Si possono portare contanti in auto? Quando e perché vengono confiscati

Ilena D’Errico

4 Ottobre 2025 - 14:40

Ecco cosa prevede la legge sui contanti in auto. Quanti se ne possono portare e quando si rischia la confisca.

Si possono portare contanti in auto? Quando e perché vengono confiscati

La normativa sull’uso del denaro contante non è molto chiara ai cittadini, che ascoltando la cronaca accrescono i propri timori anche in modo eccessivo. Molte persone temono conseguenze se portano i contanti in auto, quando potrebbero maggiormente essere soggetti a un controllo e potenzialmente subire il sequestro delle somme. In effetti, è possibile che le forze dell’ordine eseguano una perquisizione sul veicolo e anche che, trovando dei contanti, procedano al sequestro delle somme.

Ciò però accade esclusivamente quando sussistono determinate circostanze e non comportano in ogni caso dei rischi immediati per il cittadino, che ha modo di far valere la propria posizione nelle sedi competenti, pur con qualche disagio. Non è però una situazione comune o allarmante come si potrebbe immaginare, ma anzi la maggior parte delle persone può viaggiare in auto con i propri soldi senza doversi preoccupare minimamente della questione. Vediamo cosa prevede la legge per sciogliere ogni dubbio in merito.

Quanti contanti si possono portare in auto

Chiariamo subito che non esiste un limite massimo di contanti da portare in auto o in generale con sé. Le uniche regole cui fare riferimento in proposito sono relative al tetto massimo di contanti per i pagamenti e agli adempimenti doganali. Bisogna quindi sapere che l’Italia, almeno per il 2025, consente pagamenti in contanti fino a 4.999,99 euro, chiedendo per importi superiori strumenti tracciabili. A livello comunitario, invece, il limite è doppio, fatta salva l’eventuale diversa regola dello Stato membro.

Quando si viaggia, quindi, è opportuno tenerne conto per riuscire a completare le transazioni regolarmente. In secondo luogo, proprio per quanto riguarda i viaggi, bisogna sapere che all’uscita e all’entrata dalla frontiera dell’Unione europea è doveroso dichiarare alla dogana il possesso di denaro se superiore a 10.000 euro. Nel conto non si considerano soltanto banconote e monete, ma anche gli strumenti al portatore, l’oro e così via.

In ogni caso, ogni cittadino può portare in auto tutti i soldi che preferisce, senza alcuna cifra massima. Naturalmente, però, la provenienza dei contanti deve essere lecita, come pure l’uso che intende farne il cittadino.

Quando e perché vengono confiscati i contanti in auto

Prima di arrivare a un eventuale sequestro dei contanti tenuti dal cittadino in auto devono essere trovati, il che può avvenire nell’ambito di una perquisizione. Quest’ultima, anche se riguarda il veicolo e non la persona, può avvenire soltanto con decreto di perquisizione a norma di legge. La polizia giudiziaria può procedere alla perquisizione senza autorizzazione (ma comunque da convalidare) soltanto in casi di motivata urgenza, come:

  • flagranza di reato;
  • pericolo di dispersione o alterazione di cose o tracce del reato;
  • fondato motivo di rinvenire sostanze stupefacenti, armi, esplosivi.

Le perquisizioni sul veicolo possono inoltre avvenire nell’ambito dei controlli stradali, limitatamente alla verifica del rispetto del Codice della strada. La polizia stradale può per esempio controllare il veicolo per verificare che siano presenti i dispositivi obbligatori, lo stato delle gomme e così via. L’auto può inoltre essere controllata dalla Guardia di finanza nell’ambito di accertamenti fiscali, con autorizzazione del Procuratore della Repubblica, a meno che l’auto non rientri nei locali d’impresa.

Tenuto conto che i contanti in auto possono essere trovati in questi contesti, è bene sapere che il sequestro può avvenire soltanto quando sussiste il fondato sospetto di un’origine illecita o di un uso illecito del denaro, in merito a reati (tributari o meno). Il solo fatto che il denaro sia in auto non consente il sequestro, che può essere motivato soltanto se ci sono gravi indizi di reato.

Per esempio, ciò accade nell’ambito di un’indagine per riciclaggio, se almeno in astratto c’è un reato da cui si sospetta provenire il reato, o altrimenti se i soldi vengono trovati insieme a elementi concludenti (sostanze stupefacenti e articoli per la loro vendita tra i più comuni). Il sequestro, previsto soltanto in ipotesi di questo genere, è comunque sempre superabile provando la propria estraneità e la liceità del denaro. La confisca vera e propria può infatti avvenire soltanto a seguito di una condanna.

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# Reato

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