioni della tecnologia digitale.
  • Promozione degli interventi: promuove interventi di semplificazione, linee guida e prassi; formula al Governo di proposte di intervento normativo in ambito fintech; promuove la formulazione di proposte normative nel settore fintech, da parte delle competenti istituzioni europee.

SupTech e RegTech, differenze

Il SupTech è molto importante, tuttavia non è possibile parlarne senza menzionare la differenza più significativa rispetto al RegTech. Quest’ultima, si basa sulle tecnologie sfruttate dalle aziende per essere conformi alle leggi imposte dal regolatore.

Il SupTech invece, invece, è utilizzata dalle autorità finanziarie per raccogliere e analizzare i dati delle realtà sotto la sua supervisione, così da appurare se queste sono o meno conformi alle normative vigenti.

SupTech: come usa l’intelligenza artificiale

Nel SupTech l’intelligenza artificiale, il machine learning e le altre tecnologie innovative hanno un ruolo fondamentale. In particolare, il regolatore sfrutta gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale per raccogliere i dati relativi agli istituti finanziari e alle fintech e analizzarli. Data l’immensa quantità di dati prodotti da queste realtà l’attività di raccolta e di analisi sarebbe davvero complessa e difficoltosa senza di essi.

Un esempio italiano di istituzione che fa uso del SupTech è la Consob, la quale ha iniziato a utilizzare degli algoritmi di lettura automatizzata per i Key information documents (Kid). Questi sono dei documenti che racchiudono informazioni chiave relative ai prodotti di investimento.

Utilizzando questi algoritmi, è possibile individuare rapidamente grazie all’intelligenza artificiale potenziali rischi e criticità e i rischi al suo interno. Il vantaggio che si ottiene è di natura temporale, poiché permette all’impiegato che se ne deve occupare di metterci molto meno tempo (l’algoritmo impiega circa tre secondi).

Un altro esempio di ciò è fornito dall’Autorità Monetaria di Singapore, che ha introdotto soluzioni di machine learning per contrastare il riciclaggio di denaro e i finanziamento al terrorismo.

Un’altra istituzione che utilizza il SupTech è l’inglese Fca (Financial Conduct Authority), la quale ha lanciato diverse iniziative in ambito SupTech, per esempio SmartReg, una collaborazione con UCL e Santander per usare gli smart contract e le tecnologie DLT per il monitoraggio della compliance; e Regulatory Advisor, un progetto per l’implementazione di un consulente di front-end basato sull’intelligenza artificiale.

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