Lo sciopero dei treni inizia oggi 23 giugno e si concluderà venerdì 24. Lo sciopero del trasporto pubblico è stato indetto da Trenitalia, Trenord e Italo comporterà seri disagi alla circolazione in tutta Italia. Vediamo le informazioni sulla protesta e le fasce di garanzia.
Lo sciopero dei treni di oggi 23 e domani 24 giugno che coinvolgerà i dipendenti di Trenitalia, Trenord e Italo è stato indetto da alcune sigle sindacali indipendenti.
La protesta del trasporto su rotaie cerca di risolvere degli importanti problemi di base del trasporto dei treni e per questo i macchinisti e gli operatori hanno dichiarato 24 ore di sciopero nazionale.
Lo sciopero di giovedì 23 e venerdì 24 ha infatti portata nazionale e le uniche regioni che hanno dichiarato di non aderire alla protesta sono: Lazio, Calabria e Sicilia.
Per tutte le restanti aree si avranno forti disagi e gravi rallentamenti per tutte le 24 ore dello sciopero dei treni di oggi e domani.
I treni potrebbero non solo subire dei forti rallentamenti, ma addirittura essere soppressi a causa della grande adesione dei macchinisti alla protesta. Mentre in tutta Italia si avvicendano le proteste e gli scioperi, il 23 e 24 giugno i dipendenti della più grande azienda del trasporto ferroviario incroceranno le braccia e creeranno disagi per ben 24 ore.
Dopo una serie di scioperi regionali, che hanno coinvolto il trasporto creando disagi ai pendolari, quello di giovedì 23 e venerdì 24 sarà lo sciopero più esteso tra le proteste del mese di giugno. Dopo tante giornate di stop a livello locale infatti arriverà uno sciopero nazionale, con il quale i dipendenti del trasporto su rotaia chiederanno delle condizioni di lavoro più umane. Le adesioni a questo sciopero si preannunciano cospicue e comporteranno molti disagi ai pendolari e ai lavoratori.
Lo sciopero dei treni di oggi 23 e venerdì 24 avrà delle serie motivazioni: i macchinisti protestano per le condizioni di lavoro e i turni estenuanti. Anche nello sciopero di maggio le motivazioni erano gli orari di lavoro, ma a nulla è servito lo sciopero che era stato indetto. Come sempre a pagare il prezzo dei disservizi saranno i pendolari e i lavoratori che si muovono con i mezzi pubblici.
Quali sono gli orari dello sciopero dei treni del 23 e 24 giugno? Sono previste delle fasce di garanzia? Quali sono le regioni coinvolte nelle proteste? Vediamo insieme tutti i dettagli dello sciopero del 23 e 24 giugno, le motivazioni che hanno spinto i macchinisti a bloccare il servizio e in che orari sono previste le fasce di garanzia.
Sciopero treni oggi 23 e venerdì 24 giugno: orari della protesta
Lo sciopero indetto dai sindacati USB Lavoro Privato, CAT e CUB Trasporti si preannuncia molto esteso e comporterà dei gravi disagi alla circolazione. Lo sciopero è infatti indetto per ben 24 ore e il trasporto minimo verrà garantito solo nelle fasce di garanzia.
Dalle ore 21:00 del 23 giugno i macchinisti di Trenitalia, Trenord e Italo incroceranno le braccia e smetteranno di lavorare. Il servizio verrà interrotto o rallentato fino alle 21:00 del 24 giugno. Solo dopo quest’orario i treni cominceranno a circolare di nuovo regolarmente e si potrà dire che i disagi alla circolazione saranno finiti.
Essendo uno sciopero di ben 24 ore sono previste delle fasce di garanzia, momenti in cui il trasporto minimo viene assicurato. Le fasce di garanzia per lo sciopero del 23 e 24 giugno sono previste dalle 6:00 alle 9:00 e poi dalle 18:00 alle 21:00 del 24 giugno. Le fasce di garanzia verranno osservate in accordo con la Commissione di Garanzia, in modo da garantire ai viaggiatori il servizio minimo e da offrire la possibilità di recarsi al lavoro.
I disagi si preannunciano però estesi e saranno gravi soprattutto per chi si dovrà recare negli aeroporti, dal momento che il trasporto potrebbe subire dei rallentamenti anche verso l’aeroporto di Milano Malpensa e il collegamento tra Milano e Bellinzona. I disagi maggiori saranno per i treni che portano i viaggiatori a Malpensa, che potrebbero subire dei forti rallentamenti.
Sciopero treni oggi 23 e venerdì 24 giugno: quali regioni sono escluse dalla protesta?
Lo sciopero del 23 e 24 giugno sarà nazionale, ma nella giornata di ieri è uscita una nota al riguardo che fa sapere che la protesta nelle regioni Lazio, Calabria e Sicilia non verrà effettuata. Si legge infatti nel comunicato di FS:
FS Italiane comunica che alcune sigle sindacali autonome hanno proclamato uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS - ad esclusione della regione Lazio, Calabria e Sicilia - dalle ore 21:00 di giovedì 23 alle ore 21:00 di venerdì 24 giugno.
Le uniche regioni che non prenderanno parte allo sciopero sono quindi quelle indicate nel comunicato. Saranno però in orario e garantiti solo i treni che circolano all’interno di queste regioni, mentre per le tratte che coinvolgono le regioni che aderiscono allo sciopero il servizio regolare è garantito solo nelle fasce di garanzia.
Sciopero treni oggi 23 e venerdì 24 giugno: motivazioni della protesta
I motivi che hanno spinto le sigle sindacali a indire lo sciopero sono le stesse che erano state avanzate anche per lo sciopero del 24 e 25 maggio. Le condizioni di lavoro dei macchinisti sono davvero eccessive. I turni di lavoro non solo sono estenuanti, dal momento che lavorano molto più del dovuto, ma non permettono neanche di riposarsi prima del nuovo turno.
La responsabilità di chi guida un treno è altissima, dal momento che ogni giorno si trasportano migliaia di persone. Il Gruppo Fs non assume nuovo personale e continua a sovraccaricare di lavoro i dipendenti, che sono costretti a turni estenuanti. Al centro della protesta c’è anche l’applicazione della legge Fornero, che sta massacrando i macchinisti. Usb lavoro ha infatti dichiarato al centro dello sciopero ci sono le questioni legate alla legge Fornero e i problemi che l’entrata in vigore di essa stanno portando a macchinisti, capistazione, manovratori, verificatori, addetti alle sale operative.
Tutti i lavoratori del gruppo FS entreranno quindi in sciopero per cercare di ottenere delle condizioni di lavoro più umane e soprattutto per veder rispettati i propri diritti e ottenere dei turni meno estenuanti, ma soprattutto meno lunghi.
Le motivazioni della protesta sono fondate e condivisibili da tutti, ma a pagare il prezzo dello sciopero saranno ancora una volta i semplici cittadini che si recano in ufficio con il treno.
Sciopero treni oggi 23 e venerdì 24 giugno: cosa deve cambiare
Gli scioperi dei treni continuano a susseguirsi e a creare sempre più disagi, ma nulla sembra cambiare. Cosa deve cambiare per concludere quest’ondata di scioperi? In primo luogo devono cambiare i turni di lavoro, Trenitalia per fare ciò dovrebbe sbloccare il settore delle assunzioni e creare nuovi posti di lavoro.
I turni massacranti dei macchinisti (che a volte lavorano per più di 11 ore) non permettono ai dipendenti di lavorare in modo tranquillo, ma soprattutto i periodi di riposo sono troppo esigui per riuscire a riposarsi. I turni proposti dall’azienda sono inaccettabili per i lavoratori: 9 ore per la mattina e arrivano addirittura ad 11 per i turni di notte.
Per risolvere la questione Trenitalia deve creare nuove posizioni lavorative e soprattutto sbloccare la situazione per i dipendenti penalizzati dall’entrata in vigore della legge Fornero. Infatti si cominciano a sentire i primi problemi della Legge che ha comportato lo slittamento della pensione per molti dei dipendenti dell’azienda.
Sciogliendo però questo nodo e assumendo personale giovane si potrebbe riuscire a risolvere definitivamente la questione degli scioperi dei mezzi per il settore ferroviario. Ci auguriamo che Trenitalia opti al più presto per una soluzione che possa limitare i disagi alla circolazione.
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