Chi ignora i sintomi del coronavirus rischia la denuncia per omicidio colposo

Isabella Policarpio

11/03/2020

17/05/2021 - 17:06

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Uscire di casa ignorando i sintomi del coronavirus non solo è da irresponsabili ma è un reato: può scattare l’accusa di omicidio colposo. Ecco le conseguenze penali.

Chi ignora i sintomi del coronavirus rischia la denuncia per omicidio colposo

Almeno fino al 3 aprile, siamo tutti tenuti a rispettare in maniera meticolosa le indicazioni e i divieti imposti dal Governo e dalle Autorità sanitarie per contrastare il contagio del coronavirus. Tra questi c’è il divieto di spostarsi, se non per comprovati motivi di lavoro e di salute, e di recarsi in Pronto soccorso in caso di sintomi sospetti, quindi febbre, tosse, mal di testa forte e infiammazioni alla gola e bronchite. Chi ha il dubbio di aver contratto la COVID-19 e decide comunque di uscire di casa e non avvisare il servizio sanitario compie un vero e proprio reato: potrebbe addirittura scattare l’accusa di Delitto colposo contro la salute pubblica. Per questo reato, la legislazione italiana prevede la reclusione fino a 5 anni.

Ricordiamo che, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, chiunque avverta dei sintomi influenzali e febbre oltre 37.5 deve chiamare il medico curante e chiedere una visita a domicilio, questo per evitare di contagiare altre persone. Chi è a rischio contagio - perché presenta dei sintomi o ha avuto contatti con persone infette o a rischio - non deve uscire dalla propria dimora per nessun motivo, nemmeno per fare la spesa o recarsi in farmacia.

È consentito andare in Pronto soccorso solo in caso di infortuni o sintomi che non hanno nulla a che vedere con il coronavirus (ad esempio una frattura), ma gli eventuali accompagnatori non possono sostare nella sala d’aspetto o davanti ai reparti, questo per limitare le possibilità di diffondere il virus nelle strutture ospedaliere, dove sono presenti anziani e persone immunodepresse.

Ignorare i sintomi del coronavirus è omicidio colposo: a rischio la salute pubblica

Pugno di ferro contro chi ignora o prende sotto gamba la sintomatologia della COVID-19. A rischio c’è la salute pubblica, per questo ogni sintomo tra quelli indicati dalle Autorità sanitarie deve essere tenuto sotto controllo. Per tale ragione chi esce di casa, si sposta per andare al lavoro, a fare la spesa o per altri motivi, può essere accusato di omicidio colposo se ha trascurato i sintomi influenzali tipici del coronavirus. La legge prevede l’applicazione dell’articolo 452 del Codice penale “Delitti colposi contro la salute pubblica”, che prevede la reclusione fino a 5 anni.

Requisito essenziale affinché si possa parlare di un comportamento penalmente rilevante è che il colpevole abbia ignorato i sintomi con imprudenza e negligenza, trascurando o contravvenendo alle misure preventive e sanitarie decise nei decreti ministeriali.

Coronavirus, quali sono gli altri comportamenti vietai

Inutile dire che uscire di casa pur avendo i sintomi tipici della COVID-19 è il comportamento più grave, ma ci sono anche altre limitazioni. Posto che che chi risulta positivo al tampone deve stare a casa o in Ospedale in quarantena, senza uscire prima della completa guarigione, anche le persone sane devono rispettare molte limitazioni:

  • mantenere la distanza di sicurezza tra persone;
  • divieto di assembramento nei luoghi pubblici o aperti al pubblico;
  • spostamenti consentiti solo per comprovati motivi di salute, lavoro e necessità (come fare la spesa e andare in farmacia).

Chi si sposta deve essere munito di apposita autocertificazione, compilata e sottoscritta, dove attesta il motivo dello spostamento. In caso di Falsa attestazione si rischia la reclusione da uno a sei anni. E, in generale, chi non si attiene alle regole imposte può subire una denuncia per Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, con ammenda di 206 euro o arresto fino a tre mesi.

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