Quanto costano all’Italia le sanzioni Ue e quali rischiamo di pagare nei prossimi anni

Giacomo Andreoli

21 Aprile 2023 - 17:00

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Le sanzioni all’Italia da parte della Commissione europea costano molto al Paese e ora alcune scelte del governo Meloni rischiano di far arrivare altre multe da svariati milioni di euro.

Quanto costano all’Italia le sanzioni Ue e quali rischiamo di pagare nei prossimi anni

L’Italia ha già pagato un miliardo di euro di sanzioni all’Unione europea per aver violato il diritto comunitario. A tanto ammonta il costo delle procedure di infrazioni nei confronti del nostro Paese al 31 dicembre 2021, secondo un dossier del Servizio per la qualità degli atti normativi del Senato, che fa anche lievitare la somma di circa 200 milioni rispetto alla precedente rilevazione.

A questo conto si sommano le procedure di infrazione attualmente in vigore e quelle che potrebbero essere aperte nei prossimi mesi, a partire dalla questione delle concessioni balneari. Insomma, oltre alle 83 procedure al momento pendenti sull’Italia ce ne potrebbero presto essere delle altre, aumentando di molto il conto complessivo dei soldi da pagare.

Quanto costano all’Italia le sanzioni europee?

Il “conto” delle infrazioni è stato presentato alle Camere lo scorso marzo dal ministero dell’Economia, assieme a quello degli Affari europei. Il dossier è stato chiesto proprio da Mef per valutare l’impatto finanziario degli atti e delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l’Unione europea.

A pesare di più, sono i quasi 680 milioni di euro riconducibili a contenziosi nel settore ambientale. Ben 282 milioni li dobbiamo per le discariche abusive in Campania, 253 milioni per altre discariche abusive su tutto il territorio nazionale. Ci sono poi oltre 114 milioni di mancato recupero degli aiuti illegittimi concessi alle imprese a Chioggia e Venezia. E ancora, c’è il mancato recupero degli aiuti non dovuti per interventi a favore dell’occupazione (per 78,8 milioni) e il mancato recupero degli aiuti di Stato concessi agli alberghi dalla Sardegna (con un conto da 7,5 milioni).

Il conto è precisamente di 877,9 milioni pagati, ma dovrebbe essere a ribasso. Infatti, secondo i tecnici del Senato, le somme versate come sanzione dall’Italia, per il protrarsi delle penalità di mora, “sono sensibilmente maggiori rispetto a quelle indicate”. Si parla quindi di oltre un miliardo di euro.

Quante sono le procedure d’infrazione Ue contro l’Italia

Al 30 giugno 2022 erano 91 le procedure di infrazione pendenti, ora ridotte a 83. Di queste 59 sono per violazione diretta del diritto dell’Unione europea, mentre 24 sono per mancato recepimento di direttive. Secondo il Servizio per la qualità degli atti normativi, poi, “restano invariate le procedure per le quali è in corso il pagamento di sanzioni pecuniarie”.

Gli esperti del Servizio per la qualità degli atti normativi sollecitano il gorveno “per consentire una migliore valutazione dell’impatto finanziario derivante dagli atti e dalle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l’Unione europea, anche ai fini dell’adozione delle misure necessarie ad assicurare l’adeguamento dell’ordinamento interno, appare utile che la relazione illustri i dati aggiornati alla fine del semestre precedente a quello di presentazione”.

La possibile maxi-multa per il caos sulle concessioni balneari

La prossima procedura d’infrazione contro l’Italia si potrebbe aprire come detto sul caso balneari. La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha bocciato le proroghe automatiche e ha chiesto una volta per tutte all’Italia di applicare la direttiva Bolkestein, che prevede l’aperture di gare aperte, imparziali e trasparenti a tutti gli operatori europei.

Con il decreto Milleproroghe l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni aveva rimandato al 2025 la fine delle concessioni e l’apertura delle gare. Un ulteriore rinvio, che viola per l’ennesima volta quanto deciso al livello legislativo europeo, dopo che il governo Draghi era riuscito a fatica a contrattare all’inizio del 2024 l’entrata in vigore della direttiva senza conseguenze per l’Italia.

Ora il rischio più forte per l’Italia è che la Commissione europea proceda sulla via dell’infrazione con la previsione di una maxi-multa. Questa potrebbe creare dei problemi al bilancio dello Stato, magari facendo saltare parte di riforme per cui l’esecutivo sta cercando risorse con difficoltà (come quelle del fisco e delle pensioni, a cui si somma l’ingente esborso per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina).

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