Si può restare in aeroporto la notte?

Ilena D’Errico

25/06/2023

27/06/2023 - 09:36

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Ecco quando si può restare in aeroporto la notte e quando è possibile rimanervi per dormire.

Si può restare in aeroporto la notte?

Un volo in partenza alle prime ore del mattino, una coincidenza da prendere a diverse ore di distanza, un lungo viaggio per raggiungere l’aeroporto. Situazioni molto comuni ai viaggiatori, ecco perché almeno una volta tutti si sono chiesti se sia possibile restare in aeroporto la notte. I viaggiatori più navigati conoscono quasi sicuramente tutti i trucchi utili, a seconda delle situazioni in cui si sono trovati, ma fare chiarezza può tornare sempre utile.

Si può restare la notte in aeroporto?

Non esiste una regola generale che riguarda la permanenza notturna all’interno degli aeroporti, anche perché vi sono scali aperti h24 e sedi che, invece, chiudono dopo l’ultimo volo. La cosa importante da fare è quindi quella di verificare gli orari adottati dall’aeroporto specifico del caso. In tal proposito, è bene informarsi direttamente presso le compagnie, dato che durante la pandemia le consuetudini normali sono cambiate.

Anche gli aeroporti di solito aperti durante la notte hanno infatti dovuto procedere alla chiusura notturna, anche se per poche ore, per consentire la sanificazione dello scalo. Con il termine della pandemia e l’eliminazione di quasi tutte le restrizioni, buona parte delle sedi sono tornate alle regole abituali.

Tra i principali aeroporti italiani, si segnalano i seguenti aperti per tutta la fascia notturna:

  • Milano – Malpensa;
  • Roma – Fiumicino;
  • Aeroporto di Bologna;
  • Milano – Linate.

L’aeroporto di Venezia, per esempio, chiude invece dalle ore 24:00 alle ore 4:00, così come quello di Roma – Ciampino.

Si può dormire in aeroporto?

Tendenzialmente, quando l’aeroporto è aperto anche durante la notte è possibile rimanere lì ed eventualmente riposarsi e dormire, a meno che ci sia un espresso e specifico divieto a riguardo. Di norma, sono gli aeroporti stessi, soprattutto quelli maggiormente frequentati, a mettere a disposizione alcune alternative per i viaggiatori, ad esempio servizi collegati agli hotel oppure i cosiddetti capsule hotel, ma anche delle stanze dedicate.

È evidente che dormire direttamente in aeroporto è l’alternativa più economica, perciò sono sempre molti a optare per questa opzione. Come detto, a meno che vi sia un esplicito divieto a riguardo da parte dell’aeroporto, è possibile dormire al suo interno.

Alcuni aeroporti, ma si tratta davvero di una minoranza, impediscono l’accesso a un orario troppo lontano da quello della partenza. Più che altro, viene a volte fatto divieto di accamparsi e bivaccare nelle aree comuni. È sempre fondamentale informarsi prima sul regolamento, anche se, una volta consentito l’accesso all’interno dell’aeroporto, nulla vieta ai viaggiatori di fare un pisolino seduti in poltrona.

Per organizzare la notte in modo più preciso, ci sono diversi siti web a disposizione che danno indicazioni proprio sulla notte in vari aeroporti internazionali, tra questi Sleeping Airports che tratta la maggior parte degli aeroporti mondiali ma è disponibile esclusivamente in lingua inglese.

In ogni caso, è sufficiente contattare direttamente il servizio clienti per evitare spiacevoli sorprese. C’è anche da dire che, in particolar modo negli ultimi tempi, gli aeroporti italiani hanno adeguato le proprie strutture al riposo notturno dei viaggiatori, predisponendo camere e stanze, come le “Air rooms” di Fiumicino e le unità “BenBo” dell’aeroporto di Napoli. Questi servizi hanno chiaramente un costo aggiuntivo rispetto al biglietto, di norma molto inferiore a una stanza di hotel vera e propria, anche se convenzionata con l’aeroporto.

C’è poi da ricordare che nel caso in cui il ricorso a questi servizi venga causato da un significativo ritardo della compagnia aerea è opportuno contattare gli operatori dedicati per comprendere le eventuali possibilità di rimborso. Di norma, il rimborso per le spese del pernottamento è dovuto in caso di ritardi superiori a 3 ore (e non preventivati) o improvvise cancellazioni dei voli.

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