Sondaggi politici: crisi senza fine per il PD mentre crescono M5S e Lega Nord, la legge elettorale però potrebbe aiutare Renzi e Berlusconi.
Sondaggi politici: Partito Democratico sempre più in caduta mentre il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord continuano a crescere, la legge elettorale però potrebbe dare una mano a Renzi e Berlusconi impedendo un governo populista.
Questo è il responso del sondaggio politico realizzato dall’istituto Index Research e diffuso in data 18 luglio dalla trasmissione di La7 In Onda. Una indagine questa che andrebbe a confermare la crescita del centrodestra.
Il Partito Democratico è sempre più in crisi, con il proprio leader Matteo Renzi che ormai è sempre più solo così come Angelino Alfano, visto che non si arresta neanche la fuga di parlamentari da Alternativa Popolare verso Forza Italia.
Al momento quindi l’unico ostacolo verso un governo targato Movimento 5 Stelle e appoggiato da Lega Nord e Fratelli d’Italia è la legge elettorale, che potrebbe rimettere in gioco Renzi e Berlusconi.
Sondaggi politici: M5S stacca il PD
Se si volesse usare un termine ciclistico, si potrebbe dire che il Movimento 5 Stelle è in fuga dal Partito Democratico. Il sondaggio politico di Index Research ipotizza infatti un aumento del divario tra i due principali partiti italiani del momento.
Dopo un periodo di difficoltà i 5 Stelle hanno ripreso la propria corsa nelle preferenze dei cittadini, approfittando della crisi di consensi e popolarità che ormai sta attanagliando Matteo Renzi.
La debacle delle elezioni amministrative sembrerebbe essere infatti solo l’inizio di un sostanziale declino del Partito Democratico. Del resto, la storia recente italiana ci insegna che nessuna forza politica, da quando c’è la Seconda Repubblica, è riuscita a vincere per due volte di fila le elezioni.
Continua la sua crescita anche la Lega Nord, che ormai è saldamente il primo partito del centrodestra anche se Silvio Berlusconi è convinto che durante la campagna elettorale Forza Italia possa andare a recuperare il terreno perduto.
Vediamo allora nel dettaglio le percentuali assegnate a ciascun partito dal sondaggio politico realizzato da Index Research e divulgato in data 18 luglio, indicando tra parentesi la variazione rispetto alla stessa indagine condotta sette giorni prima.
- Movimento 5 Stelle - 28,4% (+0,6%)
- Partito Democratico - 25,4% (-0,7%)
- Lega Nord - 14,5% (+0,3%)
- Forza Italia - 13,1% (-0,3%)
- Fratelli d’Italia - 5,5% (+0,1%)
- Movimento Democratici e Progressisti - 3,7% (-0,1)
- Sinistra Italiana - 2,1% (-0,1%)
- Alternativa Popolare - 2% (/)
- Altri cdx - 2% (/)
- Altri csx - 1% (/)
- Altri - 2,3% (+0,2%)
Oltre ai principali partiti però è bene fare molta attenzione anche a quelli minori, visto che proprio dal loro superamento o meno della soglia di sbarramento potrà dipendere l’esito delle prossime elezioni politiche.
Il nodo legge elettorale
Dopo essere stata l’argomento principale fino a un paio di mesi fa, l’ipotesi di una nuova legge elettorale al momento sembrerebbe essere stata riposta nel proverbiale cassetto. Il tema però rimane sempre molto attuale.
Se si votasse domani e le stime del sondaggio politico realizzato da Index Research fossero veritiere in toto, allora il Movimento 5 Stelle assieme alla Lega Nord e a Fratelli d’Italia avrebbero i numeri, anche se risicati, per poter formare un governo.
Visto l’andazzo degli ultimi tempi con la forte ascesa dei grillini e del partito di Salvini, un loro esecutivo potrebbe essere sabotato grazie alla crescita dei partiti minori, tutti alla presa con il superamento della soglia di sbarramento del 3%.
Al momento soltanto gli scissionisti sarebbero oltre, mentre sia Sinistra Italiana che Alternativa Popolare non riuscirebbero a ottenere i voti necessari per poter entrare nel prossimo Parlamento.
Il partito di Alfano poi sembrerebbe essere sempre più allo sbando, tanto che Silvio Berlusconi sembrerebbe intenzionato a creare un nuovo partito di centrodestra, alternativo ma anche vicino a Forza Italia, per poter così piazzare tutti quei parlamentari centristi in fuga da Alternativa Popolare verso i lidi azzurri.
Se una lista centrista e moderata riuscisse a superare la soglia di sbarramento e Sinistra Italiana decidesse, mettendo per una volta da parte la sua natura “tafazziana”, di accodarsi a Bersani e Pisapia, allora in quel caso Grillo e Salvini non avrebbero più i numeri per governare.
I centristi al 3% infatti otterrebbero almeno 20 deputati mentre una coalizione di sinistra più forte aumenterebbe la propria dote di parlamentari. Tutti seggi questi che verrebbero meno in maniera proporzionale ai principali partiti, con il Movimento 5 Stelle e la Lega che a quel punto non riuscirebbero a ottenere una maggioranza alla Camera e al Senato.
Ecco dunque che si verrebbe a creare una situazione di pareggio, che andrebbe a rimettere in gioco Renzi e Berlusconi che potrebbero a quel punto ottenere il via libera da Mattarella per un governo istituzionale e di scopo.
Oltre che puntare a prendere più voti possibile quindi i grillini dovranno anche sperare che i centristi non riescano a superare la soglia di sbarramento, a meno che non cambi la legge elettorale ipotesi questa che comunque al momento rimane molto remota.
© RIPRODUZIONE RISERVATA