Scuola, troppi precari: in arrivo 20mila assunzioni di insegnanti nel 2023

Teresa Maddonni

12 Marzo 2023 - 21:37

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Nella scuola un docente su quattro è precario e la situazione non si risolverà con le nuove assunzioni di insegnanti previste con il Pnrr di cui 20mila da settembre 2023: l’analisi.

Scuola, troppi precari: in arrivo 20mila assunzioni di insegnanti nel 2023

Troppi precari nella scuola per questo già da settembre 2023 si pensa a 20mila assunzioni di insegnanti, specie per garantire la continuità didattica a studenti e studentesse e per tutelare gli alunni e le alunne con disabilità.

A porre l’accento sul precariato degli insegnanti, cresciuto in modo esponenziale negli anni, è un focus della rivista specializzata Tuttoscuola, la quale ha analizzato i dati ufficiali pubblicati nel Portale scuola per il 2021/2022 del ministero dell’Istruzione e del merito.

Ciò che emerge più nel dettaglio dall’analisi è che un docente su quattro nella scuola è un precario, vale a dire un insegnante senza un contratto a tempo indeterminato, e che le 70mila assunzioni annunciate dal ministro Giuseppe Valditara grazie al Pnrr non saranno sufficienti per risolvere il problema della precarietà nella scuola. Di queste assunzioni di insegnanti 20mila dovrebbero arrivare per l’appunto già a settembre 2023, per il prossimo anno scolastico, e in parte dovrebbero interessare proprio i docenti precari.

Vediamo allora quali sono i risultati della rilevazione sui troppi precari nella scuola in vista delle prossime assunzioni di insegnanti.

Scuola, troppi precari: l’analisi dei dati ministeriali

Nella scuola ci sono troppi precari secondo l’analisi dei dati ministeriali per il 2021/2022 di Tuttoscuola. Nello scorso anno scolastico, infatti, il tasso di precarietà ha raggiunto il 25% e i contratti a tempo determinato, quelli che vengono stipulati con i docenti precari che ottengono una supplenza dalle graduatorie provinciali, o anche dalle graduatorie di istituto, sono stati 225mila su un totale di circa 900mila cattedre assegnate.

È bene sottolineare, tuttavia, che le supplenze annuali al 30 giugno o al 31 agosto sono assegnate dalle graduatorie provinciali per le supplenze Gps e per le supplenze brevi, previste anche in caso di sostituzione per malattia o congedo di un insegnante, si fa riferimento alle graduatorie interne alla singola istituzione scolastica.

Ancora va evidenziato che nella maggior parte dei casi, specie in grandi province come quella di Roma, gli uffici scolastici provinciali che devono assegnare le supplenze annuali da Gps entro il primo settembre prolungano le operazioni fino al mese di gennaio, ad anno scolastico inoltrato, e le scuole nel frattempo si ritrovano con cattedre vacanti o con la necessità di convocare i docenti dalle graduatorie interne con non pochi disagi per gli studenti e le studentesse che si vedono cambiare gli insegnanti in corso d’opera.

Tornando ai dati e facendo qualche salto indietro nel tempo, dal 2015, come evidenzia il focus, c’è stato un boom di posti nelle scuole assegnati a docenti precari per un +224%. A oggi un docente su quattro è precario e a poco sono serviti i concorsi, in ultimo quello ordinario 2020 espletato nel 2022 che ha creato non poche polemiche per le modalità di selezione (nozionistico a crocette). Basti pensare che per alcune classi di concorso, e in alcune regioni, ancora deve essere espletata, a distanza di un anno, la prova orale.

Il ministro Valditara si prepara al nuovo piano di reclutamento per 70mila assunzioni di docenti entro il 2024, ma stando al focus di Tuttoscuola quei posti copriranno meno di un terzo del fabbisogno. Più nel dettaglio le 70mila assunzioni annunciate andrebbero a coprire solo 67.467 posti registrati dal Portale e assegnati ai precari con contratto annuale su posti vacanti.

A settembre, inoltre, dovrebbero essere disponibili:

  • ulteriori 25mila posti dovuti ai pensionamenti;
  • 157.461 posti coperti nello scorso anno scolastico da insegnanti con contratto fino al 30 giugno.

Le vittime di questo sistema infernale, oltre ai docenti precari costretti a macinare chilometri e a trasferirsi spesso in un’altra regione o provincia da un giorno all’altro abbandonando anche casa e famiglia, sono ovviamente gli studenti che cambiano insegnanti di continuo. Tra i più penalizzati, rileva il focus, ci sono studenti e studentesse con disabilità; nell’anno scolastico 2022/2023, infatti, la percentuale di alunni con disabilità che si sono visti cambiare l’insegnante di sostegno è salita al 59%.

Scuola, troppi precari: in arrivo 20mila assunzioni di insegnanti nel 2023

20mila assunzioni di insegnanti a settembre 2023 per combattere con un primo colpo il precariato, anche se la cifra non è sufficiente per risolvere l’intricata situazione delle cattedre della scuola italiana. I 20mila posti rientrerebbero nelle 70mila assunzioni di insegnanti previste con il Pnrr e una parte sarebbe riservata ai docenti precari.

Il nuovo piano di reclutamento del ministro Valditara, delineato già nel governo Draghi con l’ex ministro Bianchi, prevede un percorso di formazione con l’acquisizione dei crediti formativi universitari per accedere al concorso abilitante. Sul piano e le assunzioni dirette dei docenti precari da Gps, come anche sul vincolo di mobilità per i neo assunti, il dicastero di viale Trastevere è in attesa delle valutazioni della Commissione europea.

Solo dopo questo passaggio sarà chiaro quale potrebbe essere il futuro dei moltissimi docenti precari della scuola che aspettano le assunzioni a tempo indeterminato e ovviamente di tutti gli studenti e le studentesse di Italia.

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