Controlli Inps, fai attenzione se prendi questi bonus. Devi restituire i soldi

Luna Luciano

5 Luglio 2025 - 18:40

Attenzione ai bonus Inps: scattano nuovi controlli su Adi, SFL e altri sussidi. Chi ha truffato lo Stato dovrà restituire i bonus ottenuti. Ecco quali sono state le principali truffe.

Controlli Inps, fai attenzione se prendi questi bonus. Devi restituire i soldi

L’Inps ha dato un ulteriore giro di vite alle frodi sui bonus. L’ente ha dato il via a una nuova stretta anti-frodi sull’Assegno di inclusione (Adi) e il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), i due sussidi pubblici che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza.

Secondo i primi bilanci del 2024, nonostante i requisiti molto rigidi e i controlli preventivi già attivi, sono state rilevate truffe per circa 60 milioni di euro. I responsabili saranno obbligati a restituire tutto il denaro indebitamente percepito, ma nessun rischio per chi ha ricevuto i bonus in buona fede e con i requisiti in regola.

Per rendere i controlli più efficaci, l’Inps ha siglato un protocollo biennale con la Corte dei Conti, che prevede lo scambio di informazioni ogni sei mesi e l’utilizzo di nuove tecnologie di monitoraggio. Con il supporto delle forze dell’ordine, in particolare Guardia di Finanza e Carabinieri, verranno potenziate le verifiche su documenti, requisiti e autocertificazioni.

L’obiettivo è chiaro: proteggere le risorse pubbliche da chi cerca di abusarne e garantire giustizia sociale a favore di chi ha davvero bisogno. Ma il raggio d’azione non si ferma qui: altri bonus potrebbero presto finire nel mirino. Ecco quali e cosa sta accadendo.

Assegno di inclusione e SFL: quali sono le principali truffe

Le truffe individuate finora su Adi e Sfl seguono principalmente due modalità ricorrenti.

La prima riguarda la presentazione di falsi certificati di disabilità, soprattutto quelli anteriori al 2010, quando i dati medici non erano ancora digitalizzati e quindi più difficili da verificare. Per ottenere l’Assegno di inclusione, infatti, è necessario che nel nucleo familiare ci sia almeno un minore, un anziano over 60, oppure una persona disabile o fragile. Nel solo 2024 sono state bloccate oltre 334.000 domande Adi e 40.000 richieste Sfl prive dei requisiti minimi.

La seconda tipologia di truffa, ancora più diffusa, riguarda la falsificazione dell’Isee corrente, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente aggiornato in caso di perdita di lavoro o cambiamenti reddituali. Alcuni cittadini hanno azzerato artificiosamente l’Isee per ottenere importi maggiorati del sussidio. L’Inps ha già intercettato oltre 5.500 dichiarazioni Isee sospette, con un danno stimato di 25 milioni di euro. Ma non finisce qui. Le autorità hanno scoperto anche casi di:

  • Stranieri che hanno falsificato i requisiti di residenza per risultare in Italia da oltre 5 anni (condizione obbligatoria per ricevere Adi);
  • Persone sottoposte a misure cautelari che non hanno dichiarato la propria condizione;
  • Individui abili al lavoro che si sono dichiarati di avere una disabilità per ottenere il sussidio.

Per contrastare queste frodi, l’Inps sta anche potenziando il ruolo della sua Direzione centrale “Internal audit, risk management, compliance e antifrode”, attiva da un anno e già determinante nell’individuazione delle irregolarità. L’obiettivo dichiarato è non punire i più fragili, ma “fare meglio per loro”, garantendo che le risorse pubbliche vadano solo a chi ne ha reale diritto.

Controlli Inps, ecco quali bonus finiscono nel mirino

Dopo aver rafforzato i controlli sull’Assegno di inclusione e sul Supporto per la formazione e il lavoro, l’Inps sta estendendo le verifiche anche ad altri sussidi economici. In cima alla lista ci sono:

  • Naspi (indennità di disoccupazione),
  • il bonus nido;
  • le indennità per invalidità civile.

A questi si aggiungono una serie di contributi minori legati al sostegno delle famiglie e dei cittadini in difficoltà economica. L’Istituto nazionale di previdenza sociale ha annunciato che presto siglerà nuovi accordi con la Corte dei Conti, seguendo il modello già attivato per Adi e Sfl. L’obiettivo è implementare un sistema coordinato di controllo e prevenzione delle frodi su larga scala. Le nuove tecnologie, l’incrocio dei dati tra banche informative e l’analisi del rischio permetteranno di individuare più facilmente dichiarazioni mendaci, falsi documenti e omissioni dolose.

Anche se non ci sono ancora dati ufficiali aggregati sulle frodi relative agli altri bonus, le stime dell’Inps indicano che il fenomeno potrebbe valere centinaia di milioni di euro. Basti pensare che, per il solo Reddito di cittadinanza, le frodi hanno generato un danno di circa 665 milioni di euro, pari al 2% della spesa complessiva (oltre 34 miliardi di euro).

Le verifiche riguarderanno anche le evasioni e le elusioni contributive: chi riceve un sussidio, ma ha redditi nascosti o omette di comunicare cambiamenti nella propria condizione lavorativa o familiare, potrebbe incorrere in sanzioni e dover restituire i fondi percepiti. In questo contesto, l’azione della Guardia di Finanza sarà centrale per scoprire truffe sofisticate e condotte dolose a danno dello Stato.

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