Si può fumare in balcone?

Ilena D’Errico

25 Novembre 2023 - 18:12

condividi

Si può fumare in balcone? Ecco cosa stabilisce la legge, quali sono le limitazioni in proposito, quali i modi per difendersi dal fumo passivo e cosa cambia se si abita in condominio.

Si può fumare in balcone?

Un tempo era possibile fumare pressoché ovunque, perché mancavano le conoscenze di oggi sui danni causati dal fumo passivo. Oltre all’importante motivo di salute, c’è anche da considerare che poter fumare in alcuni luoghi porterebbe a una compressione ingiustificata della libertà altrui. I non fumatori sarebbero costretti a tollerare il fumo, peraltro a discapito della salute, o ad andarsene.

Di conseguenza, la legge vieta di fumare nei luoghi chiusi aperti al pubblico o ad utenti (come i luoghi di lavoro, ad esempio), mentre è concesso fumare nei luoghi chiusi privati. È chiaro che si può fumare in casa propria, ma bisogna comunque adottare alcune accortezze.

Il balcone è una pertinenza dell’abitazione che, tuttavia, si trova al suo esterno. Fumando in balcone si rischia infatti di infastidire i vicini di casa e perfino di compromettere le loro condizioni di salute. La libertà di agire nella propria casa si scontra inevitabilmente con i diritti altrui e può non esser semplice trovare un compromesso. Ecco cosa stabilisce la legge.

Si può fumare in balcone?

Per fumare sul balcone bisogna accertarsi di non infastidire i vicini di casa. Un principio non sempre facile da intuire, perché si tende a pensare di poter fare qualsiasi cosa all’interno della propria abitazione. In realtà, la legge pone dei limiti a tutela della collettività.

La legge antifumo non vieta di fumare in balcone, anche perché quest’ultimo rappresenta una pertinenza dell’abitazione, entro cui chi ci vive ha un’indiscutibile libertà di agire. Una libertà non assoluta, comunque, così come stabilito dal Codice civile.

La normativa, infatti, deve bilanciare l’interesse del singolo con quello della collettività, chiedendo a questo scopo di assicurarsi che il proprio agire non sia pregiudizievole per gli altri. Quante volte abbiamo sentito la massima “la mia libertà finisce dove inizia la tua”?

Il principio di fondo è pressoché questo, infatti l’articolo 844 del Codice civile prevede la libertà di provocare immissioni entro il limite della normale tollerabilità. Questa soglia dipende da numerosi fattori, a loro volta dipendenti dal tipo di immissione preso in esame. Ad esempio, riguardo al rumore si tiene conto – tra i vari elementi – degli orari e dell’ambiente.

Riguardo al fumo di sigaretta, o simili, bisogna senza dubbio adottare interpretazioni più restrittive. Questo perché il fumo passivo è incontrovertibilmente nocivo e il nostro ordinamento tutela con attenzione il diritto alla salute.

Quando si può fumare in balcone

La regola è quindi che si può fumare in balcone finché non si eccede la normale tollerabilità, avendo quindi cura di non arrecare danni ai vicini di casa. Come già detto, non è sempre semplice individuare questo livello limite, sia per i fumatori che per i vicini disturbati che vogliono sapere quando poter intervenire.

Il caso particolare viene valutato dal giudice in base a tutti gli elementi, ma in genere è importante considerare:

  • La distanza tra i balconi;
  • la quantità di fumo (e quindi di sigarette fumate o numero di fumatori in contemporanea);
  • le condizioni di salute dei vicini di casa, la presenza di minori o donne incinte;
  • il momento in cui si fuma in balcone.

Per esempio, chi abita all’ultimo piano di un condominio può facilmente fumare qualche sigaretta in più, dato che il fumo salendo non arrecherà disturbo agli inquilini di sotto. Oppure, il fumo in balcone diventa più tollerabile quando i vicini di casa hanno le finestre chiuse (ad esempio quando non sono in casa o durante la notte), ma attenzione: se i vicini sono costretti a tener chiuse le finestre proprio per evitare il fumo si è ben oltre la soglia di normale tollerabilità.

Bisogna quindi valutare anche la capacità del fumo di propagarsi fino ai vicini, soprattutto in presenza di situazioni meritevoli di tutela. Si pensi, per esempio, al vicino che soffre d’asma.

Inoltre, non bisogna dimenticare di non importunare i vicini con cenere e mozziconi – o altri prodotti di scarto – nel rispetto del vicinato e dell’ambiente. Gettare le sigarette dal balcone, peraltro, può integrare il reato di getto pericoloso di cose. Se la soglia di normale tollerabilità viene superata, i vicini hanno diritto a intentare una causa civile per ottenere la cessazione del comportamento e anche un risarcimento per i danni patiti.

Fumare in condominio

Chi abita in un condominio deve rispettare qualche limite in più riguardo al fumo. È infatti vietato fumare in tutte le aree comuni al chiuso e per quelle all’aperto, come il cortile, devono essere rispettati i medesimi limiti che riguardano il balcone.

Fumare in balcone all’interno di un condominio, oltretutto, può essere fondamentalmente vietato, perché spesso balconi e finestre delle abitazioni sono a distanza molto ridotta tra loro.

Infine, bisogna tener conto dell’eventuale regolamento condominiale, che può prevedere sanzioni aggiuntive a quelle disposte dalla legge erogabili direttamente dall’amministratore di condominio.

Iscriviti a Money.it

Correlato