Stipendi più alti per gli insegnanti: quanto costa la proposta di Letta e quanto guadagnano davvero i docenti italiani

Stefano Rizzuti

11 Agosto 2022 - 12:41

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Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha proposto di aumentare gli stipendi degli insegnanti: quanto costerebbe ed è vero che i docenti italiani guadagnano meno di quelli degli altri paesi Ue?

Stipendi più alti per gli insegnanti: quanto costa la proposta di Letta e quanto guadagnano davvero i docenti italiani

Il Pd vuole aumentare gli stipendi dei professori scolastici. Una delle proposte elettorali del segretario dem, Enrico Letta, è quella di portare i salari degli insegnanti italiani in linea con la media europea. Il Pd punta alla proposta di un pacchetto che comprenda anche altre misure, a partire dalla scuola dell’infanzia obbligatoria, con la garanzia che sia gratuita.

Non solo, perché i dem vorrebbero anche introdurre il trasporto pubblico locale gratuito per gli studenti, così come vorrebbero rendere gratis i libri di testo per le famiglie con redditi più bassi (sulla base dell’Isee). In vista delle elezioni politiche del 25 settembre Letta sembra voler puntare molto sul tema della scuola.

La sua principale promessa sulla questione riguarda gli stipendi: “Nel 2027 gli insegnanti italiani saranno pagati con una retribuzione nella media con quella degli altri Paesi Ue”, dice parlando di cosa farebbe in caso di vittoria elettorale. Quanto costerebbe questa proposta? Ed è vero che i docenti italiani sono pagati meno di quelli europei?

Aumento stipendi insegnanti, quanto costa?

La proposta è attualmente allo studio del Pd e, secondo le prime stime, costerà tra i 6 e gli 8 miliardi di euro. Non sono ancora state indicate le coperture e non è quindi chiaro come i dem vorrebbero ricavare queste risorse per finanziare il pacchetto scuola. Sicuramente si punterà sui 75 miliardi della programmazione europea 2021-2027, ma probabilmente non basterà.

Gli stipendi dei docenti italiani: quanto guadagnano

Gli stipendi dei docenti italiani sono effettivamente sotto la media europea, come dice Letta. Ma non tra i più bassi in assoluto. Prendiamo i dati sugli stipendi 2020/2021 da poco pubblicati da Eurydice sui salari lordi annuali: l’Italia si trova a metà classifica, 11esima su 22 (non ci sono alcuni paesi come la Spagna).

Per la scuola secondaria di primo grado lo stipendio medio è di 31.564 euro, mentre per la secondaria di secondo grado si sale a 33.810. Si arriva a un massimo, con gli scatti di carriera, di circa 40mila euro. Rispetto alla media Ue questi due valori lordi sono inferiori di 5.200 e 5.600 euro.

Gli stipendi sono più alti in Danimarca (76mila), Germania (73mila), Austria (67mila), Paesi Bassi (66mila), Irlanda (62mila) e tanti altri paesi. E la differenza rispetto all’Italia è maggiore a fine carriera rispetto all’inizio. Come ricorda Eunews, però, bisogna considerare anche la tassazione dei redditi: l’esempio è quello del Belgio, dove lo stipendio lordo di 54mila euro viene tassato al 50% (in Italia al 35%) e sul netto la differenza è minore: siamo a 27mila euro del Belgio contro i 22mila dell’Italia. Un vero confronto, quindi, non è semplice.

Stipendi prof, i dati Ocse

Altri dati sugli stipendi degli insegnanti sono quelli del rapporto Ocse ’Educational at a glance’, citato da Pagella politica: in Italia gli insegnanti di scuola media guadagnano circa 41.800 dollari lordi l’anno, contro una media dei 22 paesi Ue di 47.375 euro e una media Ocse vicina ai 48mila.

In Germania questa cifra sale a 85mila euro, in Francia a 48mila. Il discorso non cambia di molto per gli insegnanti delle scuole superiori (le cifre sono più alte per tutti e le differenze quasi uguali). In generale gli stipendi dei docenti sono più alti rispetto all’Italia non sono in Danimarca, Belgio, Paesi Bassi ma anche in Portogallo. Si guadagna meno, invece, in Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Lituania, Slovenia.

Ma quante ore lavorano gli insegnanti italiani?

Appurato che gli insegnanti italiani guadagnano meno della media europea e di molti colleghi di altri paesi, si devono però considerare anche altri fattori. Sottolineati negli scorsi anni dal Sole 24 Ore, che ha evidenziato come il rapporto dell’Ocse mostri il minor numero di ore di insegnamento dei docenti italiani, molto al di sotto della media Ocse e inferiore rispetto a quella Ue.

In nazioni come Francia, Germania e Spagna gli insegnanti fanno lezione per più ore. È vero che si fa riferimento a numeri un po’ datati, ma il succo non cambia. In Italia parliamo di circa 600 euro l’anno d’insegnamento, in Francia e Spagna siamo vicini alle 700 e la Germania le supera di gran lunga.

Non a caso l’Ocse, in uno dei suoi rapporti degli scorsi anni, ha considerato tutti gli elementi e non solo gli stipendi, incrociandoli anche con il numero di ore e il numero di studenti per ogni insegnante. Ne è risultato che gli insegnanti italiani hanno una retribuzione per studente superiore alla media Ocse, anche se più bassa di quella di Spagna e Germania (ma superiore alla Francia).

Influisce molto anche il carico di lavoro, che è molto più alto in paesi come la Francia. Di fatto, dunque, gli insegnanti italiani guadagnano meno, ma le loro condizioni sono ritenute dall’Ocse più favorevoli. Per questo resta la differenza sugli stipendi, ma la soluzione che spesso viene proposta è quella di aumentare i salari a fronte anche di un impegno diverso da parte dei docenti in Italia.

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