Il colosso automobilistico annuncia un maxi investimento da 1,2 miliardi per raddoppiare la produzione in Marocco entro il 2030. Il duro attacco della politica italiana.
Il gruppo Stellantis ha annunciato un piano di investimento di 1,2 miliardi di euro per raddoppiare la propria capacità produttiva nello stabilimento di Kenitra, in Marocco, entro il 2030. Questo maxi progetto prevede la trasformazione dell’impianto marocchino in un super-hub industriale in grado di produrre fino a un milione di veicoli all’anno, con un focus importante su piccoli veicoli elettrici e motori mini-ibridi.
Tuttavia, l’investimento ha scatenato la reazione della politica taliana, in particolare da parte del partito della Lega, che ha definito la scelta una “vergogna”, denunciando come Stellantis stia licenziando i lavoratori nel nostro Paese mentre assume nuovi dipendenti all’estero.
Stellantis raddoppia la produzione in Marocco
La decisione di Stellantis di investire massicciamente in Marocco è stata confermata dal capo del governo marocchino Aziz Akhannouch, intervenuto in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’espansione dello stabilimento di Kenitra, che si svilupperà sino a raggiungere una capacità produttiva di un milione di veicoli l’anno entro la fine del decennio.
Attualmente, nella struttura marocchina vengono prodotti veicoli elettrici compatti come Citroën Ami, Opel Rocks-e e Fiat Topolino, ma la previsione è di aumentare la produzione da 20.000 a 70.000 unità all’anno. Da novembre 2026 è previsto inoltre l’avvio di una nuova generazione di motori mini-ibridi. Il piano comprende anche la produzione di veicoli a tre ruote completamente elettrici e un alto tasso di integrazione locale, che salirà al 75% di componenti forniti da aziende marocchine, rispetto al 69% attuale. Sono previste circa 3.100 nuove assunzioni nello stabilimento entro il 2030, in un quadro di modernizzazione che punta a ridurre consumi energetici ed emissioni, in linea con i più avanzati standard di Industria 4.0.
L’impianto di Kenitra, operativo dal 2019, è già uno dei più moderni e competitivi del gruppo Stellantis, con una flessibilità produttiva e un costo operativo inferiori rispetto agli stabilimenti italiani ed europei. Il governo marocchino ha accolto con favore questo progetto, con la prospettiva di rendere lo stabilimento leader nella mobilità sostenibile e un importante hub industriale per l’Africa e per l’Europa.
La reazione della Lega: “Siamo sconcertati”
Nonostante il segnale positivo per l’industria marocchina e per la mobilità sostenibile globale, la scelta ha provocato una forte ondata di polemiche in Italia, soprattutto tra i politici della Lega. Il partito ha espresso netta contrarietà definendo “assurda” la decisione di investire massicciamente in Nord Africa e di assumere migliaia di lavoratori in Marocco mentre in Italia si procede con licenziamenti e chiusure di stabilimenti. In una nota del dipartimento di Economia, la Lega ha dichiarato:
Siamo sconcertati dalla scelta assurda di Stellantis di investire miliardi in Nord Africa e assumere lavoratori in Marocco, quando per decenni l’azienda ha volentieri goduto di denaro elargito dalle casse pubbliche italiane. Quando hanno iniziato a chiudere gli stabilimenti sono arrivate le procedure di licenziamento collettivo che hanno colpito centinaia di lavoratori italiani, rimasti a casa senza lavoro. Che vergogna.
Diversi fornitori italiani, in particolare quelli attivi intorno allo stabilimento di Cassino, avrebbero già ricevuto inviti a trasferire la produzione in Marocco, sfruttando gli incentivi e il supporto industriale del gruppo Stellantis e del piano strategico del governo marocchino. La Lega teme così un “effetto domino” che potrebbe ulteriormente indebolire il tessuto industriale e occupazionale italiano nel settore automotive.
Critiche simili sono arrivate anche da altri esponenti politici, come Carlo Calenda, leader di Azione, che ha denunciato quella che definisce “l’ennesima presa in giro” e ha richiesto chiarezza ai vertici di Stellantis, oltre a criticare quelle che ritiene politiche industriali ed energetiche inadeguate. L’apertura verso il Marocco è percepita da molti come indice di una delocalizzazione non solo della produzione ma anche dell’innovazione, con rischi di perdita di centralità industriale per l’Italia.
Per Stellantis, invece, il progetto di Kenitra rappresenta una scommessa strategica che mette al centro la produzione di veicoli compatti a prezzi accessibili, in risposta ai cambiamenti del mercato globale. Samir Cherfan, Chief Operating Officer di Stellantis per il Medio Oriente e l’Africa, ha infatti sottolineato:
Con questo investimento raddoppiamo la capacità e rafforziamo la nostra strategia di mobilità accessibile, sostenibile e globale.
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