Scoperto un ceppo di coronavirus più contagioso: l’allarme degli scienziati

Martino Grassi

6 Maggio 2020 - 11:36

Un nuovo ceppo di coronavirus più contagioso è stato individuato dagli scienziati del Los Alamos National Laboratory che lanciano l’allarme per il rischio di una nuova infezione.

Scoperto un ceppo di coronavirus più contagioso: l’allarme degli scienziati

Un nuovo ceppo di coronavirus più contagioso, rispetto a quelli che si sono sviluppati dall’inizio della pandemia, è stato scoperto dagli scienziati del Los Alamos National Laboratory, nel Nuovo Messico. Secondo la ricerca il nuovo tipo di virus si sarebbe sviluppato a febbraio in Europa, da una mutazione del ceppo iniziale, per poi diffondersi molto velocemente in tutto il mondo e in modo particolare nella costa orientale degli Stati Uniti.

Lo studio è stato pubblicato la scorsa settimana sul sito BioRxiv, una piattaforma che gli scienziati utilizzano per condividere il proprio lavoro prima che venga sottoposto alla revisione paritaria da parte di altri scienziati, e quindi deve ancora essere validato in via definitiva dalla comunità scientifica, come riporta il Los Angeles Times.

Un nuovo ceppo di coronavirus più contagioso

Questa particolare mutazione sarebbe la più diffusa a livello mondiale, ma quello che preoccupa maggiormente gli scienziati e che li ha spinti a dare l’allarme è il fatto che questo ceppo, oltre a essere più contagioso, è in grado di rendere le persone vulnerabili a una seconda infezione.

Ogni volta che l’organismo viene attaccato da un agente patogeno, il sistema immunitario si attiva per produrre degli specifici anticorpi per sconfiggerlo. Se un virus muta, gli anticorpi adibiti a proteggerci non sono più in grado di svolgere il loro lavoro perché non riescono a “riconoscere” la mutazione e quindi rende l’uomo vulnerabile a un nuovo contagio.

I risultati dello studio preliminare

Nelle 33 pagine dello studio preliminare, gli scienziati hanno riportato i risultati della loro ricerca, svolgendo un’analisi computazionale di oltre 6.000 sequenze di coronavirus provenienti da tutto il mondo e raccolte da un’organizzazione pubblico-privata della Germania, la Global Initiative for Sharing All Influenza Data.

Complessivamente sono state individuate 14 mutazioni del virus, ma a preoccupare di più è quella che si è diffusa maggiormente. Dalla ricerca non è emerso se il nuovo ceppo sia più letale del suo antenato, ma è stato dimostrato che i pazienti positivi a questo ceppo hanno delle cariche virali molto più alte rispetto agli altri. Per quanto riguarda i tassi di ricovero in ospedale non sono state riportate delle differenze significative come riportato dall’analisi effettuata dalla University of Sheffield, che collabora con il laboratorio nel Nuovo Messico insieme alla Duke University.

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