Spread di nuovo sotto osservazione: i rischi per l’Italia

Violetta Silvestri

15/07/2022

15/07/2022 - 10:53

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La crisi di Governo in Italia, ancora irrisolta, ha riacceso i riflettori sullo spread. Il differenziale tra i rendimenti Btp-Bund decennali si sta ampliando: cosa significa e quali rischi?

Spread di nuovo sotto osservazione: i rischi per l’Italia

Lo spread risale ben oltre i 220 punti stamane, venerdì 15 luglio. Il giorno dopo la tempesta delle dimissioni di Draghi, respinte dal Presidente della Repubblica, l’Italia rimane osservata speciale.

Le turbolenze politiche stanno mettendo sotto pressione i titoli di Stato e stanno aumentando lo spread di rendimento con i Bund tedeschi, pesando sul mercato azionario, anche se Piazza Affari tenta il recupero stamane.

Gli analisti osservano, comunque, che gli spread obbligazionari italiani tendono a influenzare le azioni, in particolare le società finanziarie, che possiedono una grossa fetta delle obbligazioni nazionali e hanno un peso del 29% nel benchmark, rendendole sensibili alle gravi incertezze politiche.

Il differenziale Btp-Bund decennale è intanto risalito a 225 punti in mattinata, restando saldamente sulla soglia dei 220, considerata un allerta.

Il differenziale si riporta sopra i 220 punti: quali effettivi rischi per l’Italia?

Il momento è assai delicato e complesso per l’Italia e il primo segnale di tale eccezionale sentiment di incertezza a livello finanziario è lo spread.

La fine del Governo Draghi impensierisce innanzitutto l’Europa, alle prese con sfide straordinarie quali quella energetica, ma allo stesso tempo con debolezze politiche nazionali: la Francia di Macron non ha la maggioranza in Parlamento, la Germania è sull’orlo della recessione e ora anche l’Italia potrebbe tornare a votare.

Secondo gli analisti di Bloomberg Economics, la crisi politica italiana lascia il Paese in un limbo e mette in dubbio la capacità di Draghi di portare a termine il suo ambizioso piano di riforme. Il Governo sta attualmente lavorando a un nuovo pacchetto di aiuti del valore di ben 10 miliardi di euro che estenderebbe i benefici alle famiglie e alle imprese e introdurrebbe anche nuovi incentivi per i lavoratori.

Mentre Draghi si è impegnato ad approvarlo non appena questo mese, la crisi politica potrebbe ritardarlo, lasciando l’Italia senza un pacchetto di sostegno proprio mentre deve far fronte all’aumento dell’inflazione.

E anche se il presidente del Consiglio riuscirà la prossima settimana a conquistare il sostegno alle Camere, non c’è alcuna garanzia che reggerà fino alle prossime elezioni previste per l’inizio del prossimo anno.

In questa cornice di rinnovata incertezza, lo spread che aumenta lancia degli avvisi.

A essere compromessi, nello specifico, non sono direttamente i tassi dei mutui, legati all’Euribor per i variabili e ai tassi Swap a lungo termine per i prestiti con tasso fisso. Sono piuttosto le mosse in Eurozona a influenzarli.

Tuttavia, questo balzo dello spread in Italia si va a sovrapporre alla prossima riunione Bce del 21 luglio, quando aumenterà il costo del finanziamento. Questo rialzo del costo del denaro può impattare sui mutui, ma le banche osservano anche lo spread, che spinge alla svalutazione del portafoglio titoli in loro possesso. Di conseguenza, potrebbero cambiare strategia nell’erogare i crediti per essere più prudenti, con potenziali aumenti dei costi per le operazioni dei mutui.

In generale, con uno spread in rialzo, finanziare il debito per l’Italia diventa più costoso e i titoli di Stato possono perdere valore, con un costo dei finanziamenti a imprese e famiglie maggiorato.

Su Repubblica, Carlo De Luca, responsabile investimenti di Gamma Capital Markets, ha sottolineato che l’Italia mette a rischio i fondi del Pnrr e in un certo senso compromette la sua credibilità.

Con uno spread in aumento, il Paese ripiomba in un quadro di generale sfiducia.

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