Stop smart working per i pubblici impiegati: quale impatto sul PIL?

Violetta Silvestri

9 Ottobre 2021 - 15:03

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Lo smart working per i dipendenti pubblici sta per finire e questo avrà impatto anche sul PIL. Quanto peserà il lavoro in presenza nella Pubblica Amministrazione sull’economia italiana?

Stop smart working per i pubblici impiegati: quale impatto sul PIL?

Il 15 ottobre è stato ribattezzato il D-day per il mondo del lavoro e non solo: si torna in presenza nella Pubblica Amministrazione e nelle aziende ci sarà l’obbligo del green pass.

L’enfasi è stata posta dal ministro Brunetta, il quale si aspetta grandi effetti economici con la svolta sul lavoro dei dipendenti pubblici.

La crescita dell’Italia beneficerà senza dubbio del rientro in presenza e nei centri delle città degli impiegati, ma di quanto? Lo stop dello smart working nella Pubblica Amministrazione potrebbe far decollare ancora di più il PIL nazionale. Alcuni numeri e stime illustrate in seguito.

Pubblica Amministrazione, si torna in presenza: quale effetto sul PIL?

Gli uffici della Pubblica Amministrazione si apprestano ad accogliere tutti i dipendenti che finora hanno lavorato in smart working. La data è il 15 ottobre, quando si ricomincerà a stare in presenza nei posti pubblici, pur con dei distinguo.

Non c’è dubbio che il cambiamento sarà importante. Innanzitutto per il ritorno alla normalità e poi per l’impatto economico.

Il ministro Brunetta ha provato a stimare il positivo effetto sul Prodotto Interno Lordo italiano: nel 2021, l’onda del rientro in ufficio della P-A. potrebbe scatenare una ripresa del 6,2/6,3%, a fronte del +6% indicato dal Mef nella Nadef.

Non solo, l’impatto sulla crescita avrà strascichi fino all’anno prossimo. Intervenuto a Forum in Masseria,
Manduria (Taranto), il ministro ha parlato di boom e di un effetto trascinamento nel 2022:

“Probabile che ci sia una sorpresa positiva attorno al 5%, non il 4,5% stimato. Il totale fa quindi 11 per cento, due punti in più rispetto a quello che abbiamo perso a causa del Covid”

Le aspettative più promettenti sono per le grandi città, come Roma, dove intere zone quali l’Eur torneranno a essere piene di impiegati e lavoratori, pronti a consumare. Di conseguenza, ha ribadito Brunetta, per “la grande distribuzione, i ristoranti, il terziario urbano, ci aspettiamo un boom dentro il boom.”

Il ritorno in ufficio vale miliardi di euro

A sorridere dello scenario in cambiamento, con il rientro in ufficio in presenza dei pubblici impiegati, è specialmente il settore della ristorazione.

Come spiegato dal Presidente di Fipe Confcommercio Enrico Stoppani, soltanto la pausa pranzo ha raggiunto un valore di 7 miliardi di euro prima della pandemia.

Confesercenti del Lazio si aspetta che la ristorazione a Roma possa incassare 30 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno con la fine dello smart working.

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