Il riscaldamento globale sta colpendo tutto il pianeta ma alcune città europee soffrono più di altre. Ecco quelle da evitare a causa del caldo estremo
Negli ultimi anni le estati sono profondamente cambiate. Il numero di giorni di caldo estremo è aumentato notevolmente e alcune località insospettabili si ritrovano a fare i conti con temperature mai viste.
A quantificare l’entità del problema ha recentemente provato la ONG Climate Resilience for All che ha monitorato per circa 4 anni 85 città del mondo, sommando i giorni in cui vengono superati i 32 gradi, ritenuti la soglia di caldo estremo. I risultati del monitoraggio sono stati inquietanti: in molte capitali europee l’estate è passata da durare 3-4 mesi a 7 mesi.
Atene è la città con più mesi sopra i 32 gradi
A prendersi il poco ambito primato di città europea con l’estate più lunga è stata Atene. Nella capitale greca ci sono ogni anno 145 giorni con temperature pari o superiore ai 32 gradi.
Un vero e proprio forno a cielo aperto in cui le problematiche legate al surriscaldamento si intersecano con quello che gli esperti definiscono “effetto dell’isola di calore”. Ovvero una situazione particolare in cui la densità costruttiva, la carenza di aree verdi, l’eccesso di asfalto e i flussi migratori urbani fanno lievitare le temperature verso l’alto.
Le altre città da evitare per chi odia il caldo
Al secondo posto della classifica delle città più calde d’Europa si piazza Tirana, con 143 giorni di temperature estreme. A stupire di più, però, sono le posizioni successive.
La medaglia di bronzo va a Lisbona, capitale in cui l’estate dura circa 136 giorni. Subito dietro troviamo Madrid, a quota 119 giorni con più di 32 gradi tra maggio e settembre.
Quinta, ed è una sorpresa assoluta vista la posizione geografica, si piazza Parigi. Nella capitale francese siamo arrivati a quasi tre mesi di caldo intenso ogni anno.
I rischi per la salute
Lo studio di Climate Resilience for All non è stato l’unico a far scattare l’allarme. Un’altra ricerca ha affermato che circa la metà della popolazione del pianeta ha dovuto affrontare almeno 30 giorni di temperature estreme lo scorso anno.
4 milioni di persone esposte a un caldo anomalo che mette a rischio la salute di anziani e soggetti fragili. Con tutto ciò che ne consegue a livello di carico sui vari sistemi sanitari nazionali che, negli ultimi anni, hanno dovuto far fronte a molti più ricoveri e a morti causate dal caldo.
Il dato lampante che emerge da questi due studi è che le città europee non sono attrezzate per affrontare questa nuova situazione climatica. Non lo sono a livello urbanistico (mancano le zone d’ombra, domina l’asfalto e si continua a costruire) né tantomeno a livello sociale (poche realtà hanno piani d’emergenza per affrontare il caldo o rifugi per i soggetti più a rischio).
Emblematiche, in tal senso, le parole di Kathy Baughman McLeod, CEO di Climate Resilience for All. Secondo la responsabile è finito il tempo delle esitazioni. Vanno create più aree verdi, progettati edifici meno impattanti sul clima e ogni città dovrebbe dotarsi di un piano per affrontare le ondate di calore.
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