Sondaggi politici elettorali: secondo EMG Acqua bene PD e M5S che rimane primo partito, tonfo della Lega e nuovo calo degli scissionisti che sarebbero fuori.
Sondaggi politici elettorali: crescono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che rimane sempre il primo partito in Italia, male invece la Lega Nord così come Movimento Democratici e Progressisti e Alternativa Popolare, che al momento senza alleanze sarebbero fuori dal Parlamento.
Questo è lo scenario dipinto dal consueto sondaggio politico elettorale realizzato dall’istituto EMG Acqua, che come ogni settimana ha condotto un’indagine per conto del Tg La7 di Enrico Mentana.
Dopo mesi di continua crescita, fa segnare un brusco passo indietro la Lega Nord con una lieve flessione anche di Forza Italia: per la prima volta, una coalizione di centrodestra starebbe dietro a una corrispettiva di centrosinistra.
Così come già fatto registrare nel precedente sondaggio politico, il Partito Democratico ha ripreso a correre ma primo partito si conferma essere il Movimento 5 Stelle, che sembrerebbe aver giovato della flessione del carroccio.
Sondaggi politici elettorali: bene PD e M5S
Negli ultimi mesi i sondaggi politici elettorali hanno sempre indicato come unica costante la crescita della Lega Nord, tanto da imporre il partito di Matteo Salvini come prima forza della futura coalizione di centrodestra.
La vicenda del blocco dei fondi del carroccio, per via dell’operatività della sentenza di primo grado di condanna nei confronti di Bossi e Belsito, con ogni probabilità ha incrinato qualcosa in quel rapporto di fiducia con gli elettori.
A giovare di questo momento delicato sembrerebbe essere il Movimento 5 Stelle, che da tempo si contende con il carroccio tutta la vasta area di dell’elettorato scontento e pronto al voto di protesta.
I buoni segnali che arrivano dall’economia e il dimezzamento degli sbarchi di migranti dovuto all’opera del ministro Minniti, potrebbero spiegare l’ottimo stato di salute del Partito Democratico dopo un periodo di appannamento.
Vediamo allora nel dettaglio il sondaggio politico realizzato, nel periodo che va dal 15 al 17 settembre, da EMG Acqua per conto del Tg La7, mettendo tra parentesi la differenza di percentuale rispetto all’ultima indagine di fine luglio pubblicata dall’istituto e di lato il numero dei deputati che ciascun partito otterrebbe in questo momento.
- Movimento 5 Stelle 28,3% (+0,3%) 196
- Partito Democratico 27,8% (+0,5%) 198
- Lega Nord 14,9% (-0,6%) 102
- Forza Italia 12,3% (-0,1%) 86
- Fratelli d’Italia 5,1% (+0,1%) 35
- Movimento Democratici e Progressisti 2,7% (-0,1%) /
- Alternativa Popolare 2,2% (-0,1%) /
- Sinistra Italiana 2,1% (/) 1
- Altri 4,6% (/) 12
Allo stato delle cose, con un totale di 333 deputati l’unica larga intesa capace di poter ottenere la fiducia alla Camera, dove la soglia minima è di 316, sarebbe quella composta da Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia.
Se però come probabile gli scissionisti dovessero fare fronte comune con Sinistra Italiana, Campo Progressista e altre forze dell’area, non avrebbero difficoltà a entrare in Parlamento andando ad abbassare di conseguenza in maniera proporzionale le quote di deputati assegnati a tutti gli altri partiti.
Se poi in qualche modo i centristi di Alfano dovessero anche loro riuscire a superare la fatidica soglia di sbarramento del 3%, ecco che allora non solo il pareggio alle prossime elezioni, ma anche l’impossibilità di formare un governo post voto sarebbero degli scenari più che scontati.
Sondaggi politici elettorali: tutto in discussione?
Con questa doppia legge elettorale al momento in vigore, sarà impossibile riuscire a formare fin da subito un governo al termine delle prossime elezioni politiche. Nonostante i vari proclami dei partiti sicuri di poter raggiungere il 40% del premio di maggioranza, una situazione di stallo post voto è praticamente una certezza.
In Parlamento non mancano flebili tentativi di cambiare la legge elettorale, ma con ogni probabilità questo compito se lo sbrigherà la Corte Costituzionale che, come da tempo auspicato dal Presidente Mattarella, andrà perlomeno ad armonizzare i due sistemi di voto in vigore, con il Legalicum della Camera che verrà applicato anche al Senato.
La costante crescita del centrodestra comunque negli ultimi tempi aveva fatto pensare anche a un possibile exploit della coalizione, ma visto che quest’ultimo sondaggio politico elettorale li attesta in totale al 32,3%, difficile pensare al raggiungimento del premio di maggioranza.
Ecco dunque che Matteo Renzi potrebbe tornare in ballo: se il Partito Democratico dovesse riuscire a terminare davanti ai 5 Stelle alle prossime elezioni, l’ex premier a quel punto sarebbe in pole position per la creazione di un governo dalle larghe intese, a patto di trovare i numeri necessari.
In una situazione già di per sé molto complessa, questo paventato arretramento del centrodestra complica ulteriormente le cose. Anche se mancano diversi mesi al voto, non sembrerebbero esserci alternative a un governo dalle larghe intese oppure a uno tecnico, con questa seconda ipotesi molto caldeggiata sia dall’Europa che dal mondo della finanza.
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