È il secondo materiale più estratto al mondo, ma viene spesso commercializzato illegalmente

Ilena D’Errico

7 Dicembre 2025 - 21:50

Il secondo materiale più estratto del mondo si trova ovunque ed è anche spesso commercializzato illegalmente. Ecco di cosa si tratta e quanto vale.

È il secondo materiale più estratto al mondo, ma viene spesso commercializzato illegalmente

Pochi riescono a indovinare qual è il secondo materiale più estratto al mondo e quasi tutti si sorprendono quando scoprono che è la sabbia, subito dopo l’acqua. La sabbia è fondamentale nel mondo della costruzione e con le crescenti richieste delle infrastrutture mondiale è sempre più necessaria. Così, è anche spesso commercializzata illegalmente. C’è un vero e proprio traffico illecito di sabbia, proprio come accade con sostanze all’apparenza meno innocue.

A ben pensarci, però, il mercato nero della sabbia è una naturale conseguenza dell’enorme domanda mondiale di questo materiale e della diffusa (e ormai nota) ricerca costante di massimizzazione dei profitti. È lo stesso meccanismo che vediamo ripetersi con molti altri materiali, soltanto che la sabbia è così importante da generare un traffico miliardario.

Le conseguenze sull’ambiente e sulle persone sono terribili, senza contare che questo giro d’affari illegale non ha niente in meno, purtroppo, di quelli più noti riguardanti armi e droghe. Anche per il commercio illegale della sabbia si muore, sia nelle contese criminali che per effetto indiretto. Bloccarlo sembra quasi impossibile ad oggi, perché sarebbe necessaria un’autentica e disinteressata collaborazione tra i governi (tutti) e le imprese, senza contare i rischi per la popolazione.

Il mercato nero miliardario della sabbia

È difficile avere un’idea dell’importanza nella sabbia nel mondo odierno, dove è presente o lo è stata in qualche fase di lavorazione quasi sempre. Edilizia, asfalto, calcestruzzo, vetro, cosmetici, elastici, vernici, vino, chip di silicio, pannelli solari… La sabbia serve più di quanto si pensi e infatti è il secondo materiale più estratto al mondo, subito dopo l’acqua.

Ogni anno avviene un prelievo da circa 50 milioni di tonnellate, che non includono quelle estratte illegalmente, poiché sono calcolate dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente in base all’uso industriale (che vede un’ampia partecipazione di Cina e India). Ovviamente, la sabbia non è difficile da trovare, nemmeno nelle enormi quantità richieste dalle industrie, seppur sia richiesta un’attenta selezione.

Ci sono infatti diverse qualità di sabbia, definite in base all’uso. In generale, comunque, viene preferita la sabbia dei letti dei fiumi mentre quella del deserto è di solito inadatta per la conformazione dei granelli. Indipendentemente dalla tipologia, secondo l’Expert Market Research il mercato globale della sabbia ammonta a ben 165 miliardi di dollari l’anno, esclusa una considerevole fetta di traffici illeciti.

Per quanto la sabbia sia largamente disponibile in natura, peraltro, quella fluviale viene dragata a un ritmo tale da mettere a rischio le riserve globali. Uno studio dell’Università di Amsterdam del 2022 ritiene addirittura che continuando così la capacità di sostituzione della sabbia fluviale sarà esaurita nel 2050.

Cartelli, faide e organizzazioni mafiose dietro il business della sabbia

Il valore del mercato legale, comunque, è quasi impossibile da quantificare con precisione. Alcuni esperti stimano una cifra vicino a 100 miliardi di dollari ogni anno, mentre il Geological Survey Mineral Commodity Summaries degli Stati Uniti arriva fino a 785 miliardi di dollari. Bisogna poi sommare il mercato nero, compreso tra 200 e 350 miliardi di dollari l’anno secondo le stime, ma in questo caso è ancora più difficile quantificarlo. Il commercio illegale della sabbia dovrebbe quindi essere il terzo al mondo, dopo la droga (al primo posto) e la contraffazione.

Ciò che è certo, comunque, è che il danno provocato dal commercio illegale della sabbia è ancora più gigantesco. L’effetto ambientale è devastante, l’estrazione incontrollata danneggia gli ecosistemi, toglie terreno all’agricoltura e alle case, mette a rischio le costruzioni. E per mandare avanti questo sistema succedono gli stessi episodi aberranti che guidano il traffico di stupefacenti e armi, citandone due, con omicidi, intimidazioni, faide e corruzione.

Nel commercio illegale, peraltro, confluisce spesso sabbia non controllata o di qualità inferiore al dichiarato, che compromette la salute e la sicurezza di tutto il mondo una volta utilizzata. Ecco perché, come proposto da più governi, servirebbe una regolamentazione globale al pari di quanto avviene per altre materie prime.

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