Salvini alla guida della ruspa che abbatte la villa dei Casamonica a Roma

Marco Ciotola

26/11/2018

26/11/2018 - 17:22

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Il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è messo alla guida della ruspa dell’esercito che ha poi demolito la villa abusiva dei Casamonica a Roma, in zona Romanina. Il vicepremier: “Per me è un onore”

Salvini alla guida della ruspa che abbatte la villa dei Casamonica a Roma

Salvini alla guida della ruspa.
Stavolta non è uno spot elettorale o un’immagine figurata, perché il ministro dell’Interno del governo gialloverde, indossato il caschetto, è salito sul mezzo dell’Esercito con cui pochi minuti dopo si è proceduto alla demolizione della villa abusiva dei Casamonica nella capitale, in zona Romanina.

La circostanza ha attirato centinaia di curiosi, pronti a fotografare il momento in cui il leader del Carroccio è salito sul mezzo e manifestando perlopiù approvazione per l’imminente abbattimento dell’edificio abusivo.

Dalla sua, Salvini ha scherzato sulle proprie capacità di guidatore di mezzi di demolizione, confessando di averci provato più volte, “sia in montagna che in pianura”.

Salvini alla guida della ruspa: “Per me un onore”

Il vicepremier ha parlato degli istanti in cui ha preso simbolicamente il comando della ruspa definendolo “un onore”; ha spiegato che un simile mezzo si può usare contro i mafiosi e i Casamonica, per il resto “si usa il buon senso”.

La giornata di oggi, etichettata da Salvini come il risultato della sua insistenza e “testardaggine”, lo ha portato a esprimersi anche sulle possibili minacce e ripercussioni da parte della criminalità organizzata:

“Mi hanno detto che mi sparano ma se pensano di farmi paura sappiano che hanno trovato la persona sbagliata. Quando mi metto in testa una cosa, la porto a termine [...] Per me è stato un onore dare il primo colpo all’abbattimento di una villa confiscata alla famiglia Casamonica”.

Sul posto anche il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che proprio lo scorso venerdì - intervistato da Enrico Lucci a Nemo - aveva tirato una prima somma della lotta alla criminalità organizzata e all’abusivismo nella capitale.

Zingaretti ha parlato della presenza di Salvini come di un “segnale importante”, soffermandosi solo sulla battaglia comune portata avanti e sottolineando l’inversione di tendenza rispetto al passato, quando regnava il timore di cambiare destinazione d’uso ai beni confiscati ai mafiosi e “i bandi andavano deserti”.

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