Scoperta una nuova barriera corallina nel cuore dell’Italia. Ecco dov’è e perché è uno spettacolo unico

Andrea Fabbri

24 Ottobre 2025 - 06:34

Trovata un’antica barriera corallina in uno dei golfi più belli d’Italia. Una scoperta destinata a cambiare le nostre conoscenze sul Mediterraneo

Scoperta una nuova barriera corallina nel cuore dell’Italia. Ecco dov’è e perché è uno spettacolo unico

“Vedi Napoli e poi muori” è una frase che viene attribuita a Goethe e sta a significare che una volta viste le bellezze di Napoli un uomo può morire sereno e in pace.

E a tutte le bellezze già note del capoluogo della Campania, se ne è aggiunta recentemente un’altra: una incredibile barriera corallina antichissima situata a 500 metri di profondità nel Golfo. Una scoperta che potrebbe svelarci moltissimo della storia del Mediterraneo.

La scoperta della nave Gaia Blu

Pochi giorni fa un gruppo di ricercatori a bordo della nave Gaia Blu del CNR ha scoperto una barriera corallina nel cuore del Canyon Dohrn del Golfo di Napoli, a circa 500 metri di profondità.

L’incredibile ritrovamento è stato confermato dalle ulteriori esplorazioni effettuate con un sottomarino a controllo remoto che hanno svelato la presenza di strutture di corallo larghe più di 2 metri e disposte su una parete verticale di 80 metri. Coralli appartenenti alle specie Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata e conosciuti anche con il nome di “coralli bianchi”.

Le sorprese, però, non sono finite qui. Oltre ai coralli bianchi sono state ritrovate altre specie come i coralli neri, i coralli solitari e diverse varietà di spugne. Sulle pareti coralline, inoltre, erano presenti tracce di fossili di ostriche e di alti coralli più antichi.

L’importanza della scoperta

I ricercatori si sono ritrovati davanti a uno spettacolo unico nel suo genere e a una vera e propria rarità, sia per i mari italiani che per l’intero Mar Mediterraneo.

Secondo il team, la scogliera corallina trovata nel Golfo di Napoli potrebbe rivelarsi decisiva per comprendere l’importanza dei coralli profondi per gli ecosistemi marini e, soprattutto, per impostare operazioni di tutela e restauro delle barriere.

Il Canyon Dohrn del Golfo di Napoli è infatti uno dei siti pilota di due progetti di portata europea. Il primo, coordinato da Federica Foglini del Cnr-Ismar, è denominato Life Dream, mentre il secondo si chiama REDRESS ed è guidato dal professor Danovaro dell’Università Politecnica delle Marche. Nomi diversi ma uno scopo comune: quello di ripristinare e proteggere le profondità marine devastate da secoli di azioni umane.

L’altra barriera corallina italiana

La barriera corallina del Golfo di Napoli, però, non è la prima ritrovata in Italia. A fregiarsi di questo titolo è quella scoperta nel 2019 dai ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Bari al largo del mare di fronte a Monopoli.

Due barriere dalle caratteristiche completamente diverse. Se quella di Napoli è stata trovata a 500 metri di profondità, quella pugliese è situata a circa 50 metri e ad appena 2 chilometri dalla costa.

Profondità diverse, ma stesso spettacolo. I coralli che formano la barriera al largo di Monopoli hanno colorazioni molto tenui che vanno dall’arancione al viola, dovute alle condizioni di penombra in cui sono cresciuti.

Uno spettacolo completamente diverso da quello delle barriere coralline equatoriali con i loro colori brillanti e accesi, ma non per questo meno suggestivo.

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