Sondaggi politici elettorali: vola il M5S, ma per governare ci saranno alleanze?

Alessandro Cipolla

24 Marzo 2017 - 11:50

Sondaggi politici elettorali: secondo Index Research il Movimento 5 Stelle continua la sua ascesa staccando di oltre 5 punti il Pd, ma per governare i grillini faranno alleanze?

Sondaggi politici elettorali: vola il M5S, ma per governare ci saranno alleanze?

Sondaggi politici elettorali: non si ferma la crescita del Movimento 5 Stelle che ormai ha staccato di oltre cinque punti percentuali il Partito Democratico. Ma per governare i grillini accetteranno di stringere alleanze?

Si accende il dibattito dopo il sondaggio politico elettorale realizzato dall’istituto Index Research e divulgato da PiazzaPulita, il programma di approfondimento di La7 condotto da Corrado Formigli.

Il quadro politico che emerge dal sondaggio è abbastanza chiaro: il Movimento 5 Stelle continua ad aumentare consensi a ritmi vertiginosi, superando al momento come percentuali anche il centrodestra unito dove una Lega Nord in crisi viene superata da Forza Italia.

Anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Pier Luigi Bersani e Michele Emiliano, la domanda che ora sorge spontanea è se il Movimento 5 Stelle a questo punto possa pensare anche ad alleanze post voto nel caso non dovesse raggiungere la soglia del premio di maggioranza.

Sondaggi politici elettorali: vola il M5S, calo della Lega

Il sondaggio politico elettorale realizzato da Index Research e divulgato da PiazzaPulita, farà passare con ogni probabilità un buon fine settimana al Movimento 5 Stelle. Il dato più chiaro che emerge è infatti la irrefrenabile crescita dei pentastellati.

Di settimana in settimana, il Movimento continua ad aumentare il proprio consenso consolidandosi sempre più come primo partito in Italia. Non solo il Partito Democratico è dietro di oltre cinque punti percentuali, ma anche il centrodestra unito al momento non supererebbe come numero di voti i 5 Stelle.

Interessante è vedere anche quanto stia avvenendo nel centrodestra. La Lega Nord continua a perdere consensi, con Forza Italia in netta ripresa che avrebbe superato in termini di consensi secondo il sondaggio il carroccio. Un dato questo che potrebbe riaprire la questione del candidato premier, con Berlusconi che negli ultimi tempi si sta rafforzando sempre di più.

Vediamo allora nel dettaglio il responso del sondaggio politico elettorale effettuato dall’istituto Index Research per la trasmissione PiazzaPulita, indicando di fianco alla percentuale attestata ad ogni partito anche la variazione rispetto alla stessa indagine condotta una settimana prima.

  • Movimento 5 Stelle 30,8% (+0,6%)
  • Partito Democratico 25,3% (-0,1%)
  • Forza Italia 12,7% (+0,3%)
  • Lega Nord 12,5% (-0,4%)
  • Fratelli d’Italia 5% (-0,2%)
  • Democratici Progressisti 4% (-0,2%)
  • Alternativa Popolare 2,6% (+0,1%)
  • Sinistra Italiana 2,5% (/)
  • Campo Progressista 1% (/)

Interessante vedere come però un centrosinistra unito al momento sia davanti a tutti. Una eventualità questa che però si potrà verificare solo in caso di vittoria di Andrea Orlando alle primarie Pd del 30 aprile, perché con un successo di Matteo Renzi il Pd con ogni probabilità correrà da solo alle prossime elezioni.

Aspettando di sapere con quale legge elettorale gli italiani andranno a votare, il dato di fatto è che il Movimento 5 Stelle al momento è in costante ascesa, ma non è ancora così forte da poter vincere le elezioni da solo. Ci possono essere quindi margini per accordi con altre forze politiche?

Il Movimento 5 Stelle farà alleanze?

Dopo essere stato demonizzato da tutti, ora non sono pochi gli esponenti politici che in maniera pubblica o privata stanno ammiccando al Movimento 5 Stelle. Quest’ultimo sondaggio politico elettorale ha ribadito di nuovo qual è l’attuale peso delle forze in campo.

Con ogni probabilità, per la nuova legge elettorale si dovrà aspettare maggio quando si saprà chi è stato eletto nuovo segretario del Pd. Che sia un sistema proporzionale o maggioritario, le attenzioni dei 5 Stelle sono tutte rivolte alla soglia del premio di maggioranza.

Attualmente il premio scatta al raggiungimento del 40% dei voti. Nelle tante ipotesi che circolano a riguardo della nuova legge elettorale, alla fine potrebbe esserci un abbassamento della soglia al 38%. Meno probabile una percentuale più bassa.

Attualmente il Movimento 5 Stelle è forte, ma sarà molto dura riuscire a far scattare il premio di maggioranza. Cosa potrebbe allora succedere se, alle prossime elezioni, il Movimento 5 Stelle dovesse risultare il primo partito per numero di voti senza però raggiungere la soglia del 40% o qualsiasi altra che sia?

lo scenario che potrebbe verificarsi è questo. In quanto partito che ha ricevuto più voti, il Presidente della Repubblica affiderebbe al Movimento 5 Stelle l’incarico di formare un nuovo governo.

A quel punto, i pentastellati chiederebbero la fiducia alla Camera e al Senato per il loro esecutivo, con la necessità di ricevere voti anche da altre forze politiche per poter dare il via concretamente al nuovo governo.

Se nessuno dovesse appoggiare il Movimento, allora Mattarella chiederebbe se ci sono altri partiti in gradi di avere i numeri per formare un nuovo esecutivo: questa è l’ipotesi dove potrebbero scattare le larghe intese.

Si potrebbe verificare quindi che, per evitare un governo formato magari da un eventuale Pd di Renzi, Forza Italia e i centristi, la Lega Nord o i partiti di sinistra possano decidere di votare la fiducia ad un governo 5 Stelle.

Nei giorni scorsi, Pier Luigi Bersani ha dichiarato che nel caso di un’eventualità del genere, lui sarebbe disposto ad intavolare un discorso. Michele Emiliano invece è andato ancora oltre, dicendo che per evitare le larghe intese allora sarebbe meglio appoggiare il Movimento.

Da tempo poi si parla di avvicinamenti sotto traccia tra la Lega Nord e i pentastellati. Sull’argomento però Luigi Di Maio è categorico nell’escludere qualsiasi accordo anche post voto.

Se un partito dovesse votare la fiducia ad un governo 5 Stelle, poi lo dovrebbe appoggiare anche nelle successive votazioni altrimenti il Parlamento si fermerebbe. Quello che i grillini vorrebbero evitare è un sostanziale baratto di poltrone o provvedimenti in cambio dell’appoggio alla Camera e al Senato.

Fatto sta che il dibattito anche interno al Movimento è già iniziato sulla questione. Per governare il paese, al momento sembrerebbe essere inevitabile per i 5 Stelle fare alleanze post voto.

Il dubbio nel caso per i pentastellati sarebbe amletico: accettare un appoggio esterno da parte di altre forze politiche oppure tirare dritti consegnando di fatto il paese ad un governo di larghe intese?

La risposta attuale del Movimento è quella che non ci saranno mai alleanze, ma di fronte alla possibilità di poter veramente governare il paese non è da escludere che ci possano essere ripensamenti.

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