Scuola, novità specializzazione sostegno: cosa cambia e per chi con il decreto Valditara

Teresa Maddonni

26 Maggio 2024 - 19:07

Novità per la specializzazione sostegno con il nuovo decreto Valditara approvato in Consiglio dei Ministri: cosa cambia per i precari e gli specializzati all’estero?

Scuola, novità specializzazione sostegno: cosa cambia e per chi con il decreto Valditara

Per ottenere la specializzazione per il sostegno cosa cambia? E soprattutto per chi? A introdurre novità per la specializzazione sostegno, vale a dire per quegli insegnanti che hanno conseguito o vogliono conseguire l’abilitazione per entrare nella prima fascia delle graduatorie e accedere al concorso, è il decreto Valditara approvato il 24 maggio in Consiglio dei Ministri.

Del nuovo decreto scuola erano trapelate solo poche indiscrezioni e che riguardavano principalmente l’integrazione degli studenti stranieri. Ora che il decreto legge è stato approvato vengono confermate le novità che riguardano il conseguimento della specializzazione per il sostegno che sarà più facile per alcuni docenti, ma anche la già annunciata promozione della continuità didattica con la conferma dell’insegnante da parte delle famiglie.

Vediamo allora cosa cambia e per chi con il decreto Valditara in merito alla specializzazione sostegno, ricordando che il testo potrà essere modificato durante l’iter parlamentare.

Scuola, novità specializzazione sostegno: cosa cambia per i precari

Novità per la specializzazione sostegno dei precari della scuola con almeno tre annualità di servizio. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, e comunque non definitivo, prevede infatti nuovi percorsi di specializzazione che saranno erogati da INDIRE. Si tratta di corsi di specializzazione sostegno che andranno ad affiancarsi a quelli delle università, i Tfa ora arrivati al IX ciclo, e saranno rivolti a 85mila docenti precari di sostegno secondo il ministero.

A questi si affiancheranno corsi di specializzazione sostegno erogati sempre da INDIRE e pensati per quelli che hanno conseguito il titolo all’estero e sono in attesa di riconoscimento da parte del ministero, circa 11mila docenti. Costoro, e questo è ciò che ha scontentato gli specializzati in Italia, possono inserirsi nella prima fascia delle Gps sostegno 2024/2026 a pettine e non in coda come accaduto in precedenza, anche se in attesa di riconoscimento.

Come era stato anticipato, per la continuità didattica i docenti a tempo determinato sul sostegno possono essere confermati su richiesta delle famiglie previa valutazione del dirigente scolastico. La priorità dovrebbe essere data ai docenti specializzati.

Scuola, novità specializzazione sostegno nel Dl Valditara: contrari i sindacati

I sindacati sembrano contrari al Dl Valditara e alle novità che riguardano la specializzazione sostegno. In particolare sono Flc Cgil e Uil Scuola Rua a mostrare contrarietà all’azione governativa.

Per Flc Cgil si tratta di “provvedimenti demagogici e che non rispondono alle reali esigenze della scuola”. Scrive il sindacato in un comunicato:

Il Governo prende atto dell’incapacità del sistema universitario di affrontare il problema della carenza di docenti specializzati sul sostegno e decide di affidare a Indire il compito della specializzazione dei precari che abbiano esperienza di insegnamento nel settore e decide il condono, attraverso percorsi integrativi, dei titoli acquisiti all’estero che il Ministero non è stato in grado di valutare.

E aggiunge:

Si tratta quindi di una formazione scontata, corrispondente a 30 Cfu e non è dato sapere come e da chi verranno riconosciuti i titoli, dal momento che Indire è soggetto deputato alla formazione degli insegnanti ma privo di funzioni di certificazione.

Per il sindacato, inoltre, la conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie “sdogana la chiamata diretta e l’idea di una scuola on demand, perpetuando la precarietà del sistema”.

Anche Uil Scuola Rua, in merito ai percorsi per gli specializzati su sostegno all’estero parla di condono e il segretario generale Giuseppe d’Aprile mostra contrarietà alla misura per assicurare la continuità didattica:

Affidare alle famiglie senza alcun criterio di trasparenza, la possibilità di confermare o scegliere gli insegnanti per i propri figli, guida verso un sistema di vincoli e consensi che è in netto contrasto con il nostro sistema statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. In definitiva stiamo parlando di clientelismo, senza giri di parole.

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