Starbucks è in crisi, chiude i negozi e licenzia i dipendenti

Luna Luciano

28 Settembre 2025 - 15:40

Starbucks affronta una crisi storica: oltre 100 chiusure e 900 licenziamenti nel piano di ristrutturazione per rispondere a vendite in calo e cambiate abitudini dei consumatori.

Starbucks è in crisi, chiude i negozi e licenzia i dipendenti

Il caffè di Starbucks si fa sempre più amaro con oltre 100 chiusure e 900 licenziamenti.

La celebre catena americana di caffetterie, simbolo della cultura del caffè su scala globale, sta affrontando una delle crisi più gravi della sua storia recente. Fondata a Seattle nel 1971, Starbucks ha raggiunto il successo mondiale grazie alla combinazione di atmosfera, branding e innovazione, conquistando milioni di clienti. Tuttavia, oggi l’azienda deve fare i conti con una crisi prolungata, caratterizzata da sei trimestri consecutivi di calo delle vendite, soprattutto nel mercato statunitense, il più importante per il gruppo.

La risposta del CEO Brian Niccol, arrivato nel 2024 con un passato di successi a capo di Chipotle, è un piano di ristrutturazione da 1 miliardo di dollari. Il progetto prevede la chiusura di oltre cento punti vendita in Nord America e in Europa, insieme a tagli significativi nel personale, con 900 posti di lavoro eliminati. L’obiettivo dichiarato è rendere i negozi più accoglienti e redditizi, ma il percorso è irto di sfide. Ecco cosa sta accadendo e quali sono le future sfide di Starbucks: di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Starbucks in crisi, annunci di tagli e licenziamenti: cosa sta accadendo

Starbucks sta attuando una delle più vaste operazioni di ristrutturazione della sua storia. Il piano, annunciato dal CEO Brian Niccol, prevede la chiusura di oltre 100 punti vendita tra Stati Uniti, Canada e alcune sedi europee, tra cui Regno Unito, Austria e Svizzera. A questi interventi si aggiunge un significativo ridimensionamento dell’organico: circa 900 posizioni aziendali non legate alla vendita diretta saranno eliminate, dopo i 1.100 tagli annunciati a inizio anno.

La strategia di Niccol, battezzata “Back to Starbucks”, è pensata per concentrare risorse sui negozi più performanti, migliorando l’esperienza cliente e potenziando l’efficienza operativa. Il piano richiederà investimenti per circa 1 miliardo di dollari, con l’obiettivo di rinnovare più di mille punti vendita nei prossimi 12 mesi. Starbucks intende così riportare i propri store a incarnare il concetto di “spazio accogliente” capace di attrarre e fidelizzare i clienti.

Questa scelta però nasce da una crisi profonda: le vendite di Starbucks sono in calo da sei trimestri consecutivi, segnando una battuta d’arresto significativa per un marchio che ha costruito la sua reputazione sul concetto di premium coffee experience. In un contesto di consumatori sempre più sensibili al prezzo e di concorrenza agguerrita, Starbucks è costretta a ripensare il proprio modello.

Starbucks in crisi, le critiche al CEO e nuove sfide per il futuro

Il piano di ristrutturazione di Starbucks non è passato inosservato. Sindacati, analisti e osservatori del settore hanno sollevato critiche importanti, sostenendo che i tagli e le chiusure rappresentino una risposta emergenziale più che una strategia di lungo termine. Per molti, la scelta di ridurre il numero di negozi e personale rischia di indebolire l’identità stessa di Starbucks, legata all’esperienza e alla qualità dell’ambiente di consumo.

Brian Niccol, nominato CEO nel settembre 2024, ha spiegato che il suo mandato punta a rinnovare l’offerta e recuperare la crescita, grazie a una maggiore attenzione all’esperienza cliente, alla digitalizzazione e all’efficienza operativa. Tuttavia, il leader dovrà affrontare sfide complesse: un calo di vendite persistente, un mercato statunitense sempre più competitivo e cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. Inoltre, il modello premium su cui Starbucks si è costruita mostra segni di cedimento, costringendo l’azienda a ripensare il rapporto qualità-prezzo.

Il futuro di Starbucks passerà quindi dalla capacità di innovare, adattarsi e ritrovare un’identità solida in un mercato in trasformazione. Se riuscirà a trasformare la crisi in un’opportunità, Starbucks potrà continuare a essere un punto di riferimento globale nel mondo del caffè, oppure dovrà lasciar spazio ad altri avversari.

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