Sciopero degli avvocati, a marzo 2017 proclamata l’astensione dalle udienze penali: l’aumento della prescrizione rende la riforma penale è inaccettabile. Ecco la novità.
Lo sciopero degli avvocati italiani indetto per marzo 2017 provocherà l’astensione dalle udienze, poiché la Riforma del Processo Penale è stata giudicata inaccettabile. I processi tra i giorni 20 e 24 marzo saranno rinviati, i professionisti non rinunciano alla mobilitazione.
Gli avvocati penalisti non ammettono le nuove proposte della Riforma, in particolare la presenza virtuale dell’imputato al processo, oltre che l’allungamento dei tempi di prescrizione. Tuttavia, questi non sarebbero gli unici motivi scatenanti.
L’astensione dalle udienze è patrocinata dall’Unione delle Camere Penali ed è stata comunicata con delibera ufficiale nella settimana passata. Ciò non ha impedito al Governo di incassare la fiducia in Senato, che a conti fatti ha dimostrato di ignorare le contestazioni degli avvocati.
Vediamo quali sono i motivi dello sciopero e cosa prevede la Riforma del Processo Penale.
Sciopero degli avvocati 2017: astensione dalle udienze, la riforma è inaccettabile
Lo sciopero avrà inizio il 20 marzo e causerà l’astensione dalle udienze degli avvocati fino a venerdì 24, imponendo 5 giorni di stop all’attività giudiziaria. La Riforma del Processo Penale è stata giudicata inaccettabile dai professionisti del diritto e sembra che ciò non venga considerato.
L’astensione dalle udienze non sembra far paura al Governo, che prosegue l’iter di approvazione della Riforma. Oltre al taglio delle intercettazioni, risultano indigesti anche gli aggravi di pena per chi compie voto di scambio, rapine ed estorsioni.
Gli avvocati italiani, tuttavia, non sembrano interessati agli inasprimenti delle pene, quanto all’allungamento dei tempi di giudizio: sospendendo i termini di prescrizione per 18 mesi dopo il I e II grado, i processi diverrebbero più lunghi e dispendiosi per lo stato e per tutti gli imputati.
Sciopero degli avvocati 2017: la riforma è inaccettabile per tutti
Lo sciopero degli avvocati con l’astensione dalle udienze sembra il modo più efficace per contestare la Riforma, giudicata inaccettabile anche per altre proposte poco giudiziose. Gli aggravi di pena, infatti, non sembrano efficaci come deterrente e ciò rende tendenzialmente populista l’iniziativa.
Gli avvocati penalisti, inoltre, giudicano inaccettabili le udienze con imputati in videoconferenza, per cui fisicamente assenti al processo. Il diritto ad un equo e giusto processo non può essere cancellato in nome dell’efficienza produttiva, ciò andrebbe anche contro la Costituzione.
La fiducia incassata in Senato dalla Riforma del Ministro Orlando, inoltre, è stata interpretata come un giro di vite, poiché non è stato lasciato spazio alla discussione. Non ci resta che attendere la reazione allo sciopero degli avvocati, sperando in sviluppi positivi.
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