Stipendio febbraio 2024, che fregatura: un giorno di lavoro non è pagato

Simone Micocci

17 Febbraio 2024 - 15:30

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Lavoro dipendente, la beffa di febbraio 2024: rispetto allo scorso anno c’è un giorno lavorato in più non retribuito. Ecco perché.

Stipendio febbraio 2024, che fregatura: un giorno di lavoro non è pagato

Per gran parte dei lavoratori la busta paga di febbraio conterrà una vera e propria beffa: rispetto allo stesso mese degli anni scorsi, infatti, ci sarà un giorno di lavoro in più che non viene retribuito.

Ciò vale per i dipendenti con lo stipendio calcolato con il sistema a paga mensilizzata, il quale serve proprio a evitare che nei mesi in cui ci sono meno giornate di lavoro, vedi febbraio appunto, ci sia una netta riduzione dell’importo in busta paga.

Tuttavia, mentre negli anni scorsi il sistema di calcolo a paga mensilizzata ha rappresentato un vantaggio per i lavoratori, quest’anno non sarà proprio così: per quanto vada comunque meglio rispetto alle altre mensilità, infatti, in confronto con febbraio 2023 ci sarà un giorno di lavoro in busta paga che non viene retribuito.

Per capirne meglio la ragione dobbiamo approfondire come funziona il calcolo di stipendio con paga mensilizzata e per quale motivo nell’anno bisestile è meno conveniente rispetto al solito.

Come si calcola lo stipendio a paga mensilizzata

Questo sistema di calcolo riguarda solitamente i dirigenti, gli impiegati, gli intermedi e i lavoratori del settore commercio e terziario.

Quando lo stipendio è calcolato con il sistema mensilizzato si considera un numero convenzionale di giorni lavorati, prendendo così come unità di misura il mese intero.

Ad esempio, a seconda dei Ccnl, si possono considerare per ogni mese 26 o 27 giorni di lavoro, nei quali sono compresi anche quelli di assenza ma regolarmente retribuiti (come ad esempio i giorni festivi, o comunque quando si è in ferie o si gode di un permesso retribuito).

Nel caso in cui durante il mese ci fossero giornate od ore di assenza non retribuite allora queste andranno sottratte da quelle previste dal limite convenzionale. Se ad esempio il lavoratore ha goduto nel corso del mese di 5 giorni congedo non retribuito, lo stipendio sarà calcolato su 21 (o 22 a seconda dei casi) giorni di lavoro.

Con la paga mensilizzata vantaggi a febbraio (ma quest’anno meno)

Il suddetto sistema si contrappone a quello a paga oraria - applicato solitamente per gli operai - dove invece si tiene effettivamente conto dei giorni lavorati nel mese (comprese le assenze retribuite). In tal caso, quindi, lo stipendio varia in base al numero di giornate lavorative presenti. Per questo motivo i lavoratori nei confronti dei quali si utilizza tale sistema sono penalizzati a febbraio in quanto a causa del minor numero di giorni lavorati percepiscono uno stipendio più basso.

Non è così invece per coloro nei confronti dei quali si applica il sistema a paga mensilizzata, i quali a febbraio sono avvantaggiati dal momento che nonostante un minor numero di giornate percepiscono comunque lo stesso stipendio previsto per il resto dell’anno.

Prendiamo come esempio un operaio e un impiegato, entrambi occupati dal lunedì al sabato con orario di lavoro di 8 ore con 10 euro l’ora percepiti. Entrambi, quindi, percepiscono uno stipendio di 80 euro al giorno.

Nel caso dell’operaio, lo stipendio per il mese di febbraio viene calcolato in base al numero di giornate lavorative, quindi 25 con una retribuzione di 2.000 euro lordi. L’impiegato, invece, percepisce uno stipendio calcolato su un mese convenzionale di 26 giorni, percependo così uno stipendio di 2.080 euro.

Di fatto la retribuzione mensilizzata a febbraio conviene, ma per il fatto che si tratti di un anno bisestile c’è una differenza meno netta rispetto al solito. Tant’è che rispetto al 2023 quest’anno ci sarà una giornata lavorata in più e ovviamente non retribuita.

Visto quanto detto, infatti, tanto a febbraio 2023 quanto a febbraio 2024 si percepisce uno stipendio di 2.080 euro: tuttavia, lo scorso anno i giorni lavorati erano 24 mentre quest’anno 25.

Una piccola beffa quindi, ma comunque un giusto prezzo da pagare per evitare che ogni anno il mese di febbraio preveda una netta riduzione dello stipendio solitamente percepito.

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