Si possono fare gli straordinari con contratto part-time? Attenzione a non fare confusione con il lavoro supplementare.
Chi lavora con un contratto part-time può essere chiamato a svolgere più ore rispetto a quelle previste dal proprio accordo individuale.
Questo però non significa automaticamente che si tratti di lavoro straordinario. Nel lavoro a tempo parziale, infatti, le ore in eccesso rispetto all’orario concordato sono in gran parte dei casi considerate lavoro supplementare, una fattispecie distinta che segue regole specifiche.
Per questo motivo, anche nel 2025 il tema degli straordinari part-time continua a generare dubbi, per quanto comunque la normativa distingua chiaramente tra prestazioni oltre l’orario contrattuale del part-time e quelle che superano l’orario pieno di 40 ore settimanali. A fare chiarezza sono i decreti legislativi n. 66 del 2003 e n. 81 del 2015, insieme alla contrattazione collettiva, che definisce condizioni, limiti e compensi per il lavoro supplementare e straordinario.
È quindi importante comprendere bene come funzionano gli straordinari part-time, in cosa si differenziano dal lavoro supplementare, quali sono i limiti stabiliti per legge o dai contratti collettivi, e quali tipologie di contratto consentono effettivamente di svolgere ore oltre il normale orario di lavoro settimanale. Solo così è possibile tutelare i diritti del lavoratore e applicare correttamente le regole previste.
Part-time, differenza tra lavoro supplementare e straordinario
Anche al lavoratore assunto con contratto part-time, il quale prevede lo svolgimento di meno ore rispetto ai dipendenti assunti a tempo pieno, può essere richiesto di restare al lavoro per più ore rispetto a quanto solitamente previsto dal contratto.
Come anticipato, però, per i lavoratori assunti a tempo parziale un primo chiarimento necessario riguarda la differenza tra lavoro supplementare e lavoro straordinario.
Come visto sopra, il lavoro supplementare nel part-time consiste nello svolgimento di un numero di ore in più rispetto a quanto stabilito dal proprio contratto individuale. L’orario di lavoro in più svolto dal dipendente dovrà essere ricompreso entro i limiti del normale orario di lavoro di 40 ore settimanale o il minor orario di lavoro stabilito dal proprio Ccnl di riferimento.
Per fare un esempio, si parla di orario di lavoro part-time supplementare quando il proprio contratto prevede lo svolgimento di 20 ore di lavoro a settimana ma se ne svolgono 25.
Quando si parla di lavoro straordinario, invece, si intende lo svolgimento di un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto per il lavoro a tempo pieno, possibilità ammessa soltanto per i contratti di lavoro a part-time verticale (prestazione di lavoro svolta a orario normale ma soltanto in alcuni giorni) o misto, ed è invece vietata per i contratti a part-time orizzontale (riduzione dell’orario di lavoro giornaliero).
Limite lavoro supplementare nel part-time
Come precedentemente anticipato, per lavoro supplementare nel part-time si intende lo svolgimento di un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto dal proprio contratto ma, in ogni caso, entro il limite dell’orario normale di lavoro settimanale o il minor orario stabilito dal proprio Ccnl.
In linea di massima e salvo diverse indicazioni previste nei contratti collettivi, il lavoro supplementare non può superare il 25% delle ore di lavoro settimanali previste dal proprio contratto individuale. Ad esempio, un lavoratore con contratto part-time a 20 ore può svolgere un massimo di 5 ore di lavoro supplementare a settimana.
Va comunque detto che alcuni contratti collettivi aggiornati al 2025 prevedono limiti più elevati o modalità flessibili di utilizzo del lavoro supplementare, soprattutto nei settori con maggiore stagionalità o flussi di lavoro irregolari, come il turismo e il commercio.
A tal proposito, ecco una tabella che riepiloga le regole per il lavoro straordinario nel part-time a seconda che si tratti di orizzontale, verticale o misto.
Tipologia di part-time | Distribuzione oraria | Straordinario ammesso? | Note principali |
---|---|---|---|
Orizzontale | Orario ridotto ogni giorno della settimana | No | Le ore extra sono considerate lavoro supplementare, non si può superare il limite delle 40 ore. |
Verticale | Si lavora a tempo pieno ma solo alcuni giorni | Sì | Ammesso oltre le 40 ore settimanali, entro 250 ore annue (salvo CCNL). Serve accordo scritto. |
Misto | Combinazione di giorni pieni e parziali | Sì | Ammesso con le stesse condizioni del verticale. Limite di 250 ore annue salvo diverse previsioni. |
Quanto viene pagato il lavoro supplementare nel part-time
Di regola il lavoro straordinario deve essere pagato di più rispetto al servizio svolto nel normale orario di lavoro. Lo stesso potrebbe valere per il lavoro supplementare, come previsto dai singoli Ccnl.
Qui, infatti, viene stabilito un aumento della retribuzione spettante per il lavoro supplementare che, di norma, è maggiorata almeno del 15% rispetto alla retribuzione orario globale di fatto. Diverse regole possono essere previste dai Ccnl di categoria: ad esempio, nel Terziario, l’aumento è del 35% mentre nel Turismo è del 30%.
Il lavoro supplementare si può rifiutare?
Di norma, il lavoratore assunto con orario part-time non può rifiutare di svolgere lavoro supplementare, eccetto nei casi in cui il rifiuto è giustificato da comprovate esigenze:
- lavorative;
- di salute;
- familiari;
- di formazione professionale.
A tal proposito, la giurisprudenza recente ha ribadito l’importanza di tutelare il diritto del lavoratore alla conciliazione tra vita professionale e familiare, soprattutto in presenza di figli minori, disabilità o altri carichi di cura, rafforzando così le possibilità di rifiuto in caso di reale incompatibilità.
Proprio al fine di rendere più semplice il ricorso al lavoro supplementare, il Jobs Act (D.Lgs. n. 81/2015) ha introdotto, all’articolo 6, per i contratti part-time le cosiddette clausole di elasticità, prevedendo la possibilità di modificare l’orario di lavoro e aumentarne la durata in caso di necessità. Le clausole di elasticità devono essere stipulate per iscritto e nel rispetto di quanto stabilito dalla contrattazione collettiva.
Il lavoratore, in questi casi, dovrà essere informato con un preavviso di almeno due giorni mentre, e il datore di lavoro, è tenuto a retribuire la retribuzione lavorativa che eccede l’orario ordinario del lavoratore secondo quanto previsto dal Ccnl.
Part-time e lavoro straordinario
Il lavoro straordinario nei contratti part-time è ammesso soltanto per quelli a orario verticale o misto ma, in ogni caso, soltanto in misura limitata. L’utilizzo ricorrente dello straordinario nei contratti part-time, d’altronde, se non adeguatamente motivato e documentato, può costituire un’anomalia gestionale e dar luogo a richieste di trasformazione del contratto in full-time da parte del lavoratore, come previsto dalla normativa vigente.
Per lo svolgimento degli straordinari sarà necessario l’accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
La possibilità di svolgere un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto per i lavoratori a tempo pieno è ammesso entro il limite di 250 ore all’anno (salvo diverse indicazioni nei CCNL di riferimento).
I contratti collettivi possono, inoltre, prevedere che i lavoratori part-time usufruiscano in caso di straordinari anche di riposi compensativi.
Sanzioni
Nel caso di mancato rispetto delle regole relative a orario e retribuzione del lavoro supplementare o straordinario per i lavoratori assunti con contratti part-time, le sanzioni applicate vanno dai 24 ai 154 euro.
L’importo della sanzione amministrativa, qualora la violazione riguardi più di 5 dipendenti ovvero un numero di giornate maggiori di 50 nel corso dell’anno, va dai 154 ai 1.032 euro.
L’importo varia ulteriormente nel caso in cui il mancato rispetto delle norme riguardi un numero maggiore di lavoratori e può arrivare fino a 5.000 euro.
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