Supporto per la formazione e il lavoro, ecco l’alternativa al Reddito di cittadinanza: a chi e quanto spetta

Simone Micocci

31 Luglio 2023 - 15:59

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Supporto per la formazione e il lavoro, parte da settembre 2023 la prima alternativa al Reddito di cittadinanza con bonus da 350 euro per chi partecipa alle iniziative di orientamento e formazione.

Supporto per la formazione e il lavoro, ecco l’alternativa al Reddito di cittadinanza: a chi e quanto spetta

Addio al Reddito di cittadinanza per 160 mila famiglie a cui l’Inps ha inviato un Sms comunicando lo stop ai pagamenti dopo la ricarica di luglio. Tuttavia, questo non significa che non ci saranno alternative, anzi: da settembre 2023, infatti, partirà una nuova misura - chiamata Supporto per la formazione e il lavoro - alla quale potranno accedere proprio quei nuclei familiari (ma non tutti) che hanno appena perso il diritto al Reddito di cittadinanza.

Una misura che riconoscerà un bonus di 350 euro ma, a differenza del Reddito di cittadinanza, solamente dopo aver sottoscritto il patto di servizio personalizzato con il centro per l’impiego e aver dato avvio alle attività di formazione e orientamento al lavoro previste dal programma.

E considerando che al Supporto per la formazione e il lavoro possono partecipare più componenti dello stesso nucleo familiare e che non ci sono limiti per quanto riguarda i bonus spettanti, in alcuni casi l’importo complessivamente percepito potrebbe essere persino più alto rispetto a quanto pagato fino a oggi con il Reddito di cittadinanza.

Tuttavia c’è un problema: per il Supporto per la formazione e il lavoro manca la circolare attuativa Inps, quindi non è ancora possibile muoversi per fare richiesta di accesso alla misura. L’Inps ha garantito che arriverà presto: nel frattempo, vediamo chi ne avrà diritto, come funziona e quali sono le condizioni per accedere al bonus 350 euro.

Cos’è

Introdotto dal Decreto Lavoro (Dl n. 48/2023 convertito con modificazioni in legge n. 85/2023) il Supporto per la formazione e il lavoro è una misura nata per favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa.

Chi ne fa richiesta (e ne soddisfa i requisiti), infatti, verrà inserito in un programma che prevede la partecipazione a progetti di:

  • formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale;
  • orientamento;
  • accompagnamento al lavoro e politiche attive del lavoro comunque denominate.

E tra le misure previste dal Supporto vi rientrerà anche il Servizio civile universale, nonché i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni da svolgere presso il Comune di residenza.

Requisiti

Possono farne richiesta i componenti dei nuclei familiari di età compresa tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà assoluta, ossia con Isee non superiore a 6.000 euro l’anno.

Per poterne accedere bisogna non percepire il Reddito di cittadinanza, oppure l’Assegno di inclusione che prenderà il suo posto da gennaio 2024. Tuttavia, dal momento che con l’Assegno di inclusione i componenti occupabili non saranno considerati nel parametro di scala di equivalenza, verrà data loro la possibilità di iscriversi al programma.

Bonus 350 euro

Una volta presentata domanda per la partecipazione al Supporto per la formazione e il lavoro verrà avviato un iter che prevede la presa in carico del centro per l’impiego nonché la partecipazione alle suddette attività formative e di orientamento.

Solo allora ci sarà l’accredito di un bonus del valore di 350 euro - pagato direttamente per mezzo di bonifico e quindi non soggetto ai vincoli di spesa previsti per il Reddito di cittadinanza - riconosciuto direttamente alla persona (e non al nucleo familiare).

Quindi, mentre con il Reddito di cittadinanza prima arrivavano i soldi e poi la convocazione del centro per l’impiego e la partecipazione alle varie attività, con il Supporto per la formazione e il lavoro la procedura si capovolge: prima ci sarà l’attivazione da parte del richiedente, della quale bisognerà dare prova, e successivamente ci sarà un sostegno economico.

L’importo è fisso e non dipende dal reddito familiare (come invece nel caso del Rdc). Nel dettaglio, per ogni persona che ne fa richiesta spettano 350 euro al mese, per un massimo quindi di 4.200 euro complessivi per un anno. Trattandosi di una misura individuale non sono previsti limiti su quanti componenti del nucleo ne possono fare richiesta: quindi, può farne domanda anche più di una persona e l’importo sarà sempre di 350 euro a testa.

Ad esempio, se in una famiglia lo richiedono due persone spetterà un importo mensile di 700 euro, persino 1.050 laddove ne facciano richiesta tre persone. Potrebbe essere, quindi, che complessivamente si percepisca più di quanto avuto con il Reddito di cittadinanza, con la differenza che in questo caso la durata sarà correlata a quella della misura a cui si partecipa, entro un limite di 12 mesi (non rinnovabile).

Condizioni per beneficiarne

Prima di accedere al bonus 350 euro, quindi, ci sono una serie di procedure da portare a termine:

in primo luogo va fatta domanda, attraverso i sistemi telematici Inps, al Supporto per la formazione e il lavoro;

sottoscrivere contestualmente il patto di attivazione digitale (con cui ci si impegna a presentarsi alla convocazione del centro per l’impiego)

attendere la convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio personalizzato;

indicare nel patto di servizio almeno 3 agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione;

a questo punto il richiedente è nella condizione di poter ricevere offerte di lavoro o comunque proposte di partecipazione a servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro, come pure può essere inserito in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali. Tra queste attività c’è anche l’iscrizione a percorsi d’istruzione degli adulti di primo livello per coloro che non hanno assolto all’obbligo formativo;

solo a questo punto, dando prova della partecipazione alle attività per l’attivazione nel mondo del lavoro, scatterà il pagamento del bonus da 350 euro che verrà erogato per tutta la durata della misura a cui si partecipa e comunque per un massimo di 12 mensilità.

Quindi, dalla domanda d’iscrizione al Supporto per la formazione e il lavoro e il pagamento dei primi 350 euro potrebbero passare settimane (o mesi); ecco perché l’Inps dovrà fare in fretta nel confermare l’avvio delle procedure da settembre 2023, facendo così in modo che chi ha perso il Reddito di cittadinanza a luglio possa accedere il prima possibile al nuovo sostegno.

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