La Norvegia chiederà la parte spettante nel caso in cui la Russia dovesse fare delle scoperte di olio e gas nel mare di Barents.
La Russia ha avviato l’attività di esplorazione nella sua parte del mare Artico e qualora dovesse fare delle scoperte di olio e gas la Norvegia non mancherà di reclamare la sua quota.
Tuttavia secondo gli accordi stipulati nel 2010, questo sarà possibile solo se le materie prime saranno trovate nel mare di Barents al confine con il paese scandinavo.
Scoperte di olio e gas: i patti tra Russia e Norvegia
Norwegian Petroleum Directorate (NPD), agenzia governamentale responsabile delle risorse petrolifere, ha annunciato che procederà con la richiesta di ricevere la propria quota, se la Russia dovesse vantare delle scoperte di olio e gas nella frontiera del mare di Barents.
Bente Nyland, capo della NPD, ha dichiarato:
Diciamo che hanno iniziato a perforare vicino al confine e c’è una struttura cross-border e poi, ovviamente, la Norvegia vorrebbe accedere alla risorse che appartengono alla Norvegia
Infatti nel 2010 i due paesi sono riusciti ad arrivare a un accordo in merito alle risorse energetiche dell’Artico stabilendo la linea di confine dei territori appartenenti alla Russia e alla Norvegia nel mare di Barents.
Tuttavia il patto prevede che qualsiasi materia prima individuata sulla linea di confine, ossia tra i due arcipelaghi delle Svalbard e delle Novaya Zemlya, sarà sfruttata congiuntamente dai due paesi.
Ad oggi la Norvegia consente l’esplorazione petrolifera solo nella zona situata a sud del mare di Barents evitando accuratamente la demarcazione, al contrario della Russia che sta perlustrando l’area di frontiera.
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