Stellantis ha annunciato un piano di uscite volontarie per 600 lavoratori di Torino: cosa sta succedendo?
Non si tratta di veri e propri licenziamenti, ma di uscite volontarie incentivate: questo l’ultimo annuncio di Stellantis per Mirafiori, Torino.
Il piano, di fatto, è una razionalizzazione della forza lavoro in un contesto in cui tutto il settore auto europeo fatica a stare al passo con i cambiamenti della transizione elettrica e soffre a causa del vantaggio competitivo cinese, dell’incertezza commerciale legata ai dazi, della debolezza della domanda.
Il programma di incentivi per uscite volontarie di 610 lavoratori presso lo stabilimento Mirafioria arriva dopo aver introdotto la stessa strategia in altri stabilimenti italiani, ha affermato lunedì la casa automobilistica.
Stellantis sta attualmente tagliando fino a 1.600 dipendenti in tutta Italia quest’anno attraverso gli esuberi volontari. A Mirafiori, “il piano è finalizzato a sostenere il prepensionamento o diverse opportunità di carriera”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda, aggiungendo che i dipendenti di Mirafiori possono aderire fino alla fine di luglio.
La nuova decisione sullo storico stabilimento di Mirafiori ha rafforzato un sentiment di incertezza sul futuro del marchio. Anche se la prospettiva è di favorire uscite volontarie per assumere giovani, il clima non è molto ottimista tra i rappresentanti sindacali. Ecco, nel dettaglio, cosa prevede Stellantis con le fuoriuscite di 600 dipendenti torinesi.
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Stellantis annuncia 600 uscite volontarie a Torino: il piano
Uscite volontarie e incentivate per 600 lavoratori entro ottobre 2025: questo l’ultimo piano di Stellantis per Mirafiori.
Nel dettaglio, 250 addetti alle Carrozzerie lasceranno l’impiego entro il 31 luglio (ci sono i lavoratori a “ridotta capacità lavorativa”); in 19 alle Presse saranno in uscita e 31 operai degli stampi saranno chiamati a lasciare l’impiego entro ottobre. 53 esuberi della ex Pcma di San Benigno Canavese, 9 del Mould Shop di Grugliasco, 16 del Crf, il Centro Ricerche Fiat sono compresi nei tagli entro il mese di ottobre.
Stellantis vuole dare una sforbiciata anche agli impiegati, nello specifico a 212 unità degli Enti Centrali e a 20 che lavorano in Fca Service. Il totale è così fatto: 610 lavoratori in meno, con un piano di incentivi all’uscita.
Luigi Paone della Uilm, uno dei sindacati che ha concordato con Stellantis il piano di esuberi volontari, ha affermato che sarà rivolto ai lavoratori più vicini all’età pensionabile. La strategia “dovrebbe servire ad aprire la strada all’assunzione di giovani lavoratori mentre ci avviciniamo all’avvio della produzione della 500 ibrida”, ha affermato Paone.
Tutti i tagli alla forza lavoro di Stellantis
I rappresentanti Fiom non hanno firmato l’accordo, denunciando piuttosto la situazione critica. Come affermato sui media locali torinesi da Gianni Mannori, responsabile Fiom a Mirafiori “oltre alla beffa di festeggiare fra pochi giorni il santo patrono di Torino con una sfarzosa presentazione di un’auto che non verrà prodotta a Mirafiori, emerge un dato preoccupante: Stellantis spende più soldi per mandare via i suoi dipendenti di quanti ne mette a disposizione per coloro che rimangono”.
Tra aprile e maggio Stellantis ha concordato pacchetti simili in altri stabilimenti di assemblaggio in Italia, tra cui Melfi e Pomigliano, per una riduzione complessiva della forza lavoro fino a 1.660 lavoratori quest’anno.
L’azienda ha meno di 40.000 dipendenti in Italia, in calo rispetto ai 55.000 di inizio 2021, quando il gruppo è nato dalla fusione di Fiat Chrysler e PSA, il produttore di Peugeot.
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