Ecco cosa succede se consegni una scheda annullata al referendum, tutto quello che c’è da sapere sul raggiungimento del quorum e sulle opzioni di voto.
Si avvicina il referendum. Domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno i cittadini potranno esprimere la propria opinione sui 4 quesiti relativi al diritto del lavoro e sul quesito riguardante la cittadinanza italiana. A un passo dall’apertura dei seggi, tuttavia, c’è ancora molta confusione sulle modalità di voto e sul quorum, il numero di votanti indispensabile per la validità del referendum. Anche perché tra votare e astenersi c’è un insieme di varianti, come l’astensione selettiva e le schede nulle. La differenza tra queste situazioni non è affatto marginale ed è opportuno che i cittadini conoscano tutti i dettagli per poter agire consapevolmente. Vediamo in particolare che effetto hanno le schede annullate e come influiscono sul quorum del referendum.
Cos’è il quorum del referendum e perché è importante
Prima di parlare di schede bianche o nulle e del loro effetto è bene fare un passo indietro, chiarendo cos’è il quorum. Si tratta di un numero minimo di partecipanti o elettori necessario per la validità della votazione, di solito espresso in misura percentuale rispetto al totale degli interessati aventi diritto. Per esempio, è richiesto un determinato quorum, a seconda della convocazione, per le votazioni dell’assemblea condominiale. Non è previsto alcun quorum per le elezioni politiche, mentre è invece necessario per l’elezione del presidente della Repubblica. Riguardo ai referendum, non è necessario il raggiungimento di un quorum per quello confermativo, mentre è indispensabile per il referendum abrogativo. Quest’ultimo è proprio quello che interessa i cittadini italiani nel 2025, motivo per cui si parla tanto dell’astensionismo e delle varie possibilità lasciate agli elettori.
In particolare, la validità del referendum dipende dalla votazione di almeno il 50% + 1 degli aventi diritto. Una percentuale piuttosto alta quella dell’Italia, che peraltro è anche uno dei pochi Paesi a prevedere un quorum per i referendum. Il motivo per cui si sceglie di applicare questa soglia è di garanzia democratica, al fine di evitare che sia solo una piccola percentuale della popolazione a scegliere per tutti. Ecco perché se non viene raggiunto il quorum la votazione è nulla, indipendentemente dal risultato ottenuto. Quest’ultimo permette di farsi un’idea sulle volontà della cittadinanza, ma non ha alcun valore legale.
Nonostante questa funzione importante c’è un dibattito acceso sulla riforma delle regole sul quorum, considerando l’elevato e diffuso astensionismo italiano negli ultimi anni. In ogni caso, per il referendum di giugno 2025 il quorum c’è e se non sarà raggiunto non si avrà alcun risultato, a prescindere dai voti. Trattandosi di un referendum con più quesiti, cinque nel dettaglio, gli elettori che praticano l’astensionismo selettivo contribuiscono al raggiungimento del quorum soltanto per le schede ritirare. Ma vediamo cosa succede invece se la scheda è nulla.
Le schede annullate contano per il quorum?
I cittadini possono partecipare al processo democratico con grande libertà. In merito al referendum possono infatti agire in molti modi differenti, a seconda di quello che meglio rispecchia la loro volontà e il messaggio che vogliono lanciare. È possibile non votare o non ritirare le schede, ritirarne soltanto alcune, rispondere a tutti i quesiti, consegnare schede bianche o nulle. Per quanto possa sembrare strano gli elettori possono recarsi alle urne e votare a tutti gli effetti senza però partecipare alla decisione. Questo è il caso della scheda lasciata in bianco e della scheda nulla, che non ha cioè alcuna valenza (si pensi per esempio alla preferenza espressa sia per il sì che per il no, all’uso di simboli non previsti e privi di significato, alla scheda con commenti e così via).
In questo caso il voto viene annullato, senza venire contato nei sì o nei no, ma contribuisce comunque al raggiungimento del quorum perché c’è stato comunque un esercizio attivo del diritto di voto. È inoltre bene sapere che sono nulle soltanto le schede in cui non si può desumere con certezza l’intenzione dell’elettore ma anche quelle che compromettono il principio di segretezza del voto. La differenza rispetto alla votazione o alla scheda bianca non è comunque sostanziale, riguardando più che altro una forma di protesta e libera espressione della volontà cittadina.
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